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Questa seconda stagione segna un evidente cambio di rotta rispetto alla prima per quanto riguarda il main theme dello show: infatti con “Our Raison D’etre” si è iniziato a spostare il fulcro della narrazione dalla vita criminale intorno alla The Deuce, pur sempre presente sullo sfondo anche ora, al vero e proprio mondo del porno, che con “Seven-Fifty“,dove Lory vince la sua prima statuetta come attrice pornografica, ha piano piano occupato un minutaggio sempre maggiore all’interno degli episodi. Un prodotto seriale nato per raccontare tale dinamica ma che per tutta la prima stagione ha però indugiato su altre tematiche, anche se bisogna ammettere che è stato un indugiare di alta qualità sotto ogni aspetto tecnico. L’intero sesto episodio è dedicato quasi esclusivamente alla pellicola di Candy Red Hot, film destinato a rivoluzionare il settore non solo per la presenza di un attore nero in uno dei ruoli principali, ma soprattutto per le modalità in cui è stato scritto (da veri sceneggiatori) pensato e girato ( in città e non solo in set privati).
Dopo gli interminabili episodi con tante storyline minori da far girare la testa, la serie del duo Simon-Pelecanos aveva estremamente bisogno di un maggior focus sui film porno, senza concedere ampio minutaggio a tutte le altre storie. Una puntata che, come le altre a dire il vero, tecnicamente parlando è impeccabile come sempre, con un’attenzione per il dettaglio fuori dal comune, una fotografia e una regia che rendono magnificamente non solo la New York in fermento degli anni’ 70, ma anche il sottobosco criminale e i diversi movimenti sociali che dopo il ’68 iniziarono ad avere sempre maggiore importanza. Da sottolineare poi come nonostante la rituale lentezza in cui si sviluppano gli eventi, l’episodio risulti più dinamico e gradevole rispetto ai precedenti, probabilmente a causa delle tante scene riguardanti l’hot movie, che hanno il merito di vivacizzare la narrazione.
Ma non sono tutte rose e fiori poiché alcuni elementi negativi continuano a restare e tralasciando l’eccessiva lentezza narrativa, a cui gli stoici spettatori sono ormai abituati, vi sono tuttavia altri elementi da citare: Abby e Dorothy in primis e la controversa interpretazione dei personaggi. Per quanto riguarda il primo punto, l’ipocrisia di Abigail, pronta ad accusare Bobby per la morte della ragazza, ma che poi consapevolmente accetta soldi provenienti dai salotti e si mette a trattare con i papponi è veramente insopportabile. Un personaggio che si è evoluto sì in modo affascinante, ma che da qualche episodio a questa parte, a causa di un minutaggio non più così basso, sembra la coscienza ( quando le fa comodo) di Vincent. Al contrario Dorothy, character che incarna alla perfezione il percorso ideale di redenzione della prostituta, ha avuto un percorso diverso di crescita ed è anche interessante guardare un ulteriore aspetto della vita sulla Deuce con dei risvolti sociali,ma le sua storyline è terribilmente noiosa e lo screen time dedicatole è eccessivo.
Per quanto riguarda la seconda questione, nonostante un ottimo cast in generale, con un James Franco sempre eccelso nel suo doppio ruolo, citando un altro recensore di RecenSerie si potrebbe dire che Il problema di questa serie è che hanno tutti i baffi, un modo pittoresco per sottolineare come molti personaggi legati al mondo notturno e alla vita criminale siano eccessivamente caricaturali e macchiettistici, tanto da sembrare irreali.
Dopo gli interminabili episodi con tante storyline minori da far girare la testa, la serie del duo Simon-Pelecanos aveva estremamente bisogno di un maggior focus sui film porno, senza concedere ampio minutaggio a tutte le altre storie. Una puntata che, come le altre a dire il vero, tecnicamente parlando è impeccabile come sempre, con un’attenzione per il dettaglio fuori dal comune, una fotografia e una regia che rendono magnificamente non solo la New York in fermento degli anni’ 70, ma anche il sottobosco criminale e i diversi movimenti sociali che dopo il ’68 iniziarono ad avere sempre maggiore importanza. Da sottolineare poi come nonostante la rituale lentezza in cui si sviluppano gli eventi, l’episodio risulti più dinamico e gradevole rispetto ai precedenti, probabilmente a causa delle tante scene riguardanti l’hot movie, che hanno il merito di vivacizzare la narrazione.
Ma non sono tutte rose e fiori poiché alcuni elementi negativi continuano a restare e tralasciando l’eccessiva lentezza narrativa, a cui gli stoici spettatori sono ormai abituati, vi sono tuttavia altri elementi da citare: Abby e Dorothy in primis e la controversa interpretazione dei personaggi. Per quanto riguarda il primo punto, l’ipocrisia di Abigail, pronta ad accusare Bobby per la morte della ragazza, ma che poi consapevolmente accetta soldi provenienti dai salotti e si mette a trattare con i papponi è veramente insopportabile. Un personaggio che si è evoluto sì in modo affascinante, ma che da qualche episodio a questa parte, a causa di un minutaggio non più così basso, sembra la coscienza ( quando le fa comodo) di Vincent. Al contrario Dorothy, character che incarna alla perfezione il percorso ideale di redenzione della prostituta, ha avuto un percorso diverso di crescita ed è anche interessante guardare un ulteriore aspetto della vita sulla Deuce con dei risvolti sociali,ma le sua storyline è terribilmente noiosa e lo screen time dedicatole è eccessivo.
Per quanto riguarda la seconda questione, nonostante un ottimo cast in generale, con un James Franco sempre eccelso nel suo doppio ruolo, citando un altro recensore di RecenSerie si potrebbe dire che Il problema di questa serie è che hanno tutti i baffi, un modo pittoresco per sottolineare come molti personaggi legati al mondo notturno e alla vita criminale siano eccessivamente caricaturali e macchiettistici, tanto da sembrare irreali.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un intero episodio incentrato sul film di Candy sicuramente risolleva un serie rimasta con una piccola nicchia di spettatori nonostante l’alta qualità del prodotto in sè. Sicuramente HBO non cercava di raggiungere il grande pubblico producendo una show di questo tipo, ma a guardare gli ascolti c’è quasi da imbarazzarsi. Nonostante gli aspetti negativi, dopo una lunga serie di sufficienze la valutazione della puntata è alta poiché per la prima volta si ha la sensazione che finalmente la serie stia parlando di ciò per cui era stata creata, raccontare il mondo del porno nella New York degli anni ’70. E i ratings in rialzo non possono essere una coincidenza.
All You’ll Be Eating Is Cannabais 2×05 | 0.49 milioni – 0.1 rating |
We’re All Beasts 2×06 | 0.55 milioni – 0.1 rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.