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The Good Wife 6×19 – Winning UglyTEMPO DI LETTURA 4 min

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Lo scorso episodio si era concluso con un bel guaio per Alicia, protagonista di uno scandalo del tutto nuovo. Nel momento esatto in cui la signora Florrick ha accettato la proposta di Eli di candidarsi a State’s Attorney eravamo consapevoli che ciò avrebbe significato complicazioni durante la faticosa via della politica e che non ci sarebbe stato sconto alcuno per la nostra protagonista tra intrighi politici e scambi elettorali.
Una delle cose che The Good Wife ha sempre saputo far meglio è proprio la narrazione della politica, dei suoi scambi, favoritismi e delle sue complicazioni. La serie ha sempre tessuto trame sopraffine in materia politica, per palati succulenti che iniziavano silenziosamente  e poi esplodevano come un boomerang, regalandoci intanto permute personali, visto che la politica è proprio questo (e TGW in questo insegna) un affare personale. Insomma non ci si poteva lamentare per le scelte politiche della serie, fino ad oggi.
Questa settimana per la prima volta TGW ha annoiato.
Il problema non si annida nelle tecniche di narrazione, sempre fluenti e dirette o nell’approccio alla politica, sempre crudo e realistico, ma nella storia presentata e nella sua preparazione. L’episodio infatti soffre di uno scandalo introdotto solo una puntata fa, che quindi il pubblico non ha avuto tempo di assorbire e di analizzare; non c’è stato uno sviluppo lineare che avrebbe sicuramente alleggerito la puntata che invece fatica ad arrivare fino in fondo perché deve riuscire a spiegare tutto e bene: il risultato è un susseguirsi di eventi e spiegazioni di cui non ce ne può fregare di meno, perché sono passaggi obbligati dalla scelta narrativa e non sentiti come interessanti e puntuali.
Ogni argomentazione della serie, che possa essere l’aula di tribunale o le ricerche di Kalinda, ha sempre avuto più di un passaggio per rendere l’episodio avvincente e ciò è sempre riuscito dannatamente bene alla serie che introduceva elementi per poi trarne fuori degli altri. The Good Wife intratteneva e riusciva ad attrarre il telespettatore come una calamita, incuriosendolo di volta in volta. Ciò non è avvenuto con “Winning Ugly”, che probabilmente avrebbe dovuto rappresentare l’episodio clou della stagione visti gli sviluppi sulla trama orizzontale e le ripercussioni sulla protagonista, ma così non è stato.
Non aspiravamo questo per la piega politica della carriera di Alicia: innanzitutto è stata scollegata completamente dai suoi soci e alienata dal resto delle sue relazioni interpersonali (Finn, Elfman, l’amicizia con Cary che ormai non si vede più on screen e il suo rapporto con Kalinda a cui, vabbè, avevamo rinunciato da tempo): volevamo vedere il sangue, volevamo vedere Alicia Florrick che faceva la guerra ai suoi ex colleghi, che fosse per la buonuscita o che fosse nelle aule di tribunale non ci importava. E niente di tutto ciò ci è stato dato. Forse sarebbe stato meglio prima insediare Alicia come procuratore e poi dare il via ad un nuovo scandalo elettorale.
Forse rende meglio la trama di Kalinda che vede accorpare il resto del cast, tutti potenziali complici di una frode processuale. I King hanno finalmente trovato il punto di incontro tra le due trame principali del personaggio di Kalinda: rapporto con Bishop (che ci ha frantumato per tutta la stagione) e processo di Cary.
La scorsa settimana lamentavamo proprio un cambio di direzione del personaggio di Kalinda che da baby sitter di Dylan si è bruscamente indirizzata verso un processo per falsificazione di prove legali. Ora i punti di contatto sembrano chiari: affinché nessuno paghi qualcuno deve pur testimoniare contro Bishop. Unica pecca: far rientrare di nuovo Cary nella vicenda. Cary è inevitabilmente legato a tutto quello che sta accadendo (è accaduto durante il suo processo/ il suo rapporto con Kalinda/era stato puntato da Bishop che aveva dato l’ordine di farlo fuori) ma ha già avuto la sua dose di guai ad inizio stagione, con un trattamento anche abbastanza pessimo. Reinserirlo nella vicenda di testimonianza contro Bishop sarebbe veramente come riaprire una trama infinita che non porta da nessuna parte, se non quella, come già sappiamo, della fuoriuscita del personaggio dell’investigatrice. Per cui ribadiamo il concetto di utilizzare Cary (che ricordiamo dà sempre il nome allo studio, non passa di lì per caso nelle puntata anche se così vi può giustamente sembrare), ma attenzione a come utilizzarlo.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Diane, Kalinda, Alicia: le tre donne della serie si trovano sotto processo nello stesso momento
  • Colpo di scena finale: la politica è anche questo. Ancora una volta The Good Wife dimostra realismo nel palesare la società in cui viviamo
  • Marissa, sempre ottima spalla
  • Scena iniziale: Alicia di fronte la tv
  • Storyline politica troppo frettolosa, visto la sua introduzione solo settimana scorsa
  • Cary di nuovo invischiato nella storia di Bishop
  • Che bello, rivediamo Grace…
  • Riavvicinamento tra Peter e Alicia
Siamo forse di fronte all’episodio più brutto nella storia della serie. Sufficienza striminzita. Bisogna ripartire.
Loser’s Edit 6×18 7.78 milioni – 1.0 rating
Winning Ugly 6×19 7.83 milioni – 1.0 rating

 

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