Il plot twist con cui terminava “The Snowplow” è stato ovviamente molto forte ma anche non propriamente nuovo per The Good Place: Chidi, Eleanor, Tahani e Jason scoprivano involontariamente il portale interdimensionale di Michael e, ovviamente, questo porta allo smascheramento dell’intera situazione. La vera domanda che si era posto lo spettatore non era il classico “e quindi ora?”, quanto piuttosto il thegoodplaceiano “ci sarà un nuovo reboot?”. E la risposta è che non ci sarà nessun reboot, almeno per ora. Con tutto il bene o il male che questo comporta visto che, al netto della fantasia di Schur e sottoposti, si sta indirizzando la trama verso una sorta di vicolo cieco.
“Jeremy Bearimy” è un episodio strano in tal senso, in quanto da un lato è carico di aspettative ma dall’altro, in qualche modo, risolve tutto un po’ a vino e tarallucci. Le carte a disposizione degli sceneggiatori sono infatti un po’ limitate a questo punto se, come sembra, i 4 prescelti non torneranno presto nella Bad Place. E “Jeremy Bearimy” semplicemente non fa che esplorare questa situazione andando a dividere i vari personaggi fino a farli riunire per trovare insieme una qualche strada per la redenzione o presunta tale. Tutto molto carino, non c’è di che recriminare, ma in qualche modo anche leggermente sottotono rispetto a quanto si è abituato a vedere. Il vero punto punto di svolta? Molta filosofia spiccia ma buttata nel calderone con disinvoltura (motivo per cui abbiamo dovuto riportare questo fantastico recap di Chidi) in modo da lasciare allo spettatore il tentativo di capire e riflettere sulla quotidiniatà.
Chidi: “Now, over the last 2,500 years, Western philosophers have formed three main theories on how to live an ethical life.
Now, first off, there’s virtue ethics.
Aristotle believed that there were certain virtues of mind and character, like courage or generosity, and you should try to develop yourself in accordance with those virtues.
The gift will be anonymous.
Next, there’s consequentialism.
The basis for judgment about whether something is right or wrong stems from the consequences of that action.
How much utility, or good, did it accomplish versus how much pain, or bad.
And finally, there’s deontology, the school of thought that there are strict rules and duties that everyone must adhere to in a functioning society.
Being ethical is simply identifying and obeying those duties and following those rules.
But here’s the thing, my little chili babies, all three of those theories are hot, stinky cat dookie.
The true meaning of life, the actual ethical system that you should all follow is nihilism.
The world is empty.
There is no point to anything, and you’re just gonna die.
So do whatever.
And now I’m gonna eat my marshmallow-candy chili in silence, and you all can jump up your own butts.”
Menzione d’onore speciale però va fatta alla non linearità del tempo-spazio che nell’aldilà è talmente simile al corsivo di Jeremy Bearimy da sembrare un qualcosa dedicato a lui. Una trovata geniale che vale da sola il prezzo di questi 20 minuti di visione, diverse emicranie nate nel tentativo di comprendere il concetto ed un paio di grasse risate. Se The Good Place è una grande comedy è anche merito di trovate come questa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
The Snowplow 3×04 | 2.71 milioni – 0.8 rating |
Jeremy Bearimy 3×05 | 2.70 milioni – 0.8 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.