Snowpiercer 3×06 – Born To BleedTEMPO DI LETTURA 4 min

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In questo episodio, sin dall’inizio, il protagonista è Pike. Vuole compiere l’opera lasciata in sospeso con l’attentato della puntata precedente, ovvero uccidere Layton, colpevole, a suo modo di vedere, di aver dimenticato i sani principi di Fondaio e di essersi “imborghesito”.
Il tutto pone in una luce nuova anche la cenetta che si era concesso con Ruth, mettendo in gioco i sentimenti della donna. Quest’ultima, però, sembra abbastanza convinta nel mantenersi fedele al Treno.
Coinvolta per l’intero episodio è anche Bess, nel ruolo di investigatrice, incaricata di capire chi ci sia dietro la bomba esplosa ai festeggiamenti per la nascita della piccola Liana. Indagine piuttosto semplice, come rilevano anche i dialoghi: le persone in grado di attuare l’attentato sono poche e alcune di esse sono pure morte.

CHE NOIA – CHE BARBA – CHE BARBA – CHE NOIA!


Snowpiercer, dunque, propone l’ennesima puntata dove succede una singola cosuccia e la trama è sviluppata in modo piuttosto prevedibile e banale. Risulta irritante vedere spunti potenzialmente buoni non sviluppati. Uno per tutti, la situazione di L.J.: dopo tutto quello che ha fatto, la si vede tranquilla a fare la barista e a giocare, come un tempo, con l’occhio di vetro del padre. La cosa, fra l’altro, ha perso il potenziale orripilante della prima volta. A tutto c’è un limite, anche alla protezione di Mr. Wilford (quest’ultimo, fra l’altro, continua a non stare bene e qui si che sarebbero da approfondire i risvolti).
Altra sotto trama su cui si vorrebbe sapere di più, ma procede assai a rilento, è quella riguardante Asha e un possibile Nuovo Eden. A quanto sembra di capire, se esiste un posto caldo in cui gli umani possano vivere fuori dal treno, non è esattamente quel meraviglioso giardino sognato da molti, Layton in primis. Arrivare presto ad una decisione di scendere, o comunque di inviare una squadra di esploratori, potrebbe essere uno dei pochi metodi per dare un minimo di interesse al proseguimento della serie.

PERSONAGGI NEL CASSETTO


Nel corso dell’episodio vengono recuperati alcuni personaggi di cui non si parlava più da molto tempo (e di cui, magari, gli spettatori si erano serenamente dimenticati). Uno è Miles, il figlio di Josie, il bimbo devoto a Wilford dei primi episodi. Adesso è diventato un ometto, ma coltiva sempre la sua passione: studiare per diventare macchinista. L’altra, pure giovanissima, è Carly, la figlia del Frenatore Sam, scongelata dopo un periodo di permanenza nei cassetti di sospensione.
La loro presenza nella puntata resta marginale, ma su di loro si possono riporre speranze per un rinnovamento e una rinfrescata alle trame. Tanto più ora che lo Snowpiercer si trova virtualmente senza comando.
Layton, infatti, è svenuto dopo essere rimasto ferito nel duello con Pike. Alla scena non manca il contorno onirico visionario di alberi e di sole, in brevi fotogrammi che risultano più irritanti che magici.

PICCOLI PROBLEMI DI LEADERSHIP


Tra le figure più autorevoli da candidare come guida del popolo dei sopravvissuti, ci sono Ruth, Josie, Bess e Sam, con L.J. come variabile impazzita. La ragazza, infatti, ha potere ed entrature negli ambienti giusti, da non sottovalutare.
C’è però un problema non secondario di cui tenere conto: la lotta all’ultimo sangue fra Layton e Pike ha messo in rilievo come i Fondai abbiano una loro “cultura”, un insieme di pratiche di convivenza e sopravvivenza ben diverso da quello degli appartenenti alle altre classi. Una visione sviluppata in anni di emarginazione e ristrettezze di cui sono pure orgogliosi e questo sarà di sicuro motivo di attrito, quando si tratterà di decidere il da farsi.
Questo elemento esprime il più puro DNA della serie, nata come metafora della lotta di classe e va gestito bene. Troppo spesso, invece, la narrazione si dilunga su aspetti banali delle vicende, trascurando o presentando in modo troppo frettoloso altri aspetti da cui, invece, si potrebbero trarre sviluppi molto interessanti e proficui.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Pike e Bess regalano all’episodio un minimo di azione e movimento
  • Si recuperano personaggi giovanissimi su cui si può sperare
  • Ennesima puntata basata su di uno schema semplicissimo e prevedibile
  • Nessuno prende provvedimenti riguardo L.J.
  • Cattivo uso di visioni e sogni

 

Gli schiaffi del voto sono dati con amore e passione, come la scenata di Miss Audrey per spronare Mr. Wilford. La prossima puntata sarà intitolata “Ouroboros”, come il mitologico Serpente del Mondo che si morde la coda. Si spera questo alluda ad una spiegazione e ad un buon utilizzo di quanto si è già visto nelle varie allucinazioni e in diversi sogni, non ad un eterno ritorno del medesimo schema con il rivoltoso di turno che viene sedato.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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