Dopo il colpo di scena finale della scorsa puntata e la frase sconvolgente di Rachel (I’m really dead?), la conta dei risorti aumenta a tre. Jacob, Caleb e Rachel: una fame continua e il metabolismo accelerato, questi sono i sintomi o la conseguenza della resurrezione? Bisogna ammettere che ci sono tantissime domande aperte che pungolano la curiosità del telespettatore, e questo contribuisce a creare in un certo qual modo una morbosità da parte dei più curiosi, che di puntata in puntata si trovano di fronte a nuove domande.
“Us Aganist The World” porta avanti la stessa struttura delle puntate precedenti, soffermandosi però un po’ di più su Tom e il suo grande amore ritornato dall’aldilà. Questo personaggio si è dimostrato tra i più interessanti, poiché abbraccia la fede religiosa e quindi offre lo spunto per una riflessione più approfondita. Se lui che è uomo di fede è titubante di fronte a tale miracolo, come possono affrontare questa cosa le persone comuni? Inoltre, Mark Hildreth interpreta il personaggio in modo convincente. Insomma, ogni ritorno ha delle conseguenze devastanti per le persone che stanno accanto al risorto, un terremoto di emozioni, incredulità e scetticismo avvolge ogni ritorno, ed è così anche per Rachel.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, le loro storyline non si muovono poi molto, ad eccezione di quella di Caleb.
Fin dal principio questo Caleb ha dimostrato di essere un personaggio ambiguo e pericoloso, con molti segreti da nascondere. A questo punto possiamo complimentarci per l’interpretazione dell’attore, che con la sua faccia da cattivo colpisce nel segno, ma non possiamo fare altrettanto con la sua intelligenza. Replica lo sesso modus operandi di svariati anni prima per effettuare la rapina, inoltre utilizza il fucile di casa sua. Really? Insomma, l’avevamo fatto tutti più intelligente. A meno che qualcuno non stia tentando di fregare tutti, noi spettatori compresi. Certamente è interessante quando dice che tutto è appena cominciato: che ci siano altri abitanti di Arcadia in fase di ritorno? L’unico personaggio che giova della poca astuzia dell’avventato criminale è il povero Bellamy che capisce subito chi è il colpevole. Servirà davvero a qualcosa questo uomo inutile, oltre che ad andare in giro insieme a
Maggie?
Insomma, Resurrection è una serie tv complessa e molto ben studiata dal punto di vista delle reazioni umane, e le domande che questa puntata lascia in sospeso sono:
- Tutti diversi questi risorti, ma c’è qualcosa che li accomuna? Ognuno di loro è morto in circostanze, anni e modi differenti, eppure Jacob sentiva la presenza di Caleb, cosa li lega in maniera così forte da percepirsi a vicenda?
- Rachel entra in scena in maniera totalmente diversa rispetto agli altri. Fin dal principio traspare la sua consapevolezza di quanto accaduto, lei capisce di tornare dalla morte. Perché per gli altri non è stato così? Oppure sono gli altri che mentono?
- Non abbiamo ancora scoperto il significato del LIE detto da Caleb a Jacob.
- Chi o cosa sono Jacob, Caleb e Rachel? Cosa vogliono realmente? Dicono la verità oppure nascondo un mistero più grande?
Tantissime domande che fanno da collante tra la serie tv e il telespettatore che ingordo di scoprire può continuare a seguire lo show che continua a meritare la promozione.
Concludo con una riflessione fatta nei giorni passati. Resurrection possiede quell’alone di mistero e quel tocco nella regia che ricorda leggermente lo stile di Twin Peak: musiche, atmosfere surreali e misteri da svelare. Una piccola cittadina e qualche segreto nascosto. Perfino l’inserimento del poliziotto coincide, con la differenza però che l’agente di Twin Peaks, Dale Cooper A.K.A. Kyle MacLachlan, aveva una caratterizzazione migliore, una funzione attiva e un’interpretazione godibile. Purtroppo il ruolo di Bellamy continua a rimanere troppo marginale. Altra differenza non da poco tra i due show sta nella premessa. Mentre TP parte da un “banale” omicidio per arrivare a soluzioni sempre più incredibili, Resurrection gioca su una premessa assurda per attirare più facilmente l’attenzione dello spettatore. E purtroppo in questi casi (per chi non conosce già la storia originale) può essere facile rimanere delusi qualunque sia la soluzione presentata.
- La regia è sempre ben curata
- Lucille vede che qualcosa nel suo piccolo Jacob è cambiato
- Tom Hale è un personaggio interessante
- Le tante domande che tengono attaccato lo spettatore alla serie tv
- Caleb questa volta dice: è appena cominciata!
- La regia continua ad essere all’altezza della situazione. Copione, trame, regia e la buona interpretazione di alcuni membri del cast: ecco il mix perfetto che in questo serial si mantiene ben calibrato e funziona bene
- La stupidità di Caleb che mette a segno una rapina con lo stesso modus operandi del passato
- Omar Epps non riesce a dare quell’interpretazione tale da farcelo ricordare. Probabilmente è l’unico dettaglio di cui potresti fare a meno, anche perché non ti accorgeresti della sua mancanza
Two Rivers 1×03 | 9.22 milioni – 2.5 rating |
Us Against The World 1×04 | 8.18 milioni – 2.3 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.