E’ il caso di dirlo: “Respect” per Aaron Korsch e per il team di Suits in questa puntata.
“Respect” infatti è un episodio ben riuscito che raccoglie tutti gli aspetti positivi dello show che lo caratterizzano e lo rendono così allettante al proprio pubblico. In compenso però manca di quelle chicche, che siano dialoghi, scene o plot twist che lo rendano particolarmente meritevole d’attenzione.
Dai dialoghi agli approfondimenti dei personaggi, dalle guest star ai temi ricorrenti e mai noiosi, la puntata scorre in modo piacevole eppure non scontato.
Innanzitutto è decisamente indovinata l’idea di costruire l’episodio, almeno per la parte riguardante Harvey e Mike, intorno ad un caso dello studio che (apparentemente) si conclude nell’episodio. Naturalmente, non essendo un procedural con un caso diverso per ogni episodio e non essendo più agli inizi della serie quando in parte si era seguito questo modello per esigenze di presentazione e approfondimento dei personaggi, il caso prescelto non può essere a sé stante e avulso dal resto della storia. E nemmeno si configura come un qualsiasi caso legale di riempimento di buchi della trama. Riguarda infatti una vecchia conoscenza di Harvey (e anche dello stesso Gabriel Macht, visto che ad impersonarlo è proprio il padre, Stephen Macht) che fa intuire nel finale che anche lui (ma va!) sa del “segreto”. Ci aspettiamo quindi di vederlo ancora o che in qualche modo tale passaggio non resterà inosservato.
Quello che è importante di questo caso legale è che mette in evidenza alcuni punti fondamentali e caratterizzanti di Suits, uno su tutti l’etica lavorativa e il conseguente discorso del “cosa si è disposti a fare pur di vincere”. Inoltre, data l’importanza che il prof. Gerard aveva avuto nella formazione di Harvey, questo episodio va ancora una volta ad approfondire il suo personaggio mostrando un altro lato ancora dell’avvocato. Se infatti Harvey è sempre stato dipinto, e si è sempre dipinto, come uno spietato arrivista, lo spettatore ha imparato a conoscerlo e a capire che anche lui ha dei limiti; così è interessante vedere cosa succede quando l’unico uomo che è riuscito a farlo sentire una nullità non è poi così superiore agli altri, come lui stesso pensava. Un Harvey deluso quindi, che ha bisogno di Mike non tanto per il caso (è questa una di quelle volte in cui, come si diceva qui, Harvey risolve a suo modo la faccenda seppur con un iniziale aiuto del brillante “associate”) quanto per ricordargli che tipo di persona è e fargli capire cosa avrebbe dovuto fare. Il livello di bromance che ne esce è stratosferico e se si aggiungono le citazioni da Top Gun, le piazzate ad effetto con l’avvocato della controparte, l’effetto più che soddisfacente della storyline dell’episodio dedicata ai due protagonisti è assicurato.
Dall’altra parte c’è Luis che capitombola di fronte ad Harvey così come di fronte a tutte le donne dell’episodio, dalle tre protagoniste alla nuova cliente. Il rispetto è il tema portante della puntata ed è proprio quello che Luis ha cercato sempre di ottenere ma fallendo molto spesso per colpa delle sue debolezze. A conferma del fatto che l’episodio mette in risalto gli elementi tipici dello show, anche Luis si trova al giusto posto: fa dieci cose sbagliate ma poi si salva nel finale facendone una giusta che mette tutto in ordine e nel farlo non manca di regalarci brevi ma divertenti siparietti comici (uno su tutti lo stretching sul divano), che fanno dimenticare le ingombranti e a volte svilenti gag di alcune puntate precedenti, in quanto inserite nel giusto contesto Littiano, cattivo sì, ma sempre amabile.
Fondamentali ovviamente in questo passaggio sono Donna, Rachel e Jessica, che sebbene in separata sede, danno a Luis ciò di cui ha bisogno, ossia la strigliata che gli ricordi che fa parte di una squadra. Altro elemento affatto sconosciuto e sicuramente molto apprezzato dagli spettatori è il ruolo di queste protagoniste femminili forti, intelligenti, ingegnose e caparbie che muovono spesso le azioni delle loro controparti maschili ad insaputa di questi e riescono a guadagnarsi il loro rispetto, così come quello del pubblico.
Insomma c’è una giusta dose di sentimenti, “azione”, mosse e contromosse legali, citazioni e scambi di battute efficaci, che rendono l’episodio un buon esempio di ciò che Suits è nato per essere: un legal drama accattivante ma anche divertente e intelligente, ben scritto e ben interpretato. Mancano quelle scintille che permetterebbero un voto superiore a 4 Emmy, ma c’è tutto il tempo di raggiungerlo nelle quattro puntate restanti prima della fine della stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Enough Is Enough 4×11 | 1.87 milioni – 0.6 rating |
Respect 4×12 | 1.67 milioni – 0.5 rating |
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