The Acolye 1×05 – NightTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Acolyte 1x05 RecensioneThe Acolyte doveva battere assolutamente un colpo, ed è stato finalmente fatto. “Night” si può, infatti, tranquillamente definire il miglior episodio finora uscito della nuova serie Star Wars creata da Leslye Headland. Non che sia perfetto, nemmeno tra i migliori episodi targati Star Wars probabilmente, ma per lo meno permette allo show ambientato nell’Alta Repubblica di risollevarsi dai sempre più incombenti problemi di scrittura e montaggio.
Problemi che non scompaiono affatto all’improvviso, ma almeno vengono nascosti, un po’ come della polvere sotto al tappeto, da una mezz’ora di puro action e coreografie con spade laser. Proprio le spade laser erano state protagoniste della campagna promozionale di The Acolyte, ma purtroppo finora non se ne erano ancora incrociate granché. Inoltre, non è nemmeno un caso che al miglior episodio corrisponda un focus sul personaggio più interessante della serie, nonostante un plot twist telefonato.

DUELLI DI SPADE


È innegabile che Lucasfilm quando vuole può facilmente corrompere il suo pubblico mostrando le lightsaber. Un elemento cardine di Star Wars spesso e volentieri centellinato nell’utilizzo. Vedere tutti i Jedi scagliarsi contro il misterioso Sith (si può quindi definire Sith, giusto?) appaga finalmente lo spettatore che a lungo attendeva solo questo da un prodotto come The Acolyte. In più la regia di Alex Garcia Lopez non risparmia una sottile nota di violenza nello scontro, che comunque non era scontato.
Si può spezzare una lancia anche in favore della scrittura, una volta tanto, coraggiosa nel disfarsi senza problemi di personaggi in cui aveva investito negli episodi precedenti. Se tutti si aspettavano le morti solo dei Jedi “senza nome”, ovvero non-protagonisti, è abbastanza uno shock vedere il prode Yord immolarsi per poi vedersi il collo spezzato, ma soprattutto la piccola Jecki. Fa storcere un po’ il naso quanto la giovane Padawan riesca a resistere contro un Sith così potente capace di uccidere tanti Cavalieri Jedi in poco tempo, ma si può tranquillamente sorvolare e comprendere che il tutto fosse semplicemente un build-up verso una morte eroica e impattante per la giovane umana-Theelin interpretata da Dafne Keen.

Sol:You carry a Jedi weapon. But you are no Jedi.

DIETRO LA MASCHERA


“Night” è soprattutto l’episodio in cui viene svelato chi si cela dietro la maschera di The Stranger, ovvero il misterioso maestro di Mae, utilizzatore del Lato Oscuro della Forza. Come si poteva intuire facilmente dagli ammiccamenti e gli indizi sparsi alla luce del sole in “Day” (appunto!) questi non è altro che Qimir, di giorno contrabbandiere pasticcione e di notte muscolosissimo maestro Sith. O forse no.
I have no name, but Jedi like you might call me a Sith”. Che questo significhi che Qimir è effettivamente un Sith? O forse vuole intendere che è semplicemente un Force-user accolito di qualche setta come ad esempio i Cavalieri di Ren (per nominarne una fresca a molti). Ciò non è dato saperlo ancora. Rimangono solo le parole pronunciate in Episodio I in cui i Sith vengono dati per “estinti da un millennio“. Quindi, per logica, o Qimir non è effettivamente un Sith, o banalmente tutti coloro che l’hanno incontrato moriranno, e per questo si è sulla buona strada.

EPISODIO A METÀ


Altro elemento di disturbo è la durata di “Night”. Una mezz’ora scarsa, non considerando riassunto iniziale e titoli di coda. In più, dato il pessimo montaggio del precedente episodio, e facendo attenzione al ritmo, è evidente che “Night” e “Day” fossero stati inizialmente concepiti come un unico episodio, scisso solo in seguito probabilmente per questioni distributive di rilascio sulla piattaforma.
Si può forse iniziare a pensare, vedendo questo caso e anche quello del flashback da più punti di vista il cui completamento deve ancora arrivare, che The Acolyte fosse stata inizialmente concepita come serie da sei episodi, e non da otto. E magari allungata solo in fase di post-produzione per coprire qualche settimana in più nel calendario di Disney+.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente tanta azione e soprattutto tante spade laser
  • Le morti di Yord (creepy) e Jecki (carica di pathos)
  • Il coraggio di Osha
  • Una regia in palla e un ottimo ritmo di puntata
  • Si parla di Lato Oscuro, Sith, cose interessanti insomma
  • Un ottimo Manny Jacinto come villain
  • Colpo di scena su Qimir telefonatissimo
  • Jecki che dura nel combattimento molto più di tanti altri Jedi più esperti di lei contro Qimir
  • Troppo sopra le righe il taglio di capelli di Mae
  • Episodio che è palesemente la seconda metà del precedente

 

La regola dei due afferma che solo due Sith possono esistere contemporaneamente, un Maestro e un Apprendista. Qimir sembra apparentemente essere il Maestro di Mae che è quindi l’Apprendista. Ma se così non fosse, e Qimir fosse invece l’Apprendista? Sempre sperando che la Headland non si divincoli dalla questione dei Sith per non far scemare l’interesse generale sullo show.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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