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Star Trek: Discovery 3×08 – The SanctuaryTEMPO DI LETTURA 3 min

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A prima vista “The Sanctuary” può sembrare un episodio meno corposo e importante rispetto al precedente “Unification III”. I motivi sono presto detti: l’analisi dei dati raccolti dai Vulcaniani/Romulani avanza di pochissimo, mentre la storia della settimana ha il sapore di un filler che non aggiunge nulla alla ricerca delle cause del Crollo. Mancano anche le emozioni della scorsa settimana, perché in quel caso venivano riportare sulla scena due specie dell’universo trekkiano molto note e amate, mentre qui l’azione si svolge su un mondo inedito, Kwejian, una poco ispirata distesa di foreste che manca di razze e di personaggi iconici. Book è in scena da troppo poco tempo perché lo spettatore possa essersi davvero affezionato a lui e appassionato all’idea di conoscere qualcosa di più sulla sua origine e sul suo passato.
Tuttavia, “The Sanctuary” è un episodio importante sotto altri punti di vista. Innanzitutto introduce finalmente sulla scena quella che ha tutta l’aria di essere il principale villain di questo arco narrativo, forse dell’intera stagione: l’orioniana Osyraa, capo della Catena di Smeraldo. La sua caratterizzazione manca ancora di sufficiente profondità, l’accenno al fratricidio la fa sembrare ancora più grottesca nella sua spietatezza e per certi versi sembra addirittura una scopiazzatura in tacchi e gonnella dello starwarsiano Jabba the Hutt (la scena del vermone che divora suo nipote Tolor è ripresa abbastanza palesemente dal Ritorno dello Jedi), ma almeno adesso si può dare un volto all’avversario con cui dovranno scontrarsi, ancora e ancora, gli eroi della Discovery.
Se si cercano personaggi intriganti bisogna cercare altrove, sulla nave dei protagonisti appunto. La sottotrama dei malori e delle visioni incontrollate di Philippa Georgiou non è stata fortunatamente abbandonata per strada e tiene col fiato sospeso, proprio per la curiosità di scoprire cosa affligga l’ex-imperatrice e se si tratti di una condizione incurabile o meno. L’inflessibile dominatrice del Mirror Universe regala ancora battutine taglienti e sfoggia una maschera di durezza, ma è evidente tutta la sua fragilità, la sua impotenza di fronte a qualcosa che non può controllare.
Molto interessante è anche il rapporto che si sta creando tra Stamets e Adira, accomunati sia dalla grande genialità in ambito scientifico sia dal trauma di aver perso una persona amata. Si è già detto che la ragazza è stata ampiamente pubblicizzata, prima del lancio della stagione, come il primo personaggio non-binario della saga, e con “The Sanctuary” si capisce finalmente perché: Adira non si identifica nel proprio sesso biologico e di conseguenza nemmeno nel pronome she, “lei”, preferendo they, “loro”, che in questo caso risulta ambivalente, perché è sì il pronome preferito dalle persone non-binarie, ma è anche perfetto per indicare la condizione di Adira, che contiene dentro di sé il simbionte Thrill e i ricordi di tutte le persone che l’hanno posseduto prima di lei.
Infine, è apprezzabile la scelta di concedere un po’ di spazio in più del solito a Detmer, protagonista a questo giro di una rocambolesca manovra contro Osyraa per salvare il pianeta Kwejian dalla distruzione. Evidentemente certe critiche mosse nelle scorse stagioni sono state recepite e Discovery si sta evolvendo sempre più come serie corale, a discapito di una Michael Burnham che almeno questa settimana si è vista meno del solito, oscurata sia dalle altre sottotrame sia dal personaggio di Book.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente entra in scena Osyraa…
  • Le condizioni di Philippa Georgiou
  • Il rapporto tra Stamets e Adira
  • La questione non-binaria
  • Meno Michael Burnham del solito
  • …anche se la sua caratterizzazione è poco originale e per ora superficiale

 

Benché non abbia lo stesso carico emotivo di “Unification III”, anche “The Sanctuary” è un buon episodio, reso ancora più piacevole dal fatto che, per una volta, non c’è la Burnham al centro dell’attenzione. Fossero tutti così i prossimi episodi…

 

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

1 Comment

  1. Ho trovato l’episodio davvero scontato ed a tratti grottesco… l’orioniana è una caricatura della cattivissima, il ‘fratello’ di Book prima cattivo, poi redento ed alla fine risolve il problema insieme a lui in modo ridicolo…
    La Georgiu è una macchietta che sforna in maniera industriale battutine fuori luogo… Adira è un manifesto del movimento Lgbt ( adesso anche non binario…) e poco di più… Insomma, secondo me, non ci siamo davvero…

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