“I’m about to be framed.”
Se il precedente episodio tanto aveva stupito in positivo, tanto questo nono episodio riesce a remare in senso contrario finendo per essere a conti fatti il peggiore dell’intera stagione. A incidere è sicuramente il fatto che “Mirror, Mirror” rappresenti anche il finale di stagione e di serie.
Il primo elemento negativo è il confronto tra Dave e Michelle che viene mostrato, a cui viene dedicato tempo e spazio (con un lungo interrogatorio, ben costruito come al solito a livello di dialoghi), ma che termina in un gigantesco nulla di fatto.
C’è inoltre da segnalare l’inverosimiglianza della serie, che aumenta a dismisura: Michelle che sopravvive praticamente indenne ad un violento incidente in auto; Ezra che pur venendo esautorato – e già prima non era poliziotto – continua ad agire come tale senza che nessuno possa intervenire; il deus ex machina che interviene per proteggere Michelle dalle riprese delle telecamere.
Da sottolineare anche l’inutilità della trama riguardante la madre di Michelle (e l’incidente piromane del passato), visto e considerato che a parte essere menzionato qui e là, tutto rimane estremamente circoscritto e poco approfondito. Una puntata lunga, ricca di avvenimenti, ma molti risultano anche eccessivamente diluiti volendo ben vedere.
ALLA RICERCA DI UN COLPEVOLE
L’intera sequenza del ritrovamento della casa bruciata di Burke è esasperata finendo per coprire circa un terzo di puntata; successivamente si passa allo “scontro” indiretto – e poi faccia a faccia – tra Dave e Michelle. Anche qui, oltre al già menzionato incidente in auto, risulta essere tutto estremamente costruito: Ezra ha sempre e solo avuto in mente di incastrare Dave, quindi aiuta Michelle sapendo delle false prove piazzate a casa Burke proprio per incastrare il suo ex collega. Il tutto detto serenamente in presenza di Dave, che già a casa dell’ex moglie aveva capito che sarebbe stato incastrato in qualche modo.
Tuttavia Ezra, parlando con il capo della polizia ad inizio puntata, aveva sottolineato come fosse impossibile il coinvolgimento di Dave nell’incendio in quanto tenuto sotto stretto controllo per l’intera notte. Una informazione che viene deliberatamente ignorata: un po’ perché Ezra non viene considerato e anzi viene allontanato (ma questa richiesta viene ignorata dall’ex poliziotto); un po’ perché l’intenzione è quella di incastrare definitivamente Dave considerati i soldi spesi per la task force, pur non avendo prove a parte alcuni elementi indiziari. Non la più limpida delle operazioni di polizia, bisogna sottolinearlo.
LA TRASFIGURAZIONE DI DAVE
Sull’intera sequenza in auto occorre sorvolare perché volendo riassumere la si può definire indecente nel suo complesso. A sollevare l’andamento generale della puntata c’è il confronto tra Dave e Michelle, tanto atteso e, almeno qui le aspettative sono state rispettate, ben costruito in ogni particolare. Il finale tronco depotenzia l’intera sequenza, ma quanto meno si può essere soddisfatti del confronto tra i due e del colpo di scena che Dennis Lehane circoscrive in questi ultimi minuti finali. Dave Gudsen non è la figura da belloccio che è stata fin qui mostrata, bensì un uomo fisicamente più paffuto, più stempiato e con uno sguardo abbastanza perso nel vuoto.
Quello che è stato fin qui mostrato altro non era ciò che Dave pensava/vedeva in sé, una trasfigurazione che avviene mentre Dave realizza di non essere minimamente vicino a quello che vorrebbe nella vita. Altro elemento da segnalare, tra i pochi positivi, il senso di vuoto che Dave prova nel momento in cui realizza di non conoscere fino in fondo Michelle, non credendola disposta a tutto pur di raggiungere un obbiettivo che si era prefissata.
Tra le sottotrame inutili, invece, resta quella della famiglia Gudsen che fatta eccezione per l’utilità di aver un minimo incrinato il personaggio di Dave, per il resto degli episodi ha semplicemente sottratto minutaggio al pubblico e a possibili – e magari più utili – sviluppi di trama.
| THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
È un vero peccato che Smoke termini con questo più che dubbio episodio, soprattutto perché sembra quasi mancare un pezzo per concludere davvero la storia. Certo, Dave viene messo finalmente a nudo e Michelle sembra essere stata scoperta. Ma può davvero essere sufficiente un confronto in una sala interrogatori che si mostra monco chiudendo con un labile sorriso sul volto di uno dei due personaggi?
Un gran peccato visto e considerato che la stagione aveva mostrato molti aspetti positivi, tra cui le prestazioni di Taron Egerton e Jurnee Smollett, così come Ntare Mwine (Freddy Fasano), un villain fatto e finito che purtroppo è stato sfruttato con eccessiva rapidità. E senza un vero cattivo (perché Dave non lo è) la serie tv si è purtroppo sgretolata.

Ma non si capisce, è stato Dave o no ad appiccare gli incendi?