Stranger Things 3×03 – Chapter Three: The Case Of The Missing LifeguardTEMPO DI LETTURA 4 min

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Stranger Things ha sicuramente monopolizzato l’attenzione del pubblico in questi primi e torridi giorni di Luglio. Oltre alla serata anni ’80 proposta da Mediaset, che ha deciso di cavalcare l’onda del successo della serie, anche altre realtà commerciali hanno proposto una pubblicità mirata e in pieno stile Stranger Things: da Carrefour alla Coop, passando per Lidl, Durex, Zuegg e Taffo. Tutto questo non ha fatto altro che aumentare l’hype dello spettatore che non vedeva l’ora di appostarsi sul divano e gustarsi il brillante mix di horror, fantascienza, humor e rimandi nostalgici a film come E.T., Stand By Me e I Goonies.
Purtroppo, almeno fino a questa terza puntata, le aspettative del pubblico sono state altamente deluse e il prodotto dei The Duffer Brothers sembra faticare ad ingranare, assumendo molto di più l’aspetto di un teen drama sulle turbe adolescenziali (ma non solo, dato il noioso siparietto di Hopper geloso) tipiche della pubertà. Già la seconda stagione, andata in onda quasi due anni fa, aveva diviso i fans presentandosi, per alcuni di loro, decisamente sottotono rispetto alla precedente.
Il terzo episodio, intitolato “The Case Of The Missing Lifeguard”, continua a vedere il gruppo di ragazzini diviso da fraintendimenti e litigi, che sembrano aver destabilizzato l’equilibrio, soprattutto per il povero Will. Il giovane Byers, infatti, è l’unico a non aver ancora accettato il fatto di non essere più un bambino e che la realtà di un adolescente non è solo composta da pomeriggi passati a giocare a D&D. Noah Schnapp, nelle scene a lui dedicate, dimostra di essere forse il più bravo tra i giovani attori e sicuramente questo potenziale andrebbe sfruttato di più.
La frammentazione del gruppo di Hawkins, comunque, non sembra affatto giovare alla serie dato che da un lato troviamo Eleven e Max in piena fase girl power, della quale non si sentiva assolutamente il bisogno, mentre dall’altro la bromance tra Dustin e Steve Harrington, anche se questi ultimi due regalano gli unici momenti comici dell’episodio. Non si può ancora giudicare con esattezza se l’introduzione degli Evil Russians come villains della stagione possa funzionare o meno. Certo, siamo negli anni ’80, quindi in piena Guerra Fredda, ma forse avremmo fatto volentieri a meno di ulteriori faide tra Stati Uniti e URSS.
Per quanto riguarda le due coppie di adulti dell’universo di Stranger Things, ovvero Hopper/Joyce e Nancy/Jonathan, la scrittura non rende giustizia ai loro character anche se, verso la fine dell’episodio, la situazione si sblocca e la puntata si fa decisamente più dark, per fortuna. Perché è proprio questo che manca in questa prima fase della terza stagione: l’ingrediente horror è stato accantonato per dare maggiore risalto ai rapporti interpersonali tra i vari personaggi, così da essere centellinato a piccole dosi. Non crediamo che sia del tutto sbagliato, dato che i ragazzini stanno crescendo ed è giusto che esplorino il loro nuovo status di teenager ma, per adesso, la noia regna sovrana ed è un peccato.
Gli unici chills della puntata sono dati dagli ultimi minuti passati a casa di Heather, la bagnina scomparsa e rapita da Billy. Il clima di apparente tranquillità e normalità lascia spazio ad un risvolto macabro, che ha il sapore dei film horror anni ’70. Buona l’interpretazione della dicotomia di Billy, grazie alle doti recitative di Dacre Montgomery che si rivela essere di più di un semplice bad boy.
Ci sono ancora troppe domande e situazioni irrisolte per poter dare un giudizio definitivo; la carne sul fuoco è molta, forse troppa per certi versi, e il mistero di questa terza stagione è ancora in fase embrionale. Si spera che i The Duffer Brothers abbiano deciso di lasciare da parte femminismo e tematiche LGBT per far tornare Stranger Things ai fasti di 4 anni fa e far innamorare di nuovo lo spettatore.
D’altra parte, il comparto tecnico è sempre di ottimo livello, quindi sarebbe davvero uno spreco mandare tutto in vacca per mancanza di idee e desiderio di continuare a fare i big money sfruttando al massimo il brand della serie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Recitazione di Noah Schnapp
  • Recitazione di Dacre Montgomery
  • Comparto tecnico
  • Colonna sonora, al solito
  • Eleven e Max
  • Evil Russians
  • Troppo focus sulle pare adolescenziali
  • Hopper geloso
  • Sembra un ripetersi della prima e seconda stagione (come già detto nella scorsa recensione)
  • Poco spazio dato alla componente horror
  • Un clima di noia generale

 

Un inizio decisamente sottotono e al rallentatore per il prodotto dei The Duffer Brothers: se si fosse voluto assistere ad un semplice teen drama si sarebbe potuto guardare qualche altra porcata su Netflix…

 

Chaper Two: The Mall Rats 3×02 ND milioni – ND rating
Chapter Three: The Case Of The Missing Lifeguard 3×03 ND milioni – ND rating

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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