Dopo due anni di attesa HBO rilascia la seconda stagione di House Of The Dragon, continuando la narrazione della guerra tra consanguinei più famosa dei Sette Regni.
L’uccisione – seppur non voluta – di Lucerys “Luke” Velaryon da parte di Aemond Targaryen ha dato il via all’epica e sanguinolenta lotta per la successione al trono, nota anche come “Dance of the Dragons”.
Rhaenyra è persa nel dolore di una madre che non può nemmeno seppellire il figlio, mentre a King’s Landing i Verdi serrano i ranghi per paura di una ritorsione da parte di Rhaenyra ed i suoi alleati.
La ritorsione arriva sul finale del primo episodio di questa seconda stagione, in cui Daemon Targaryen assolda due sicari per assassinare Aemond, ma, non trovandolo, i due uomini decidono di uccidere l’erede al trono Jaehaerys Targaryen, figlio dei due fratelli Aegon ed Helaena.
TRA VENDETTA E LUNGIMIRANZA
La famiglia Targaryen di King’s Landing è sconvolta e distrutta dal dolore, sia per la morte di un bambino innocente, ma anche, e soprattutto, per la facilità con la quale si è riusciti a colpirli dall’interno.
L’assassinio di Jaehaerys viene affrontato in modi diversi dai due uomini che, più di tutti, rappresentano la corona ed il trono: il Re Aegon II ed il Primo Cavaliere, Otto Hightower.
I due personaggi sono l’uno l’opposto dell’altro, anche per via delle motivazioni dietro le loro mosse e contromosse; Aegon vorrebbe vendicarsi per la morte del figlio radendo al suolo Dragonstone ed uccidendo la sorellastra.
Otto Hightower, invece, vorrebbe tergiversare ed utilizzare la morte dell’erede al trono per screditare Rhaernyra agli occhi dei suoi alleati, facendo leva sull’empatia del popolo e l’orrore per un gesto così disumano.
Rhys Ifans e Tom Glynn-Carney danno prova di un’interpretazione magistrale, riuscendo a calarsi perfettamente nei panni dei due characters e portando lo spettatore a comprendere sia la visione vendicativa di Aegon, che quella lungimirante di Otto.
PROBLEMI A DRAGONSTONE
La notizia dell’assassinio di Jaehaerys arriva anche a Dragonstone ed ovviamente Rhaenyra, da madre che ha provato lo stesso dolore, ne prende subito le distanze.
Emma D’Arcy e Matt Smith sono protagonisti di una potente sequenza in cui i loro personaggi litigano furiosamente, sputandosi addosso anni di amore-odio e mancanza di fiducia.
Per quanto Daemon possa essere migliorato e possa essersi calmato accanto a Rhaenyra, rimane comunque un uomo egoista, egocentrico e tormentato dalla decisione del fratello Viserys di non aver scelto lui come proprio erede.
Rhaenyra, consapevole del carattere dello zio/marito, ha abbassato la testa e chiuso gli occhi molteplici volte per amore, ma ora sembra arrivata ad un punto di rottura e nega fiducia e sostegno a Daemon.
In questa discussione è Rhaenyra ad uscirne vincitrice, in quanto il pubblico di House Of The Dragon sa bene quanto Daemon brami sedersi sul trono e non voglia inchinarsi nemmeno di fronte alla propria Regina e consorte, benché si ostini ad affermare il contrario.
LIVELLO DI RANCORE: SER CRISTON COLE
L’unico smidollato della puntata – o meglio, dell’intera serie – è Ser Criston Cole, detto anche “il Poco Rancoroso”. Dopo tanti anni, infatti, l’uomo è ancora profondamente ferito nell’orgoglio per il rifiuto di Rhaenyra.
Nonostante si diletti a soddisfare la Regina Madre, Alicent Hightower, con le sue abilità sessuali, Ser Criston Cole non perde occasione per rimarcare la propria fedeltà ad Aegon, arrivando addirittura ad orchestrare l’omicidio di Rhaenyra da parte di Ser Arryk Cargyll.
Ovviamente il rocambolesco piano messo in moto da Criston Cole non va come sperato e Rhaenyra viene difesa da Ser Erryk Cargyll, in uno scontro fraterno che si conclude con la morte di entrambi gli uomini.
Tutto questo era stato previsto da Otto Hightower, che prende a schiaffi verbali suo nipote Aegon, sia per la decisione di impiccare tutti gli acchiapparatti, sia per l’affronto di non essere più Primo Cavaliere.
Otto conferma l’opinione che Viserys aveva del proprio figlio: un ragazzo incontrollabile, immaturo e malvagio, non adatto a sedere sul trono. Ricordiamo, però, che è stato proprio Otto Hightower a tramare di nascosto per non affidare i Sette Regni a Rhaenyra.
Sia la fazione dei Verdi che quella dei Neri sono sul piede di guerra, ma entrambe sono piene di fragilità e fratture interne. “Non c’è guerra tanto odiosa agli Dei come quella tra consanguinei. E nessuna è tanto cruenta come quella tra draghi”, le parole di Rhaenys Targaryen risultano calzanti e profetiche.
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Un altro passo verso il baratro della guerra tra consanguinei, in cui Verdi e Neri sono pronti a tutto pur di annientarsi a vicenda.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.