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R.I.P. (Recenserie In Peace) – FriendsTEMPO DI LETTURA 4 min

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“I’ll be there for you, when the rain starts to pour; I’ll be there for you, like I’ve been there before; I’ll be there for you, ‘cause you’re there for me too”.

Questo è il famosissimo ritornello che accompagna la sigla d’apertura di una delle sitcom più famose e importanti del ventesimo secolo: Friends.
Creato da Marta Kauffman e David Crane, il telefilm ha visto la luce nel lontano settembre del 1994, chiudendo i battenti esattamente dieci anni dopo, nel 2004. Il concept alla base di Friends è estremamente semplice, quanto vincente ed efficace: un racconto in chiave comica della vita e delle avventure di un gruppo di sei amici che vivono nella Big Apple. I giovani amici non potrebbero essere più diversi tra loro ma allo stesso tempo la loro amicizia, già particolarmente affiatata all’inizio della serie, rimane una colonna portante dell’intero show, facendo da sfondo a situazioni ed eventi di ogni genere che, episodio dopo episodio, portano lo spettatore fino all’orlo delle lacrime (dal ridere e non). Ogni personaggio si distingue per una propria peculiarità e la scelta del cast da parte della produzione è risultato azzeccato ai limiti della perfezione.
Rachel Green (interpretata da Jennifer Aniston) è una ragazza ricca e viziata che abbandona il fidanzato sull’altare e si rifugia a casa di Monica (sua compagna del liceo), entrando a far parte della vita di quest’ultima e dei suoi variopinti amici. Sceglierà di diventare indipendente e di rimboccarsi le maniche, fino a diventare un’amica leale e una mamma amorevole.
Monica Geller (interpretata da Courtney Cox Arquette) è uno chef che vive in un appartamento di New York (dove si trasferirà Rachel), è maniaca del controllo e delle pulizie, ma è generosa fino all’inverosimile con i suoi amici ed è in cerca dell’amore vero.
Ross Geller (interpretato da David Schwimmer) è il fratello di Monica ed è un paleontologo. E’ il cervello del gruppo e la persona più posata e seria. Nonostante ciò, sarà bersaglio di mille disavventure e finirà col divorziare addirittura tre volte tra gag esilaranti e colpi di scena.
Chandler Bing (interpretato da Matthew Perry) è la rappresentazione esemplare del sarcasmo e del cinismo. Ragazzo dalla battuta pronta e dallo scarso successo con le donne per paura di impegnarsi, finirà con l’evolversi completamente, pur mantenendo la sua verve ironica.
Joey Tribbiani (interpretato da Matt LeBlanc) è il playboy del gruppo. Bel ragazzo di origini italiane, con la passione per la recitazione, colleziona un flirt dopo l’altro e lascia tutti interdetti (ma in senso buono) dalla sua “stupidità”. Famosissima la sua frase d’apertura per conquistare una donna: “How you doin’?”
Phoebe Buffay (interpretata da Lisa Kudrow) è l’eccentricità e l’anticonformismo in persona. Vive in un mondo tutto suo e nel frattempo lavora come massaggiatrice, suona la chitarra e inventa canzoni. Il suo titolo più famoso? Smelly Cat!
In Friends c’è spazio anche per le love stories, tra cui quella di Monica e Chandler e quella tra Ross e Rachel che accompagneranno lo spettatore per tutta (o quasi) la durata dello show senza, però, scadere nel melenso ma mantenendo la vena comica caratteristica della sitcom. Anche i personaggi secondari diventano importanti in questo telefilm e sono in grado di reggere il confronto con il cast principale: ricordiamo soprattutto Giovanni Ribisi nel ruolo del fratellastro di Phoebe, Maggie Wheeler nel ruolo di Janice, l’eterno tira e molla di Chandler (il suo Oh. My. God! vi rimarrà impresso per sempre), il tenero barista Gunther dai capelli platinati innamorato di Rachel dalla prima puntata, e Paul Rudd nel ruolo del fidanzato di Phoebe.
Infinita è, inoltre, la lista degli attori e attrici che hanno partecipato ad almeno un episodio di Friends nel ruolo di guest star, tanta era la fama del telefilm: Tom Selleck, Bruce Willis, George Clooney, Charlie Sheen, Julia Roberts, Ben Stiller e chi più ne ha più ne metta.
Acclamate da pubblico e critica, tutte e dieci le stagioni del telefilm sono state seguite da ascolti altissimi, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Basti pensare che il doppio episodio della seconda stagione (“The One After The SuperBowl”) ha incassato uno share del 46%, mentre il series finale andato in onda otto anni dopo ha avuto uno share del 43%. Questa comedy, dunque, non ha sofferto della classica maledizione che colpisce i telefilm dopo qualche stagione: trama che avanza a fatica, ripetitività e ascolti sempre più bassi, anche se le stagioni iniziali sono ricordate da tutti come le migliori. Ringraziamo gli sceneggiatori, ma anche gli attori che sono sempre riusciti ad essere all’altezza delle aspettative, evolvendosi recitativamente parlando, sempre colpendo nel segno.
Situazioni paradossali, dialoghi geniali, battute memorabili ma anche una grande lezione di amicizia, hanno reso questo Friends un vero e proprio cult che a distanza di vent’anni ancora fa parlare di sé e riesce a strappare grosse risate.
L’unico “difetto”, se proprio vogliamo chiamarlo così, è dato dal fatto che le generazioni più giovani potrebbero scambiarlo per una copia del più recente How I Met Your Mother, “accusato” da molti di aver preso ampiamente spunto dal prodotto di Kauffman&Crane. Friends, oltre ad essere apparso sul piccolo schermo un decennio prima, affronta la vita e le tematiche in maniera più realistica e meno patinata. E a volte è forse preferibile così.
Un consiglio? Guardarlo in lingua originale, altrimenti andranno perse metà delle battute e credeteci… non ci sarebbe cosa più sbagliata al mondo. Ah, tranne non guardare Friends, ovviamente.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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