Il vero DNA di The Acolyte continua ad essere un’enorme incognita perché, dopo rispettivamente un Thank, uno Slap ed un Save Them All, con il giro di boa rappresentato dalla visione di “Day“, le intenzioni della showrunner Leslye Headland rimangono palesemente incomprensibili.
Qual è lo scopo della serie? Affrontare la storia di due gemelle che “appartengono” (doverosamente virgolettato”) ai lati rispettivi dello spettro della Forza o presentare un maestro Sith venuto dal nulla? O magari niente di tutto ciò? Una serie di domande a cui, dopo i 28 minuti scarsi di episodio, si aggiunge anche la seguente: perché si dovrebbe continuare la visione di questo schifo?
LE ORIGINI MONETARIE DI THE ACOLYTE
Spesso ci si domanda perché certe serie ricevano il via libera e The Acolyte è palesemente una di queste. Nella guerra dello streaming che Disney+ sta faticosamente combattendo, c’è sicuramente da considerare la necessità di reggere il passo con i contenuti sfornati mensilmente da Netflix, Prime Video e HBO. Perché per convincere lo spettatore a mantenere l’abbonamento bisogna ovviamente offrire contenuti nuovi e decenti. Da questo punto di vista è comprensibile (e anche noto) che Disney, e precisamente nelle persone dell’ex CEO di Disney Bob Chapek, avesse optato per la produzione massiccia di serie tv pur di mantenere alto il numero di uscite. Dopo il ritorno di Bob Iger come CEO, questo approccio “tanta quantità e se c’è anche la qualità bene altrimenti pazienza” dovrebbe essere finalmente terminato, e si cominceranno a vedere i primi accenni di cambiamento nelle prossime serie tv Marvel e Star Wars, ma questa non è una di quelle.
Le varie serie Marvel partorite sotto questa filosofia sono moltissime (She-Hulk è un caso eclatante) ed è noto a tutti che non siano eccelse e, anzi, siano molto altalenanti a livello qualitativo. Considerando che The Acolyte è stata annunciata nel lontano dicembre 2020 e considerando la qualità bassissima propinata da questo episodio (ma anche dai precedenti), è piuttosto chiaro che l’approccio dato alla serie sia di esclusiva natura economica. Il che spiega benissimo il perché si sia appena guardato una puntata di 28 minuti (incluso il recap iniziale) che si interrompe bruscamente proprio quando stava per iniziare lo scontro tra il Sith misterioso e il gregge di Jedi (che sono più simili ad un gruppo di boyscout o al gruppo di ibridi di Sweet Tooth piuttosto che a dei Jedi veri e propri). Un finale talmente brusco che pare tagliato con la mannaia in post produzione da dei dirigenti Disney+ che avevano bisogno di 8 episodi invece che 5 o 6: congratulazioni, obiettivo riuscito con il disappunto del pubblico.
IL POTENTISSIMO PELOSISSIMO MAESTRO KELNACCA
A peggiorare un episodio palesemente di raccordo che non sarebbe dovuto essere montato e rilasciato in questo modo ci sono due elementi molto fastidiosi: la superficialità dei character principali che cambiano opinione come se nulla fosse, e il Maestro Kelnacca presentato come “cliffhanger finale” del secondo episodio e ora semplicemente trovato morto. Partendo da quest’ultimo, non si può che ridere sadicamente di questa scelta fatta da Leslye Headland e dal suo team di scimmie con la penna in mano che in questo caso si chiamano Claire Kiechel e Kor Adana, perché il Maestro Kelnacca è, molto semplicemente, il nuovo Maestro Torbin.
Se Torbin si era suicidato dopo anni di meditazione, silenzio e ossigeno consumato con un tempismo ed una resa scenica degni del personaggio di una soap opera venezuelana, Kelnacca non ha nemmeno la possibilità di ruggire come uno Wookie che viene ammazzato off-screen dal Sith. Plot twist che non cambia assolutamente niente allo spettatore che non ha legato in alcun modo con questo “famigerato” maestro Jedi.
Dal punto di vista dei character che cambiano idea come bandieruole, si parla ovviamente delle gemelle Mae e Osha. La prima dal nulla ha deciso che non vuole più uccidere nessuno dopo che ha visto la sorella (che tra l’altro ha provato ad ucciderla, così, nel dubbio), mentre Osha prima non volveva aiutare Sol a trovare sua sorella per poi cambiare idea in tipo 20 secondi dopo un brevissimo discorso di convincimento. Ha tutto molto senso…
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
L’idea di una serie ambientata ai tempi dell’Alta Repubblica all’inizio poteva essere interessante ma arrivati a questo punto, e con i vari esempi dei Maestri Kelnacca e Torbin oltre a tutti gli altri Jedi in scena a parte Sol, si sta prepotentemente andando a svilire la mitologia Jedi e la loro figura che ne esce palesemente peggiorata data la demenzialità del 99% dei possessori di questo titolo. Ed è un grosso peccato.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
2.3
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.