Star Trek: Picard 3×01 – The Next GenerationTEMPO DI LETTURA 5 min

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Star Trek Picard 3x01 Recensione The Next GenerationIl nuovo corso televisivo di Star Trek targato Alex Kurtzman prosegue tra risultati più o meno buoni, mentre intanto continuano ad essere assordanti i silenzi riguardanti il futuro cinematografico. Poco importa però, visto che è tornato sullo schermo il capitano più amato dal fandom, all’interno della sua ultima grande avventura. Gli autori hanno infatti espresso la volontà di dare una dignitosa chiusura ai protagonisti della mitica The Next Generation, proprio attraverso questa terza stagione di Star Trek: Picard.
Mentre il cast originale aveva avuto una sua degna fine con Rotta Verso L’Ignoto, ciò non era ancora accaduto per i vari Worf, Geordi La Forge e Deanna Troi. Una reunion già annunciata dal trailer di lancio della terza stagione, per un ritorno sugli schermi che non avveniva da ben ventun’anni, con l’ultimo film del corso pre-reboot, Star Trek – La Nemesi. Stavolta a scuotere la nuova ed inedita tranquillità domestica ci pensa una trasmissione d’emergenza della dottoressa Beverly Crusher, che al termine di TNG iniziava appena una relazione romantica con il personaggio di Patrick Stewart.

S.O.S. BEVERLY CRUSHER


Un aspetto da non sottovalutare, per questa nuova stagione di Picard, sono le conseguenze di TNG che potrebbero probabilmente trovare finalmente una risposta. Già in questa première viene fatto un accenno alla vecchia liaison tra la dottoressa e il capitano dell’Enterprise-D (e se quel figlio…) e c’è spazio anche per una presunta rottura tra William Riker e Deanna Troi, dopo averli visti felici e contenti negli episodi finali della prima stagione.
Jean-Luc riparte proprio dove era stato lasciato un anno fa, finalmente convinto ad intraprendere una relazione, seppur in età avanzata, con l’ex spia della Tal Shiar, Laris. Tutto ciò viene scombussolato da un messaggio trasmesso al vecchio comunicatore dell’ammiraglio. Comunicatore ormai nascosto tra i vecchi ricordi delle avventure dell’Enterprise, in una scena di breve durata ma preziosa per i fan, data la presenza della storica uniforme di capitano. Nota a margine per la sequenza d’apertura, che mette in mostra tutta la potenza in termine di VFX, a discapito di una regia forse abbastanza confusionaria nelle sequenze d’azione.

Beverly Crusher:Admiral Picard, I’m encoding this transmission with coordinates. Listen to me very carefully. Hellbird. Repeat. Hellbird. Hellbird… and Jean-Luc, no Starfleet. Trust no one.”

00 RAFFI


Attenzione, per fortuna, in mezzo a tutto ciò, gli autori non si sono affatto dimenticati dei personaggi che intanto hanno trainato Star Trek: Picard nelle precedenti stagioni. Sì, certo, la dottoressa Crusher, Jean-Luc e Numero Uno in missione insieme, ma probabilmente il lato più interessante di questo episodio riguarda la cara vecchia Raffi Musiker. Il personaggio di Michelle Hurd, dopo gli eventi di “Farewell“, viene presentata nelle vesti inedite di agente dell’intelligence per conto della Flotta Stellare. Un ruolo probabilmente cruciale per il prosieguo della stagione, visto il messaggio rivelatorio di Beverly che mette in guardia Picard dalla Flotta stessa.
La tematica del complotto è ancor più evidente nel criptico scambio che Raffi ha con un superiore anonimo e criptico. Rappresentato da un semplice computer, e capace di minacciarla e intimidirla andando a ripescare tutti i peccati di gioventù compiuti dalla protagonista. La sua missione ruota attorno a un’arma di distruzione di massa rubata, con lo scopo di sventare un potenziale attacco terroristico. Attacco che, però, non riesce ad evitare, e che si mostra allo spettatore in tutta la sua terribile magnificenza in una scena senza dubbio notevole. I pochi minuti di screentime sono comunque sufficienti a lanciare molti quesiti, riguardanti la prematura fine della sua relazione con Sette di Nove, il suo passato oscuro e le sue dipendenze. Ma anche dubbi sulla presenza al di sopra di Raffi nella gerarchia dell’intelligence, così come nella fiducia riposta nella Flotta Stellare stessa.

PASSEGGERI SPECIALI


Il piano imbastito da Picard e Riker finisce per farli capitare sulla nave presso cui ha iniziato a prestare servizio come comandante Sette di Nove. La USS Titan era il primo comando del capitano William Riker, su cui ora invece presta servizio come guardiamarina la giovane Sidney La Forge. Una presenza che fungerà da probabile gancio per l’apparizione del famoso ex ufficiale dotato di visore. È senza dubbio emozionante rivedere Patrick Stewart riunito con Jonathan Frakes, in vesti ufficiali, entrare in una plancia di un vascello stellare, seppur nei ruoli inediti di ammiraglio e capitano.
A capo dell’astronave c’è il capitano Liam Shaw, che ha il pregio di essere uno dei membri della Flotta Stellare forse più odiosi mai ideati. Il capitano Shaw è un personaggio sprezzante, privo di ambizione e di spirito avventuriero. Uno che preferisce preservare la sua nave in uno stato immacolato piuttosto che addentrarsi in missioni verso nuove frontiere. Un motivo in più per risaltare il coraggio di Jean-Luc nel mettersi in gioco ancora una volta, dopo averne viste di tutte i colori ed essere sopravvissuto persino alla morte.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il diario di bordo di Picard registrato in “The Best of Both Worlds
  • Jean-Luc che scava tra i vecchi ricordi dell’Enterprise per trovare il comunicatore
  • Ottima scrittura di Matalas, così come per la première della seconda stagione: andrà diversamente stavolta?
  • Regia confusionaria nelle sequenze action
  • Non ci si può fidare della Flotta Stellare
  • L’attentato spettacolare
  • Ammiraglio-capitano in plancia
  • L’odioso capitano Shaw
  • Un fratellino per Will Crusher?
  • La storia tra Raffi e Sette già è terminata?
  • La storia tra William Riker e Deanna Troi già è terminata?
  • La premessa non è ancora completa

 

Esattamente come avveniva circa un anno fa con “The Star Gazer“, Terry Matalas confeziona un ottimo primo episodio anche per questa terza stagione. Più o meno si ripresentano gli stessi difetti, che possono essere sostanzialmente riassunti in un’assenza di informazioni che rendono la visione di “The Next Generation” forse monca o incompleta, se considerata al pari di un pilot. La speranza è che non si ripercorrano ancora una volta gli stessi passi, che hanno già portato le precedenti due stagioni a trascinarsi nell’arco dei dieci episodi verso conclusioni stanche e anonime. C’è poi ancora molta curiosità per il ritorno del resto del cast di TNG, per approfondire le conseguenze e vedere interagire quei personaggi a distanza di vent’anni.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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