The Good Place 3×03 – The Brainy BunchTEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)
La comedy generalista è in crisi nera. Ma attenzione, questo non è un discorso tanto qualitativo, quanto quantitativo. Se un mostro sacro come The Big Bang Theory è arrivato alla sua ultima stagione (la dodicesima), risulta complicato trovare un degno erede che possa garantire al pubblico una tale longevità. Importante in questo caso la differenza quantità-qualità. Parlare di “eredi qualitativi” di TBBT all’interno della recensione di una comedy così fresca e brillante come The Good Place suonerebbe come un insulto e un affronto.
La scorsa stagione televisiva si era chiusa con un colpo crudelissimo inferto al pubblico. Venivano cancellate The Last Man On Earth e Brooklyn 99 (poi recuperata dalla NBC). Manteniamoci sempre sulla quantità. Sarebbe facile infatti gridare alla perdita dal punto di vista della qualità delle due comedy citate. Qual è il problema dunque? Come può tale discorso preso alla lontana – e forse anche un po’ confuso – arrivare a The Good Place? Il problema è che soprattutto The Last Man On Earth rappresentava uno degli esemplari dell’evoluzione della comedy standard, quel tipo di comedy classicamente intesa che ha portato The Big Bang Theory a 12 stagioni (e che attualmente non concede mezza chance a chiunque tenti di muoversi in maniera così “classica”). Pensare di tracciare una storia orizzontale, con premesse rischiose e drastiche, in venti minuti di puntata settimanali è una scelta coraggiosa, impegnativa e anche rischiosa, come è stato per The Last Man On Earth, come è tuttora per The Good Place.
The Good Place risponde infatti esattamente a tali caratteristiche di comedy moderna. Encomiabili quindi i tredici episodi stagionali, nonché l’equilibrio tra la costante evoluzione e cambio di scenario (prima stagione questa ad essere ambientata per la maggior parte sulla Terra), ma anche uno status quo che riesce a mantenersi costante. Giusto o no che una serie del genere, verosimilmente, non avrà vita lunga quanto The Big Bang Theory? A livello qualitativo forse meglio così, se invece si parla di quel senso di sicurezza e familiarità citato anche nella precedente recensione, lo spettatore fedele non può che esserne amareggiato.
“The Brainy Bunch” cerca di consolidare e confermare il drastico cambio di scenario portato dal precedente season finale e dalla doppia premiére. Le dinamiche tra i personaggi hanno così modo di svilupparsi senza il peso di quel minutaggio necessario come  nella scorsa settimana, tuttavia utili per rimettere insieme i pezzi nel cambio di scenario radicale messo in atto. Ovviamente valore aggiunto è la presenza di Adam Scott che riesce a sfruttare le sue doti comiche per creare un personaggio doppiamente inteso. Da un lato lo spietato demone che si diverte con comportamenti meschini e infantili, ma che risponde a vere e proprie esigenze burocratiche direttamente dal bad place. Dall’altro lato il suo “alter ego” umano, fastidioso e invadente in maniera così, appunto, umana. La schicchera finale del giudice interpretato da Maya Rudolph sembra rendere questa sua comparsa solamente un ritorno occasionale. Dopo il fallimento su tutti i fronti di Ghosted, si sarebbe potuta auspicare una sua presenza regolare.
Alla fine il tutto viene posto in una condizione di definitiva ripartenza, per i sei protagonisti, “chiarendo” la posizione di Mike e Janet, a questo punto definitivamente dei fuggiaschi e fuorilegge in questo aldilà così fiscale e organizzato, non più spole tra Terra e aldilà.
Vista una così perfetta e armonica rapidità con cui procedono gli eventi, lo spettatore fedele ormai non può non sperare che il brodo venga allungato sempre di più per poter avere un The Good Place, magari annacquato, ma che possa avere più fortuna di alcuni suoi colleghi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Adam Scott
  • Jason che passa la notte nel cassonetto
  • Il portinaio che lascia scappare Mike e Janet
  • Janet e il paragone con la stampante
  • Adam Scott sembra non essere quel nuovo personaggio regolare che ci si sarebbe augurati
  • Episodio di assestamento che non regala acuti

 

Un Save a The Good Place indica che ci si è trovati di fronte ad un episodio sicuramente gradevole, sicuramente utile per il prosieguo della storia. Una maggiore brillantezza la si è vista e la si vedrà in altri momenti, ma anche episodi come questi sono utili a stabilire una gradevolissima normalità.

 

Everything Is Bonzer! (Part. 2) 3×02 3.13 milioni – 1.0 rating
The Brainy Bunch 3×03 2.96 milioni – 0.9 rating

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

Precedente

American Horror Story: Apocalypse 8×04 – Could It Be… Satan?

Prossima

The First 1×08 – Near And Far