The Boys 4×02 – Life Among The SepticsTEMPO DI LETTURA 6 min

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Recensione 4x02 The BoysDopo un avvio di stagione eminentemente interlocutorio, sebbene in linea con i canoni della serie, con “Life Among The Septics“, The Boys giunge al primo vero punto di svolta di questa quarta stagione, introducendo una serie di cambiamenti e dilemmi morali che metteranno a dura prova i protagonisti ridefinendo anche le dinamiche di potere consolidatesi finora.

C’È ARIA DI RIVOLUZIONE


La puntata si apre con un cameo totalmente inaspettato di Will Ferrell, che interpreta se stesso alle prese con un film basato sulla vita di A-Train, un racconto ovviamente manipolato dalla Vought per servire i propri interessi. Tralasciando il fatto che in questo modo la serie ha reso canonico Will Ferrell all’interno della lore di The Boys, sin dal principio risulta evidente come A-Train sia in conflitto con il ruolo che gli è stato assegnato: da un lato, naturalmente, desidera mantenere il proprio status all’interno dei Sette, e soprattutto la “benevolenza” di Homelander nei suoi confronti; dall’altro, appare sempre più evidente quanto sia stanco di essere soltanto una pedina nelle mani della corporazione. Il suo disagio diventa palpabile quando suo fratello lo accusa di complicità nelle menzogne della Vought, creando una frattura emotiva che suggerisce chiaramente un possibile cambiamento nella sua lealtà verso la compagnia a favore di un’alleanza futura con il team di MM.
Annie, aka Starlight, è un altro personaggio in piena crisi identitaria. La sua continua lotta per distaccarsi dal suo alter ego supereroistico è evidente, ma altrettanto chiara è la consapevolezza di come il mondo abbia bisogno di lei come simbolo nella lotta contro l’oppressione di Homelander e la sua crescente deriva fascista. Hughie cerca di farle capire che “Starlight” non è soltanto un titolo o un costume scintillante su misura da sfoggiare sul red carpet, bensì una parte fondamentale della sua identità e un simbolo della resistenza al regime di terrore instaurato da Homelander e tirapiedi. Questo conflitto culmina con l’ispirazione che Annie trova, in modo del tutto indiretto, in A-Train, accettando finalmente il suo ruolo di leader degli “Starlighters”, forte del più classico dei “se lo fa quel coglione di A-Train perché non dovrei farlo anch’io?”. Una decisione che promette di avere un impatto significativo sulla lotta all’oppressione perpetrata silenziosamente dai Super e dalla loro presunzione di superiorità rispetto alla razza umana.
La relazione tra Homelander e suo figlio Ryan è un altro tema centrale dell’episodio. Homelander cerca di plasmare Ryan a sua immagine e somiglianza, imponendogli un costume ridicolo e una narrazione preconfezionata. Tuttavia, Ryan mostra forti segni di riluttanza, amplificati anche dall’evidente manipolazione psicologica del padre, il quale, giorno dopo giorno, non fa altro che mostrare la sua vera natura d’innanzi agli occhi spaventati e confusi del figlio.
La scena in cui Ryan, sotto pressione, uccide accidentalmente Koi durante il suo primo “salvataggio” è emblematica della crudele influenza di Homelander e del crescente distacco di Ryan da questa visione distorta del mondo. Questo evento traumatico potrebbe infatti rappresentare il catalizzatore per un’eventuale – in realtà “necessaria” se i protagonisti vogliono avere una chance contro lo strapotere del Patriota – ribellione di Ryan nei confronti del padre, spingendolo a sfidare apertamente l’autorità e la visione distorta del mondo impostagli, aprendo la strada per una rottura definitiva con la sua oppressiva figura paterna.

LE MANIPOLAZIONI DI SORELLA SALVIA


Sister Sage, Super con il potere della conoscenza (abilità che viene presentata non a caso all’interno di una stagione dove la stupidità e l’ignoranza dilagante si configurano come personaggi a sé stanti) emerge come una figura manipolativa e strategica, che opera dietro le quinte allo scopo di consolidare il potere di Homelander e indebolire, di conseguenza, quello dei suoi oppositori. La sua abilità nel manipolare le situazioni e le persone intorno a sé, come dimostrato anche nel reclutamento di Firecracker durante il “Truthcon”, mette in mostra una mente calcolatrice ed estremamente analitica capace di tessere intricate trame e anticipare ogni mossa di alleati e avversari con meticolosa precisione. Sage, infatti, non si limita a gestire le minacce esterne, ma manipola anche le dinamiche interne alla Vought, come si vede, ad esempio, nel modo in cui incoraggia The Deep a ribellarsi contro l’arroganza di Ashley (sempre più vicina all’esclusione dal tavolo dei Sette in favore dell’ingresso in gioco di Sister Sage).
Il Truthcon diventa così un campo di battaglia cruciale nell’episodio. Marvin, Frenchie e Kimiko si infiltrano all’interno di questa convention per cospirazionisti repubblicani allo scopo di scoprire le intenzioni di Sage, ma finiscono per incontrare Butcher, il cui ruolo nel gruppo è sempre più precario. Durante questo evento, si assiste non solo al già citato reclutamento di Firecracker ma, utilizzando il solito stile grottesco e iperviolento (il riferimento a The Human Centipede si configura come uno dei momenti più alti visti finora in questa stagione), la serie mette in mostra una satira pungente sul fenomeno delle cospirazioni di estrema destra. Un chiaro riferimento al gruppo politico di estrema destra dei QAnon, i cui membri sostengono l’esistenza di una narrazione segreta orchestrata da un presunto Deep State che avrebbe agito contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi sostenitori, i quali avrebbero, all’opposto, assunto il potere con l’obiettivo di scardinare il nuovo ordine mondiale, considerato colluso con reti di pedofilia, pratiche ebraiche oscure, cabale occulte e, in generale, avente per obiettivo il dominio mondiale. Firecracker (in pratica una Jubilee fascista e ignorante, quindi comunque più interessante dell’originale) sfrutta le teorie cospirazioniste per guadagno personale, riflettendo le dinamiche del mondo reale dove la disinformazione viene utilizzata spesso come strumento di distrazione e controllo delle masse.
Dall’altro lato della barricata, la tensione tra Butcher e Mother’s Milk è palpabile, con quest’ultimo che rifiuta di riaccogliere Butcher nel gruppo nonostante il suo intervento provvidenziale. Questo conflitto interno non fa altro che sottolineare le profonde fratture che minacciano costantemente l’unità dei The Boys. L’episodio esplora anche le difficoltà personali di Frenchie e il suo senso di colpa per aver ucciso la famiglia di Colin, un peso che rischia di distruggere la loro relazione nascente, introdotta tra l’altro in maniera molto frettolosa, e francamente anche in modo un po’ casuale, e di frantumare le palle risultare fortemente anti-climatica agli occhi dello spettatore più desideroso di gore e violenza indiscriminata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Will Ferrell nell’universo di The Boys
  • A-Train sembra essere in cerca di redenzione
  • Quella stronza di Ashley vicina al licenziamento
  • Il Truthcon, Sister Sage e il reclutamento di Firecracker
  • The Human Centipede
  • Homelander e la creazione di “Homeboy”
  • La sottotrama dedicata a Franchie

 

Life Among the Septics” è sicuramente un episodio ricco di assurdità, violenza gratuita e sviluppi caratteriali che ridefiniscono le dinamiche di potere all’interno della serie. I conflitti interni dei personaggi, le manipolazioni della Vought e le crescenti tensioni tra i The Boys riescono a creare una trama semplice ma avvincente che promette sviluppi quantomeno interessanti per il futuro di questa quarta e penultima stagione.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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