Suits 5×13 – God’s Green EarthTEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)

Episodio dopo episodio, il ritorno dalle “vacanze” di Suits continua con la battaglia per salvare Mike dalla prigione e lo studio dalla completa disfatta. Mai come in questa puntata si è capito, o meglio Jessica ha capito, quanto effettivamente sia in pericolo lo studio con uno scandalo pendente di tali proporzioni. L’episodio si struttura distinguendo nettamente due schiere di personaggi: Jessica-Louis-Jack sul fronte del disperato salvataggio della reputazione dello studio; Harvey-Mike-Donna (più le improbabili Scottie e Rachel) sul fronte del “Salvate il soldato Ross!”. Paradossalmente, pur avendo base comune, i due gruppi non si incontrano mai nell’episodio, segno che, forse, per quanto a un Louis Litt possa anche importare che Mike non vada in prigione, a Jessica e Jack non può fregare di meno e i destini della Pearson-Specter-Litt e quello di Mike Ross sono destinati a prendere strade diverse.
Per quanto il ritorno di Scottie sia stato inutile ai fini dello sviluppo della trama in questo frangente, il dubbio che instilla in Rachel con le sue battute finali su cosa accadrà quando tutto questo sarà finito fa riflettere anche noi. Se, come immaginiamo, si troverà il modo di sconfiggere la Gibbs e salvare Mike dalla condanna, è evidente che le cose non potranno tornare alla normalità: è vero che Mike aveva dato le dimissioni appena prima di essere arrestato, ma il post processo potrebbe chiudergli definitivamente non solo le porte della Pearson-Specter-Litt (in fondo se ne era già andato una volta per intraprendere la carriera in finanza per poi tornare a “casa” inevitabilmente) ma del mondo dell’avvocatura in generale. E sì che mannaggia a sto cavillo che per fare l’avvocato bisogna essere avvocato! Potrebbe essere un bel punto di svolta per lo show che con una sesta stagione in cantiere non può permettersi né di chiudere la vicenda con un finale di serie e “que serà serà” né di tirare questa corda troppo per le lunghe. Ma lasciamo queste seghe elucubrazioni mentali al futuro perché come disse Qualcuno “non preoccupatevi del domani perché a ciascun giorno basta la sua pena” e la pena di oggi si chiama Rachel. Insopportabile come le persone che ti intasano la bacheca con commenti live sul festival di Sanremo, era solo questione di tempo prima che una real bitch come la Gibbs (la cui stronzaggine si fa apprezzare parecchio quando si abbatte sulla pesantissima Miss Zane) si accorgesse di quanta poca spina dorsale avesse ‘sto personaggio. La tattica del procuratore (e degli sceneggiatori per portare avanti la storyline episodio dopo episodio) nell’andare contro il duo Harvey-Mike è trovare l’anello debole nella schiera di vicinissimi(e) che faccia crollare il castello di carte che hanno costruito. Archiviata Donna, è il turno di Rachel. Il punto di partenza del perché il personaggio di Rachel non funzioni all’interno di questa storia non è semplicemente nel suo essere “Rachel”, ma l’ingiustificato accanimento della Gibbs nei confronti di Mike, o meglio Harvey. Sarà pure il suo lavoro ma il passare certi limiti per condannare un impostore, non un pluriomicida, sembra più una forzatura, tanto più che – come al solito – il fine ultimo pare essere sempre Harvey! Per quanto Harvey sia implicato e condannabile (legalmente) quanto Mike, è quest’ultimo l’imputato e appare evidente che non sta in piedi la storia dell’offrire a Mike una via di scampo se consegna il suo mentore – come se fosse un piccolo spacciatore che deve far acciuffare un signore della droga – a meno che questo non serva solo a tirare in ballo i dubbi di Rachel e gli eventuali scossoni al suo rapporto con Mike.
La prossima “vittima” dovrebbe, o doveva, visto che pare abbia accettato di andarsene in Argentina (wtf? e sì che non desta alcun sospetto di colpevolezza questa brillante mossa!), essere Sheila. Insomma la strada verso la liberazione di Mike passa per il superamento di un ostacolo dopo l’altro nella forma di donne messe volontariamente in “pericolo” da un procuratore che sta perseguendo un semplice impostore. Non regge e sa un po’ di filler e un po’ di scusa per ritirare in ballo i temi sentimentali per i protagonisti (in un paio di puntate sono tornati sia Scottie che Jeff che Sheila, coincidenze?). Come andrà a finire questa storia? Ancora tre episodi e sapremo cosa hanno architettato Korsch&Co. per il finale di questa quinta stagione.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jessica si rende conto di quanto lo studio sia in pericolo
  • Ritmo incalzante
  • La Gibbs sa farsi amare e odiare come un vero villain (soprattutto se se la prende con Rachel)
  • Due “fazioni” distinte che perseguono i loro diversi obiettivi
  • Rachel
  • Sheila e la fuga in Argentina; what?
  • Aggressività della Gibbs poco giustificata
  • Ostacoli in forma di donzelle in pericolo episodio dopo episodio: filler o scusa?
  • Poco Suits del citazionismo spinto e delle frasi ad effetto

Suits si avvicina a chiudere la quinta stagione inanellando un paio di buoni episodi ma che, alla luce di quest’ultimo, sembrano portare avanti uno schema ripetitivo che sa un po’ di filler e un po’ di scusa per affrontare il tema sentimentale, se non nei tre episodi rimanenti, nella prossima stagione. Speriamo di sbagliarci.
Live To Fight 5×12 1.50 milioni – 0.5 rating
God’s Green Earth 5×13 1.71 milioni – 0.5 rating

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Precedente

Vinyl 1×01 – Pilot

Prossima

Supernatural 11×12 – 11×13 – Don’t You Forget About Me – Love Hurts