Downton Abbey 4×09 – Christmas Special: The London SeasonTEMPO DI LETTURA 7 min

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Nessun fan affezionato di Downton Abbey ha aspettato questo Christmas Special con la tipica ansia da matricola al primo esame universitario, questo è certo. Dopo l’ultimo episodio dell’anno scorso, piuttosto si può dire che qualcuno di noi ha avuto un sentimento di puro terrore e altri, invece, provavano una sorta di irritazione totale all’idea di vedere una replica del disastro della puntata natalizia scorsa. Non credo di esagerare dicendo che il modo (stupido) con cui Matthew era morto e con cui il cast si era congedato dal pubblico avrà accresciuto in molti fan l’idea di voler abbandonare lo show. E quei pochi che sono rimasti, sicuramente condividevano con me l’idea di incrociare le dita e sperare seriamente che quest’anno non ci fosse una fine orribile a chiudere la stagione. Ebbene miei cari, possiamo dirlo: pericolo scampato.
Puntata in generale gradevole, senza morti o eventi perennemente in bilico tra il tragico e il comico anzi, oserei dire che tra questi nove episodi, quest’ultimo non è assolutamente uno dei peggiori. Certo, ci sono alcuni momenti in cui -diciamolo- anche noi abbiamo sbadigliato, però poi ritrovavamo dialoghi eccezionalmente ben scritti tra Lady Violet e Lady Isobel e tutto si risolveva. Ma andiamo con ordine perchè di questa ora e mezza di spettacolo abbiamo molto da analizzare.
Tutta la trama di quest’ultimo episodio griffato 2013 ruota attorno alla presentazione di Lady Rose in società. Con questa scusa, gli autori si congedano da Downton trasferendosi in quel di Londra, permettendo così alla storia un certo passo in avanti che difficilmente avrebbe ottenuto in altro modo. Grazie a questo spostamento dei personaggi inoltre, vengono introdotti nuovi soggetti, e in particolare dobbiamo sicuramente dar menzione ad Harold -figlio di Lady Martha (interpretata dalla sempre verde Shirley MacLaine) e fratello di Cora – e della giovane con cui questi inizia ad intessere una relazione, Madeleine Allsopp. Le vicissitudini del primo erano state già accennate nel precedente episodio, ma la sua entrata in scena ufficiale ha permesso di ampliare le storyline della famiglia Crawley che, diciamolo, iniziavano un po’ a stallare. A far da eccellente cornice a questo flirt ci sarà il romanzo d’amore dell’allora Principe di Galles e la sua ultima fiamma. Sono tutte piccole avventure che permettono, appunto, da una parte di ampliare i racconti dei personaggi già esistenti, e dall’altra di dare maggiore realismo a questo serial che fa riferimento alla storia inglese di inizio secolo scorso. Stessa spiegazione possiamo dare all’introduzione del servitore di Lord Levinson, Ethan Slade, che di sicuro è piaciuto molto al pubblico poichè rappresenta colui che finalmente pone attenzione alla sfortunata Daisy, salvo poi terminare il corteggiamento nei confronti di quest’ultima per sua scelta a pochi minuti della fine. Insomma, inutile negare che questa quarta stagione partita con i giusti presupposti, avesse bisogno di linfa nuova per attrarre di nuovo come un tempo quei fedelissimi spettatori, e questo sembra essere stato percepito anche dagli autori. Ecco dunque l’introduzione di questi nuovi romanzi (un po’ rosa un po’ gialli) che hanno aiutato la trama a proseguire senza annoiare.
Se volessimo invece andare a parlare dei “vecchi” personaggi, forse sarebbe giusto dar menzione al giovane Thomas, che in questa ora e mezza sembra essere tornato alle vecchie, cattive abitudini senza le quali, bisogna ammetterlo, andrebbe a mancare quel pizzico di pepe alla storia. Così come non possiamo dire di non aver apprezzato quelle (poche per la verità, ma comunque valide) scene di Lord Crawley e Lady Cora finalmente insieme: rappresentano l’idillio, il matrimonio che anche dopo crisi profonde può tornare più vivo di prima e finora, quest’anno, il loro rapporto è stato messo da parte come se non fosse più interessante, ovviamente cosa non vera. E se ci riferissimo ancora a chi nelle ultime puntate era stata un po’ troppo nell’ombra, c’è di sicuro da far riferimento a Lady Edith, che dopo tre anni finalmente aveva trovato una (giusta) storyline che avremmo davvero voluto vedere approfondita, ma che invece era stata del tutto accantonata. Gli otto mesi sono stati utili anche per il suo personaggio, che ora è più deciso che mai e pronto ad affrontare le conseguenze delle proprie scelte. Questa Edith, che piace molto più della cattiva e viziata sorella di Lady Mary, è stata a mio parere molto sottovalutata in tutti questi anni e spero che con l’avvento della nuova stagione gli sceneggiatori riescano a ritagliare un giusto spazio per lei, essendo un personaggio che può dare tanto a Downton. Ottimo lavoro inoltre, c’è da concludere, è stato fatto con Mr.Bates, il cui passato è stato sfruttato al massimo dagli autori e ha permesso quel noir che ci piace tanto avere in questa serie.
Ho fatto finora menzione a quelli che reputo i punti a favore di questa puntata natalizia, ma non sarebbe onesto non citare anche quelli che, purtroppo, hanno portato ad un episodio che non merita più della sufficienza. In primis Lady Mary: è stata il fulcro dei primi tre anni, non si può pretendere di cambiarne lo spasimante e poi riportarci ai dilemmi da romanzo rosa del passato. Lady Mary ormai è maturata, questo lo abbiamo visto in tutto, e sarebbe giusto poterlo vedere anche nell’effettuare finalmente una scelta tra Lord Gilligham e Charles Black. Personalmente, non gradisco affatto le scene in cui i due uomini si struggono in dialoghi d’amore per lei, direi che un anno intero è sufficiente per (ribadire) una storia già vista e che ora urge decidere. Altro personaggio ormai diventato a dir poco insopportabile è Lady Rose, che quest’anno è passata dalla donna emancipata che abbiamo conosciuto, alla donna stupida, alla donna innamorata, per poi definirsi come quella senza nè arte nè parte. Anche se l’episodio ruotava intorno a lei, a mio parere è un soggetto che non ha alcuno scopo, specialmente considerando lo scenario dell’aristocrazia inglese di inizio secolo. Ci poteva stare all’inizio, quando sembrava una giovane donna moderna ed emancipata, ma ora che sappiamo essere solo una bambina stupida e viziata perchè continua ad essere presente? E’ estremamente irritante. Così come è irritante, permettetemi di dirlo, la Sarah Bunting di Tom Branson, che è lì per ricordarci solo una cosa: non solo i ricchi possono avere pregiudizi sui poveri, può anche capitare il contrario. La differenza sta nel fatto che una persona colta può ammettere l’errore, gli altri hanno solo l’arroganza di perseverare in esso.

PRO:

  • Il cambio di ambiente e lo spostamento di otto mesi in avanti nella trama: mossa estremamente positiva da parte degli autori, che così hanno potuto raccontare nuove storie senza sembrare all’interno di una soap.
  • I nuovi personaggi, coerenti con la scenografia mutata: è verosimile dopotutto che in una città come Londra vi siano nuovi soggetti e nuove avventure.
  • “Quei latini che gridano e urlano e si mandano all’inferno.. Scommetto che dopo si sentono molto meglio”. L’inglesità di Lady Edith che invidia l’onestà dei mediterranei.
  • “Non riuscite ad offrire aiuto senza sembrare un trombettiere in vetta alle cime della superiorità morale?”. Come faremo ora nove mesi senza l’acume e l’ironia di Lady Violet?
  • “Going on? Nothing “goes on” in any house where i am in authority”. Il disagio chesolo Carson è in grado di provocare in ogni soggetto.
  • “Ma dovremo affrontarli, io e te. Va bene che li amiamo, ma se non ci difendiamo ci stenderanno.” -Branson.
  • “Io non ho paura del futuro: il mio mondo si avvicina sempre di più e il vostro mondo sparisce sempre più velocemente”. In questa affermazione c’è la pionieristica visione di un’americana che si scontra con il pensiero antico dell’aristocrazia britannica.
  • La faccia di Moseley quando Lord Harold gli chiede del tè con del latte.
    CONTRO:
    • Il ritmo della narrazione: meglio nella parte centrale, quando il giallo della lettera ha monopolizzato per qualche minuto la storia, ma male all’inizio, quando ogni scena sembrava trascinata per raggiungere l’evento clou, il debutto di Rose.
    • Il personaggio di Rose: già era pesante ai suoi inizi, adesso sta diventando davvero noioso.
    • Lord Crawley e Lady Cora che sì, sono stati sicuramente più visibili del resto della stagione, ma non ci basta. Un rapporto come il loro, che sfida le leggi della storia e del tempo, perchè non viene maggiormente esaltato?
    • Il triangolo Lord Gilligham- Mary- Mr. Black: direi che adesso è sufficiente.
    • Anche voi ci siete dimenticati per un’ora e un quarto circa che a Downton esistono anche dei bambini? George e Sybil sembrano esistere spesso solo per ricordare i coniugi deceduti.
    • Carson e Mrs.Hughes: ve lo dico da ora, il mio parere è NO.

    Insomma, puntata in generale godibile. Se volessimo essere onesti, vi è stata un po’ troppa lentezza nella narrazione all’inizio, ma poi tutto è andato man mano a congiungere nella presentazione in società della ragazza, aumentando il ritmo in modo da non annoiare lo spettatore nell’attesa del finale. Per quanto riguarda tutto il resto, che dire: siamo a Downton, non è possibile dare ad un episodio un voto inferiore alla sufficienza. Certo, potrebbe essere sganciata una bomba o essere colpiti da una stella cadente come Mrs. Hughes afferma, e allora… Ma per adesso, aspettiamo di vedere cosa accadrà nella quinta stagione, già confermata.

    VOTO EMMY

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    2 Comments

    1. Mrs. Hughes e Carson "NO" come mai? sono tanto carini! e si conoscono bene, lavorano insieme da anni, secondo me potrebbe funzionare invece 🙂

    2. Sa tanto di 'ultima spiaggia' perchè gli autori non sanno più cosa inventare.
      Dopotutto, i due si conoscono da decenni e lavorano insieme da altrettanto tempo, perchè proprio adesso dovrebbero iniziare a provare qualcosa di più l'uno per l'altra? Per modificare un po' la vita dei personaggi? Perchè sono gli unici di una certa età a Downton? No dai.

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