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Se qualcuno, dopo aver visto il primo episodio di The Innocents, avesse pensato di proseguire con la visione della serie sicuro di poterci capire qualcosa in più, sarà rimasto profondamente deluso. “Keep Calm, Come To No Harm” fa progredire tutte le storylines, senza però sbilanciarsi nella spiegazione dei molti misteri che aleggiano attorno ai protagonisti.
Nel 2016 Netflix aveva già affrontato la tematica del sovrannaturale, con annessi esperimenti, grazie a The OA, serie mystery creata e prodotta da Brit Marling e Zal Batmanglij, nella quale Jason Isaacs interpretava uno scienziato che teneva prigioniere le sue vittime e indagava sulle esperienze pre-morte. Nella parte dell’uomo di scienza, in The Innocents, troviamo Guy Pearce che, rinchiuso in una casetta tra i laghi norvegesi, cerca di studiare il processo mediante il quale la madre di June, e altre persone come lei, riescono ad assumere le sembianze di un altro. Essi, infatti, vengono chiamati shifters.
Ancora non sono chiare, agli occhi dello spettatore, le motivazioni di Ben Halvorson (Guy Pearce) e se davvero i suoi esperimenti abbiano come unico scopo quello di “curare” i mutaforma o se facciano parte di un progetto più grande. Si hanno troppe poche informazioni per riuscire a comprendere cosa si celi dietro questo “superpotere” e sulle ripercussioni nella vita delle persone che ne sono affette, ma anche in quella delle persone normali. I mutaforma sono un pericolo per loro stessi e per gli altri? La capacità di shiftare da un corpo all’altro va accettata e salvaguardata, oppure ostacolata? The Innocents, per adesso, non risponde a nessuna di queste domande e lascia che sia lo spettatore a vagare con la fantasia e crearsi le proprie congetture. Un punto a favore di questa serie è, quindi, il fatto di generare curiosità episodio dopo episodio, senza rilasciare troppi dettagli, ma a lungo andare questo atteggiamento da “bocca cucita” potrebbe suscitare un effetto contrario e annoiare il pubblico, costretto a non capirci nulla. Siamo solo alla seconda puntata, ma ancora si brancola nel buio.
In “Keep Calm, Come To No Harm”, la storia riprende esattamente da dove si era interrotta: June si ritrova intrappolata nel corpo di Steinar, senza avere la minima idea di cosa stia succedendo e Harry, inizialmente spaventato, si ricorda del suo profondo sentimento nei confronti della ragazza e decide di starle vicino e aiutarla. Gli attori che interpretano rispettivamente June e il norvegese risultano credibili nei loro ruoli, soprattutto Johannes Hauker Johannesson, il cui arduo compito è quello di impersonare June, che interpreta a sua volta Steinar. Un po’ come Helena Bonham Carter che faceva finta di essere Emma Watson, che faceva finta di essere Bellatrix Lestrange.
Nel 2016 Netflix aveva già affrontato la tematica del sovrannaturale, con annessi esperimenti, grazie a The OA, serie mystery creata e prodotta da Brit Marling e Zal Batmanglij, nella quale Jason Isaacs interpretava uno scienziato che teneva prigioniere le sue vittime e indagava sulle esperienze pre-morte. Nella parte dell’uomo di scienza, in The Innocents, troviamo Guy Pearce che, rinchiuso in una casetta tra i laghi norvegesi, cerca di studiare il processo mediante il quale la madre di June, e altre persone come lei, riescono ad assumere le sembianze di un altro. Essi, infatti, vengono chiamati shifters.
Ancora non sono chiare, agli occhi dello spettatore, le motivazioni di Ben Halvorson (Guy Pearce) e se davvero i suoi esperimenti abbiano come unico scopo quello di “curare” i mutaforma o se facciano parte di un progetto più grande. Si hanno troppe poche informazioni per riuscire a comprendere cosa si celi dietro questo “superpotere” e sulle ripercussioni nella vita delle persone che ne sono affette, ma anche in quella delle persone normali. I mutaforma sono un pericolo per loro stessi e per gli altri? La capacità di shiftare da un corpo all’altro va accettata e salvaguardata, oppure ostacolata? The Innocents, per adesso, non risponde a nessuna di queste domande e lascia che sia lo spettatore a vagare con la fantasia e crearsi le proprie congetture. Un punto a favore di questa serie è, quindi, il fatto di generare curiosità episodio dopo episodio, senza rilasciare troppi dettagli, ma a lungo andare questo atteggiamento da “bocca cucita” potrebbe suscitare un effetto contrario e annoiare il pubblico, costretto a non capirci nulla. Siamo solo alla seconda puntata, ma ancora si brancola nel buio.
In “Keep Calm, Come To No Harm”, la storia riprende esattamente da dove si era interrotta: June si ritrova intrappolata nel corpo di Steinar, senza avere la minima idea di cosa stia succedendo e Harry, inizialmente spaventato, si ricorda del suo profondo sentimento nei confronti della ragazza e decide di starle vicino e aiutarla. Gli attori che interpretano rispettivamente June e il norvegese risultano credibili nei loro ruoli, soprattutto Johannes Hauker Johannesson, il cui arduo compito è quello di impersonare June, che interpreta a sua volta Steinar. Un po’ come Helena Bonham Carter che faceva finta di essere Emma Watson, che faceva finta di essere Bellatrix Lestrange.
Dopo un iniziale momento di panico e smarrimento, tra Harry e June sembra esserci di nuovo complicità ed è proprio questo atteggiamento positivo a scatenare un nuovo shifting e June riesce a riprendere le sue sembianze. I due innamorati decidono, quindi, di proseguire la loro fuga e si dirigono a Londra, ma ad attenderli ci sarà una brutta sorpresa.
Il padre di June e la madre di Harry, dal canto loro, devono fare i conti con la fuga dei loro figli e capiscono che i due ragazzi sono scappati assieme. John McDaniel risulta essere quello più preoccupato da questo allontanamento, perché consapevole dei pericoli che potrebbe correre June. L’uomo, infatti, sembrerebbe non accettare il “superpotere” della ragazza, così come sembrerebbe non aver mai accettato quello di sua moglie. Sarà davvero così o alla fine si scoprirà come John avesse sempre agito per proteggere le persone a lui care?
Il padre di June e la madre di Harry, dal canto loro, devono fare i conti con la fuga dei loro figli e capiscono che i due ragazzi sono scappati assieme. John McDaniel risulta essere quello più preoccupato da questo allontanamento, perché consapevole dei pericoli che potrebbe correre June. L’uomo, infatti, sembrerebbe non accettare il “superpotere” della ragazza, così come sembrerebbe non aver mai accettato quello di sua moglie. Sarà davvero così o alla fine si scoprirà come John avesse sempre agito per proteggere le persone a lui care?
Come già detto all’inizio della recensione, la linea narrativa avanza e a farla da padrone sono sicuramente la fotografia, lo scenario norvegese che incanterebbe chiunque e la colonna sonora, evocativa e perfettamente integrata con il mistero che permea l’intera serie. Nonostante la bellezza dei paesaggi e una trama, per adesso, abbastanza solida, seppur non brilli per originalità, The Innocents fatica a conquistare del tutto il suo pubblico e i protagonisti non riescono ancora a rendere empatici gli spettatori, forse perché, per l’appunto, di loro e di tutta la storia si conosce davvero molto poco. Mettere poca carne al fuoco può essere la carta vincente di questa serie, ma il disinteresse aspetta nascosto dietro l’angolo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un secondo episodio che aggiunge qualche piccolo tassello alla storia, ma ancora non si sbilancia troppo. La curiosità di capirci qualcosa in più rimane ma subentra anche una strana sensazione che The Innocents sia solo tanto fumo e niente arrosto.
The Start Of Us 1×01 | ND milioni – ND rating |
Keep Calm, Come To No Harm 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.