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La quasi standing ovation della scorsa puntata fa alcuni passi indietro. Saranno le aspettative troppo pretenziose; sarà la voglia di dare la votazione massima ad un telefilm che ha tutte le carte in regola per meritarla; sarà che stiamo parlando di Scandal, ma “Everything’s Coming Up Mellie” non si può definire il capolavoro tanto atteso. Elementi narrativi strabordano di
puntata in puntata, l’unico problema che ormai si riscontra spesso (anche se perdonabile grazie al tanto materiale a disposizione) è come il tutto viene raccontato e gestito. In questo episodio ci si concentra maggiormente sulla vita di Mellie e sul suo passato, una scelta apprezzabile soprattutto perché finalmente riusciamo a dare una spiegazione ai sacrifici da lei affrontati e lamentati nel corso delle tre stagioni. Torniamo indietro nel tempo, a quando Fitz voleva entrare in politica. Ci viene mostrata come una coppia felice e innamorata, difficile da credersi quando sappiamo bene che le uniche cose a tenerli ancora uniti sono la Presidenza e l’odio reciproco (sull’odio di Mellie rimangono ancora grossi dubbi). In un momento dove tutto sta per essere mandato all’aria, Mellie, per smania di potere o per troppo amore verso il marito, decide di prendere in mano la situazione e di mostrare come un vero leader si comporto: come ad esempio rinunciare alla sua carriera di avvocato di successo. Quando si è mogli di personaggi potenti, non si può essere nient’altro.
puntata in puntata, l’unico problema che ormai si riscontra spesso (anche se perdonabile grazie al tanto materiale a disposizione) è come il tutto viene raccontato e gestito. In questo episodio ci si concentra maggiormente sulla vita di Mellie e sul suo passato, una scelta apprezzabile soprattutto perché finalmente riusciamo a dare una spiegazione ai sacrifici da lei affrontati e lamentati nel corso delle tre stagioni. Torniamo indietro nel tempo, a quando Fitz voleva entrare in politica. Ci viene mostrata come una coppia felice e innamorata, difficile da credersi quando sappiamo bene che le uniche cose a tenerli ancora uniti sono la Presidenza e l’odio reciproco (sull’odio di Mellie rimangono ancora grossi dubbi). In un momento dove tutto sta per essere mandato all’aria, Mellie, per smania di potere o per troppo amore verso il marito, decide di prendere in mano la situazione e di mostrare come un vero leader si comporto: come ad esempio rinunciare alla sua carriera di avvocato di successo. Quando si è mogli di personaggi potenti, non si può essere nient’altro.
Infatti in questa puntata la vediamo ospitare, per aumentare i consensi per un secondo mandato presidenziale, uno show televisivo alla Casa Bianca che mostra all’America intera e sue occupazioni quotidiane, come scegliere i servizi di porcellane, organizzare party… questa è la vita attuale di una ex donna in carriera. L’insoddisfazione dovuta a tutto questo è stata fin da subito compresa, ma solo ora veniamo a conoscenza delle vere rinunce e situazioni difficili affrontate da Mellie: lo stupro da parte del padre di Fitz!
Mellie è un personaggio da amare o da odiare: con lei non ci sono sfumature, incertezze. Ciò che la spinge ad agire come ha agito è molto discutibile, sfruttare la cosa per avere l’appoggio del padre per la campagna di suo figlio mettendo in secondo piano la propria dignità di donna, integrità, rispettabilità. Ambiziosa lo è, lo è sempre stata, ma bisogna ammettere che forse le motivazioni sono da ricercarsi anche nell’amore profondo che ha sempre provato (e molto probabilmente prova ancora) per il marito.
Questa volta in secondo piano ritroviamo Olivia che ingaggia i suoi Gladiatori per investigare sul caso di sua madre, dall’altra Quinn che, tramite uno stratagemma di Charlie (fin troppo scontato), entra a far parte del B613. “Welcome to Wonderland, Quinn”. Precedentemente avevo già sottolineato il pericolo di questa sua propensione e interessamento verso il B613, avendo anche visto l’interesse di Pope verso la ragazza. Quinn ci si brucia a giocare con il fuoco!
In “Vermont is For Lovers, Too”, invece, è fin troppo facile rimangiarsi tutto quello che è stato scritto all’inizio. Se nella precedente puntata il racconto lasciava a desiderare nonostante il tanto materiale narrativo a disposizione, in questa troviamo tutto quello che un telefilm può offrire. Shonda si è davvero superata nel creare scene spettacolari in cui gli attori hanno potuto sfoggiare tutta la loro bravura. A cominciare dal confronto / conforto tra Olivia e Fitz nella loro ipotetica futura casa in campagna. L’unica nota dolente rimane la povera Mellie illusa dall’ultima difesa a spada tratta da parte del marito nella scorsa puntata e delusa in quest, quando scopre che i due amanti si sono nuovamente ritrovati.
L’altro confronto degno di nota è tra i due Pope. Mamma Pope non è morta sull’aereo, lo scopriamo alla fine della precedente puntata e la ritroviamo rinchiusa in un carcere di massima sicurezza governativa da più di vent’anni: sicuramente è lei la persona scesa dall’aereo proprio prima che questo decollasse. Sembra un po’ ridicolo pensare che sia riuscita a scappare proprio ora, ma su questi espedienti narrativi si può sorvolare apprezzando la scena della scoperta di Olivia sulla non morte della madre.
Prima di terminare, devo spendere almeno due paroline su Quinn. E’ entrata nel B613 con un inganno, sentendosi abbandonata da Huck si è lasciata raggirare da Charlie, e ha commesso quegli errori che le sono costati la libertà. Adesso dobbiamo assistere a una delle scene più agghiaccianti di Scandal: Huck a casa di Quinn con gli “attrezzi da lavoro” … chi segue il telefilm sa di cosa sto parlando. “Vermont is For Lovers, Too” è una puntata assolutamente da non perdere.
PRO:
- Il personaggio di Mellie viene finalmente raccontato
- Olivia e Fitz e l’evoluzione positiva della loro storia
- Mamma Pope è viva
- Per quanto mi dispiaccia per Cyrus, il tradimento di James ci voleva
- Il potere non è tutto, la congresswoman sceglie la famiglia. Risultato obsoleto per Scandal
CONTRO:
- In “Everything’s Coming Up Mellie” il materiale narrativo non viene gestito al meglio
- Lo stupro subito da Mellie
- Quinn e il B613
Quando si è ai livelli si questo grande telefilm è giusto essere pretenziosi e chiedere sempre più. Per questo motivo, facendo una media per eccesso tra le due puntate un bel 4 ci sta tutto, anche se “Vermont Is For Lovers, Too” da solo meritava molto di più.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.