The Flash 3×17 – DuetTEMPO DI LETTURA 6 min

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Correva l’anno 2001, Novembre per essere precisi, e l’ormai defunta UPN mandava in onda l’episodio 6×07 di Buffy “Once More, With Feeling”, straordinariamente lungo 50 minuti invece dei canonici 42. Bisogna rievocare questo episodio scritto e diretto dallo stesso creatore dello show Joss Whedon perché, nella storia della serialità, rappresenta il primo vero ed unico tentativo (riuscito) di musical in un contesto in cui di musical non c’era praticamente niente (sorvoliamo volutamente sulla 3×12 di Xena dal titolo “The Bitter Suite” nonostante sia andato in onda nel Febbraio del 1998). Perché va rispolverato dagli annali? Perché, per stessa ammissione di Kreisberg, gli showrunner si sono completamente ispirati alla puntata per concepire e scrivere “Duet”.

Things really are easier in musicals.

“Duet” va preso per quello che è, ovvero un episodio volutamente strano, meno attento alla coerenza e più dedito all’apparenza ed alla scena. Bisogna quindi considerarlo ed analizzarlo diversamente rispetto alle altre puntate della serie proprio perchè nasce in una forma, con dei contenuti e con degli intenti ben diversi dagli altri.
Una premessa generale di questa recensione è che chi scrive queste righe non è affatto un amante di musical o di episodi sui generis che forzatamente virano sul cantato, eppure, in qualche modo, il risultato ottenuto dagli sforzi congiunti di Kreisberg e Berlanti oggettivamente convince e va premiato. La difficoltà principale per “Once More, With Feeling”, fatta eccezione la creazione di canzoni e balletti, era quella di creare in maniera intelligente e non coatta un espediente narrativo che portasse tutti i character principali a cantare. Whedon optò quindi per la creazione di Sweet, un demone che con un incantesimo costringeva tutti a ballare e cantare portando poi le persone all’autocombustione corporea per il troppo ballo e canto; Kreisberg e Berlanti hanno guardato nel parco villain dell’universo DC e hanno pescato Music Meister.
In entrambi i casi, il villain è volutamente eccentrico e come tale va preso e valutato essendo il vero MacGuffin.

I told you when we first met.
It was to teach all of you a lesson.
‘Cause I see everything, and I saw two people with two broken hearts.
So the lesson was Love, Supergirl.
Love is about letting yourself be saved.
It’s not just about saving other people.
Even if you are superheroes.

Music Meister si rivela essere una qualche sorta di entità strana, quasi come un Dio dell’amore che vuole insegnare a tutti il vero valore di questo sentimento impartendo lezioni sul campo, qualsiasi campo (“it could have been a war movie or a a space opera“), e non può essere quindi veramente preso sul serio come character, nonostante serva al suo scopo.
In “Duet” tutto sembra imbastito più per dare un senso ed una ragion d’essere al cross-over con Supergirl che ad una vera creazione del musical in sé e per sé e, da questo punto di vista e considerando lo stuolo di guest star presenti, il cross-over poteva anche essere elaborato e processato meglio. Vista la possibilità di ospitare guest star in una veste onirica, non era impensabile o sbagliata l’idea di offrire il cross-over in forma di ospitata, senza scomodare Martian Manhunter e amici, e quindi vedere Supergirl solo nella realtà alla West Side Story immaginata da Barry, cosa che invece non è stata fatta. Il problema è che l’unico vero lato negativo di “Duet” riguarda proprio la relazione causa-effetto legata alle situazioni sentimentali, ed in questo caso non ci sarebbe nessun problema se non fosse che la storyline di Supergirl risulta (al solito) scialba e fine a se stessa: una relazione nata e vissuta tra tira e molla per diversi mesi, una delusione per aver creduto ad una bugia ed un improvviso quanto fiabesco perdono per un immancabile lieto fine. Va bene che “le cose sono tutte più facili in un musical” ma c’è un limite razionale che non andrebbe superato e che poteva essere evitato.
Tolta questa doverosa riflessione, “Duet” è apprezzabile più per la visione dei vari character in un ruolo inedito (su tutte la coppia di padri Joe West-Martin Stein) che per la trama in sé e questo è senza alcuna ombra di dubbio il vero punto forte dell’episodio, di cui va sottolineato che l’unico scopo è quello di riportare la situazione sentimentale di Barry e Kara allo status quo di coppiette innamorate resettando quanto accaduto negli ultimi episodi. Comodità? Sicuramente, ma si può leggere tutto a ritroso dando un senso alle due rotture delle coppie proprio per dare un senso a questo cross-over. Ovviamente è tutto molto questionabile ma, ritornando a “Duet”, non è stato nemmeno così male.

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per The Flash? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Ecco i brani rivisitati e cantati in “Duet”:
    – “Moon River” di Audrey Hepburn, tratto dal film Colazione da Tiffany;
    – “Put A Little Love In Your Heart” di Jackie DeShannon (canzone originale per “Duet”);
    – “Superfriends” di Rachel Bloom (canzone originale per “Duet”);
    – “More I Cannot Wish You” di Paul McCartney, tratto dal film Bulli e Pupe;
    – “Runnin’ Home To You” di Pasek & Paul ((canzone originale per “Duet”).
  2. I compositori dell’ultima canzoni sono gli stessi che quest’anno hanno vinto l’Academy Award for Best Original Song per “City Of Stars” di La La Land.
  3. I musical citati nell’episodio sono: Singing’ In The Rain, Il Mago di Oz, West Side Story e The Fantastick.
  4. Grant Gustin, Melissa Benoist e Darren Criss non sono nuovi ai musical dato che hanno tutti partecipato al serial Glee.
  5. Il nome di Tommy Moran ricorda quello di Tommy Merlyn.
  6. Quando Barry e Kara cercano un modo per uscire dal loro sogno, Supergirl suggerisce: “click heels together three times” come fa Dorothy Gale nel Mago Di Oz.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buona realizzazione di musiche, balli e regia
  • Interessante la scelta di dare ai character principali e alle guest star una nuova veste
  • Apprezzabili le doti canore e gli sforzi di tutti
  • A Central City, per la seconda volta, ci sono strade innevate e strade in cui sembra primavera. È veramente una città enorme…
  • Supergirl passa dal “He lied to me about who he really is for nine months.
    I can’t shake it.
    ” al “I forgive you.” in meno di 5 minuti, segno di una donna forte e dai sani principi morali
  • Tutto sistemato magicamente allo status quo di 2 puntate fa

 

Un buon episodio musical che non passerà alla storia come “Once More With Feeling” ma che intrattiene quanto basta. Diciamo che un episodio come “Duet” funziona solo una volta e The Flash si è giocato questa chance discretamente bene. Grazie e a mai più.

 

Into The Speed Force 3×16 2.39 milioni – 0.9 rating
Duet 3×17 2.71 milioni – 1.0 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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