Snowpiercer 2×08 – The Eternal EngineerTEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)

L’ottavo episodio di questa seconda stagione si apre con una sequenza altamente emozionante: i cadaveri dei morti nella rivolta vengono gettati fuori dal treno, mentre questo passa su un viadotto.
Le scene richiamano quelle dei funerali dei morti sulle navi e sulle astronavi, anche se non c’è alcuna commemorazione, né alcun discorso toccante. Basta il paesaggio di cime innevate a solennizzare la circostanza.
Poiché lo show, soprattutto in questa seconda stagione, ha spesso lunghi momenti in cui non succede niente, la cosa merita di essere segnalata.
In più, anche l’andare fuori o nella sala macchine a riparare guasti in modo rocambolesco sono artifici narrativi ben consolidati in questo genere letterario, qui usati in modo corretto.

INGEGNERIA SOCIALE


Tra i sopravvissuti dello Snowpiercer si riproducono tutte le dinamiche di ogni società umana, quanto a divisione in classi sociali e tensioni fra di esse. Ci sta, questa è una delle premesse anche del film di Bong Joon-Ho da cui è tratta la serie.
Disgraziatamente, la stessa mente geniale capace di inventare un treno “eterno” per salvare l’umanità va in delirio di onnipotenza. Wilford cerca dunque di mettere in pericolo di vita tutti, a cominciare dai suoi oppositori, tramando piani diabolici, così da riemergere come salvatore e candidarsi a nuova divinità dei passeggeri. Questo ci può stare.  Richiede però una scrittura e una gestione delle trame sapientemente bilanciate ma tale sapienza, purtroppo, qui manca quasi sempre.
Il passare dalla lotta di classe ad uno spietato esperimento di ingegneria sociale e manipolazione delle masse viene gestito rozzamente. Sembra quasi un rinnegare le stesse premesse dello show (il che non va mai bene).

SERVE UN LEADER POSITIVO


Nelle precedenti recensioni si è spesso elogiata la performance di Sean Bean. Oggettivamente, è uno dei pochi motivi per continuare la visione (l’altro è aspettare il ritorno di Melanie).
Per una buona storia, però, ci vogliono un valido eroe e un degno avversario. Se quest’ultimo c’è tutto, è proprio un leader forte a mancare. Servirebbe una figura pronta a focalizzare gli slanci positivi di tutti gli altri.
La colpa è della scrittura del personaggio di Layton, non imputabile alla performance di Daveed Diggs. Si veda il musical Hamilton per averne una conferma.
Come nuovo arrivato dal Fondo, nella scorsa stagione, il suo ruolo era quindi di mostrare tutto il microcosmo del treno, nelle sue varie sfaccettature. Come detective, poi, doveva stare super partes. La sua presa di posizione, la sua transizione al ruolo di capo della protesta anti – Wilford non è stata ben gestita. Il personaggio non si evolve.

LE FIGURE FEMMINILI DANNO SPERANZA


Molto più interessante è seguire i percorsi delle figure femminili. Ok, forse non Audrey, ormai completamente fusa.
Alexandra regala grandi soddisfazioni, con il suo acume si dimostra degna figlia di sua madre. Sarebbe molto convincente nel ruolo di “voce della ragione” contro la pazzia dilagante intorno a lei. Purtroppo è molto giovane e considera Wilford quasi un padre e questa emotività potrebbe giocarle brutti scherzi.
Anche la sottotrama di Josie è interessantissima e non per i tocchi da “sposa di Frankenstein” delle sue scene accanto ad Icy Bob. Lei ora sta guarendo, la pelle sintetica la rende immune al gelo. Questo potrebbe avere risvolti imprevedibili in caso di una nuova ribellione.
C’è poi LJ: il suo nuovo atteggiamento umile da santarellina potrebbe rivelarsi una vera mina vagante.
Nelle prossime puntate, infine, si vedrà se assumerà un ruolo più importante la figlia di Sam Roche, appena introdotta.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Emozionante sequenza d’apertura
  • L’intelligenza di Alexandra
  • Il recupero di Josie procede bene e con (forse) buone prospettive narrative
  • Il “bravo ragazzo” Layton non si sta dimostrando all’altezza dell’avversario
  • Nel personaggio di Wilford c’è fin troppa carne al fuoco

 

Per contrastare un vero genio psicopatico ci vuole ben più di un “bravo ragazzo”. Questa sembra la tristissima conclusione a cui si giunge dopo avere guadato questo episodio. Se Layton resterà bloccato a pensare ai suoi amici del Fondo o al figlio nascituro non riuscirà mai a contrastare Mr. Wilford. Le sue preoccupazioni sono umanissime e condivisibili, ma forse sta proprio qui il problema: Layton deve evolversi e, nell’evoluzione, rischia di perdere proprio le caratteristiche per cui il pubblico può simpatizzare con lui. Questo manderebbe agli spettatori un messaggio antipatico e molesto.
La puntata risica comunque la sufficienza, per alcuni momenti veramente emozionanti, anche se assolutamente non originali.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

Precedente

Recenews – N°365

Prossima

Sky Rojo 1×01 – Sofà de Escay Rojo

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.