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Hello Tomorrow! 1×01 – Your Brighter Tomorrow, TodayTEMPO DI LETTURA 4 min

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Apple TV+ presenta il suo nuovo progetto originale con la star di The Morning Show Billy Crudup, nel doppio ruolo di attore e di produttore eseguito, nelle vesti di un venditore di sogni irraggiungibili: una multiproprietà sulla luna.
Una storia potenzialmente molto interessante e originale, considerando che è ambientata durante gli anni ’50 retro-futuristici, pieni di colori pastello e robot a levitazione.
La serie è stata creata e scritta dal misconosciuto duo e che alle spalle non hanno praticamente nessun tipo di esperienza se non sporadica e si trovano qui alla loro prima prova del fuoco con una serie completamente sviluppata da loro. I primi due episodi portano la loro firma nella sceneggiatura.

RETROFUTURISMO


Va subito detto che la serie, per la sua ambientazione e l’approccio, presenta un forte debito con la serie animata degli anni ’60 Jetson. Nel cartone il futuro era immaginato molto simile al presente anche se non mancavano tecnologie futuristiche. In pratica la società rimaneva quella degli anni ’50, con le sue regole morali e sociale ben caratterizzate e qui è sostanzialmente lo stesso. C’è qualche meraviglia tecnologica (robot e sistemi a levitazione per ogni mezzo in movimento) ma il look e le ambientazioni rimangono legate a quell’immaginario.
Essendo prodotta e vista nel 2023 il tutto diventa decisamente retro-futurista, intriso di quell’atmosfera così ideale e ottimista che anche in Europa si associa a quel periodo. Gli anni ’50 americani vengono perfettamente ricostruiti; il comparto tecnico fa un lavoro più che egregio di ricostruzione (come succede per molte altre produzioni di Apple), oltre ad una recitazione di tutto il cast perfettamente in parte, con quel tono sopra le righe che ci si aspetta dal periodo storico raccontato.

VENDERE SOGNI E OTTIMISMO


Il protagonista Jack (Billy Crudup) vende multiproprietà immobiliari sulla luna. Già da questa frase si capisce su quale piano la serie voglia giocare, come del resto già accennato prima relativamente all’ambientazione: applicare una modalità ordinaria e quotidiana (vendere qualcosa attraverso i mezzi della persuasione) ad un qualcosa di straordinario (comprare casa sulla luna), giocando sulla confusione che si genera nello spettatore che cerca di capire il confine tra realtà e sogno.
Non a caso in questo primo episodio non si ha mai la possibilità di osservare realmente l’ambientazione lunare di queste multiproprietà (solamente visibile da terra come si è soliti vedere) e ogni situazione sembra nascondere qualcosa di molto più vicino ad un incubo che a un sogno, raccontando un’umanità in realtà molto meno sognante e presa da problemi molto più “terra-terra” (debiti, relazioni fedifraghe, famiglie divise, ecc.). Ogni riferimento a cose o persone che abitano sulla luna si rivelerà essere depistante, facendo intuire che forse la promessa di questo viaggio sia solo un sogno da vendere ma irrealizzabile.
A tal proposito è interessante come Buck, un cliente che ha comprato la multiproprietà e che compare nel filmato di presentazione, sia in realtà un ospite di un ospizio, probabilmente vittima del suo sogno. O anche il capo di Jack, Jenkins, che altro non è che una tartaruga. Il tutto viene condito da una tematica, assai contemporanea, del “se vuoi, puoi”, venduto estremamente bene da Jack che illude la gente di poter raggiungere qualcosa di impossibile. Ovviamente questa filosofia si rileva essere molto redditizia ma molto pericolosa visto che si scopre che Jack stesso ne è stato vittima, sacrificando la sua famiglia.

PADRE E FIGLIO


Se in Big Fish l’attore protagonista ricopriva il ruolo del figlio in cerca dell’approvazione del padre, in questo caso Billy Crudup si riscopre padre di un figlio ormai dimenticato, la cui madre rimane vittima di un incidente “casuale” con una macchina automatica guidata da un robot. Jack riesce casualmente a catturare l’attenzione (e i sogni) del figlio Joey ad una convention ma poco dopo lo incontra nell’ospedale dove è ricoverata la madre decidendo così di “salvarlo” coinvolgendolo nei suoi affari e riparando così ai 18 anni di mancata paternità.
Fin qui la serie presenta tematiche interessanti che nel pilot però risultano ancora in potenza e non pienamente centrate. Se da un lato ci sono buoni momenti di coinvolgimento (la scena iniziale al bar con un cliente restio a farsi coinvolgere), dall’altra il senso di poco chiarezza su quanto ci sia di vero in quello che viene detto non ha sempre l’effetto di coinvolgere lo spettatore. Di per sé non sarebbe un problema essendo questo un pilot ma manca quel qualcosa che “agganci” l’attenzione soprattutto alla fine dell’episodio. Probabilmente è per questo che si è scelto di rilasciare i primi 3 episodi in contemporanea.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La cura tecnica prestata all’ambientazione
  • La recitazione deliziosamente eccessiva che è perfetta per una serie retro-futurista
  • Manca quel qualcosa che “agganci” lo spettatore per catturarlo nella visione, soprattutto nel finale

 

Un pregevole, nuovo prodotto Apple TV+ potenzialmente interessante a cui si può dare una chance in più nel proseguirne la visione.

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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