Mi piace pensare che quando si dà del pazzo a qualcuno si intenda uno status in cui il soggetto vede in maniera distorta il mondo in cui vive ribaltando la logicità di alcuni eventi ed invertendo il normale senso comune. Certo però che quando una psicopatica come Emma punta il dito e dà del pazzo ad un bel po’ di altra gente cominciano a sorgermi delle
domande circa l’utilizzo ed il significato del termine stesso che magari negli USA ha una valenza diversa. O magari no, anzi propio no. Arrivati al quinto episodio di questo secondo tentativo seriale targato Gavino Pancetta e Kevin Williamson, non mi sento di promuovere “Reflection” per via dei soliti macroscopici errori di sceneggiatura che sono diventati ormai una classica caratteristica di The Following, di Williamson e di tutta la sua cricca di autori. Anzi per la precisione la puntata andrebbe bocciata in tronco.
Intanto partiamo subito dagli errori più evidenti e cioè quelli che riguardano Ryan Hardy. Il protagonista è il vero e proprio tallone d’Achille della serie perchè è quello intorno a cui si concentrano gli svarioni degli sceneggiatori. Non si è mai visto da nessuna parte che un ex agente dell’FBI leghi, mascheri ed imbavagli la padrona di casa con la mera scusa di non essere riconosciuto. Ma neanche in un B-C-D movie può accadere questo scempio. Ad aggravare la situazione poi si aggiunge la noncuranza con cui il suddetto ex agente dell’FBI, noto anche come uno dei “good guys”, se ne strafrega dell’ostaggio e dei followers nella casa per fuggire come una gazzella in mezzo alla boscaglia lasciando di fatto la padrona di casa in balia di un omicida. E questo è solo il primo degli evidenti errori.
Meno palese ma pur sempre eloquente è la scena in cui con un semplice colpo alla testa Max Hardy perde i sensi, una vera e propria fatalità. Ennesimo frutto del caso è anche l’incontro di zio e nipote che riescono a catturare Gisele in un modo spaventosamente facile tanto che viene da chiedersi se questa bravura sia frutto di anni di esperienza o se la scorsa stagione Hardy non si fosse impegnato più di tanto. Rimarremo col dubbio che non ci interessa poi tanto.
Ritornando a parlare di Emma non possiamo che rimanere infastiditi dalla sua personaggio arrogante e fin sopra le righe che implicitamente si autoproclama sana di mente e vera e propria vittima di Joe Carroll. Emma è un personaggio che meritava di morire molto tempo fa e che, al contrario di Gisele, ha già detto tutto quello che poteva dire. Ovviamente però gli sceneggiatori al solito non hanno capito nulla ed eliminano un nuovo character che poteva apportare una qualche novità in favore di una scena ridicola con protagonista una psicopatica che dipinge un pazzo. Davvero una di quelle scene che ti fanno venir voglia di abbandonare la serie.
In tutto questo schifo però una sola cosa si salva ed è, stranamente, la bravura nel rappresentare su schermo l’atmosfera che si potrebbe respirare in una casa in campagna in cui convivono un gruppo misto di serial killer. L’attenzione ai particolari e le frasi sempre studiate al dettaglio sono l’unico punto a favore di uno show che si sta rendendo sempre più ridicolo per la stupidità di scene e personaggi che non siano i followers di Joe Carroll. Certo fatta eccezione per Emma, lei rientra nella categoria precedente.
E’ tutto da buttare questo “Reflection”? Praticamente si. Nonostante la “vittoria” sul campo di Ryan Hardy il serial ne rimette in credibilità e in originalità ricadendo nei soliti luoghi comuni dove l’FBI è formato da incompetenti, i buoni sono stupidi ed i cattivi sono sempre più intelligenti. The Following style.
- Ben realizzata la psicologia di Lily, Joe, Luke e Mark
- Ryan Hardy ed Emma si contendono la palma di peggior character
- Errori macroscopici già elencati sopra
- FBI completamente assente
Family Affair 2×04 | 4.76 milioni – 1.7 rating |
Reflection 2×05 | 5.19 milioni – 1.7 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.