The Blacklist 1×11 – The Good Samaritan (N° 106)TEMPO DI LETTURA 3 min

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The Blacklist torna in grande stile, e lo fa dando uno schiaffo morale a chi non ha sentito la sua mancanza in questa pausa natalizia. In “The Good Samaritan (N°106)” ritroviamo tutto: trama, personaggi, azione, sentimenti, vendetta. Eravamo rimasti a Red andato via lasciando per il momento Liz sola e sotto indagine per scoprire chi fosse la talpa infiltrata in quella che dovrebbe essere l’organizzazione più sicura d’America e forse del mondo intero. Ma si sa, i potenti hanno accessi che noi comuni mortali non possiamo neanche immaginare (questa frase è da rileggere una volta visti gli ultimi minuti della puntata).
La puntata si sviluppa, si potrebbe tranquillamente dire, su tre livelli paralleli: da una parte troviamo il nuovo / vecchio bad da sconfiggere; dall’altra la ricerca della talpa mettendo sotto pressione tutti i componenti dell’FBI; infine, l’azione data dalla volontà di scoprire i responsabili del proprio rapimento e tortura da parte di Reddington, e la conseguente vendetta.
Come si può non definire questo episodio perfetto? Siamo abituati a vedere la perfezione in puntate dove non si ha un attimo di respiro, dove cambiamenti di scena avvengono ogni minuto, dove la trama è sempre più incalzante. Propongo, invece, di vedere la perfezione in una puntata dove il protagonista si prende il tempo di scoprire i mandanti del suo rapimento e gli uomini che hanno partecipato al complotto, fino ad assaporare la tanto agognata vendetta, dove l’azione viene concessa a piccole dosi da una parte e dall’altra invece esplode in scene di crudeltà senza filtri, come ad esempio quelle che mostrano all’opera “il buon samaritano”.
Per questo motivo, vorrei prendermi tutto il tempo e lo spazio necessari a commentare ciò che attua il nostro eccelso criminale. Finalmente lo vediamo in azione nel suo territorio, senza l’FBI tra i piedi che era all’oscuro di tutto ciò che stava facendo Red (non che avrebbe potuto fare molto anche se a conoscenza dei fatti), senza regole se non quelle dell’onore che esiste tra i malavitosi. Incomprensibile per noi, incomprensibile per molti, ma quell’onore messo in scena ad esempio ne “Il Padrino”, essendo reale e tangibile, viene riproposto anche in The Blacklist. Quando si viene traditi, come è successo a Red, non c’è perdono che tenga e l’unica soluzione, per questo mondo, è la morte senza ma e senza se.
Praticamente in questa puntata non abbiamo assistito ad altro che alla conclusione di “Anslo Garrick (N° 16)“. Non ci sono stati progressi sostanziali nella trama, nulla è accaduto da svelare aspetti che, al contrario, rimangono ancora celati, molte domande rimangono ancora senza risposte, come ad esempio i milioni di dubbi inerenti la vera identità del marito di Liz. Unica rivelazione, anche se non troppo inaspettata, è la scena finale del colloquio tra i potenti. L’immagine scelta rappresenta proprio quella, e con un po’ di attenzione in più, riconoscerete sicuramente l’uomo raffigurato.

 

PRO:

  • Praticamente tutto
CONTRO:
  • Contro? Dove?

 

The Blacklist non porta a casa alcun premio dai People’s Choice Awards 2014. Non importa, rimane pur sempre un ottimo prodotto che prima o poi avrà i suoi meritati riconoscimenti.

 

Anslo Garrick (N° 16) 1×10 12.3 milioni – 3.4 rating
The Good Samaritan (N° 106) 1×11 9.35 milioni – 2.5 rating

 

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