Scandal 3×12 – We Do Not Touch The First LadiesTEMPO DI LETTURA 3 min

Recensire questa puntata non è facile. E’ iniziato il periodo del sentirsi divisa in due: da una parte c’è il mio esser fan accanita della serie, dall’altra la consapevolezza che questa sta perdendo colpi. Ciò che Shonda ha sempre messo in scena è piaciuto senza mai un’ombra di dubbio: gli amori impossibili, le passioni sfrenate, gli intrighi, i tradimenti ma sembra che ormai Scandal abbia subito
uno di quegli stalli da cui difficilmente se ne può uscire senza conseguenze.
Ho sempre apprezzato in un telefilm le evoluzioni di cui la trama e i personaggi inevitabilmente necessitano, quindi di solito non faccio i soliti discorsi sui tempi d’oro delle precedenti stagioni ma cerco di apprezzare quel che il creatore vuol comunicare optando per una evoluzione piuttosto che un’altra. Ecco, il mio “di solito” viene prontamente smentito in questo momento con “We Do Not Touch The First Ladies”. L’evoluzione di Scandal sembra aver preso la piega sbagliata, troppo concentrata a disegnare Olivia come la bambolina tutta amore e passione per il suo Fitz.
Non è questo a cui siamo abituati e, come detto nella recensione della scorsa puntata, questo filone narrativo ha stancato e almeno per il momento può e deve essere abbandonato. Ora ci ritroviamo a non apprezzare più quella figura indipendente che non deve chiedere mai, Olivia, perché troppo impantanata nella sua love story con il Presidente. E mentre la nostra stima cala per la protagonista, alcuni personaggi avanzano o ritornano sulle scene creando simpatia nel pubblico che comincia ad apprezzarli davvero.
Il primo personaggio è Huck. Guillermo Diaz ha sempre interpretato eccellentemente il suo ruolo, basti ricordare “YOLO” e la perfezione della puntata anche grazie a lui. In seguito, si è avuto il nulla. Perdere in queste ultime puntate un personaggio così importante è un lutto: posso capire la punizione a cui è stato sottoposto Huck, ma metterlo in secondo piano senza confronti e chiarimenti è ingiustificabile. Finalmente in “We Do Not Touch The First Ladies” il suo ritorno da protagonista sulle scene dove è stato particolarmente apprezzato soprattutto per il suo “mettere al suo posto” Olivia e il suo finto perbenismo. Non dimentichiamo che solo in questo dodicesimo episodio quest’ultima ha avuto un confronto con Quinn e la sua decisione di rimanere nel B613 perché orfana della famiglia che si era creata con gli altri Gladiatori.
Il secondo personaggio è Mellie. Passare dal ruolo di moglie tradita e causa dell’impossibilità dell’amore tra Liv e Fitz a quello di donna amata e vulnerabile, è una grande evoluzione per il suo personaggio, un’evoluzione del tutto meritata. La “povera” Mellie ha avuto la sua rivincita come donna, moglie e amante, sia nel confronto con Olivia quando le dice di aver saputo “chiudere le gambe e dire di no” (idolo!), sia in quello avuto con Andrew con conseguente bacio dopo 14 anni di amore (non) corrisposto.
Dopo aver esaminato i lati positivi della puntata e quelli negativi (mi riferisco in particolar modo ad Olivia e Fitz), posso commentare quella che dovrebbe essere la sottile trama orizzontale che ci è stata propinata. In breve, mentre i nostri protagonisti sono impegnati con le elezioni e gli intrighi amorosi, in città si aggira un comune nemico messo facilmente nel dimenticatoio che trama con Adnan Salif per intrufolarsi nella Casa Bianca attraverso una donazione di denaro: Maya Pope! Ammetto che la cosa risulta alquanto intrigante, peccato che sia stata mal gestita in quanto il tutto è stato raccontato in pochissimi minuti di cliffhanger finale.

PRO:

VOTO EMMY