Buona notte a tutti. Torna anche questa settimana il Late Night Show, l’appuntamento bimensile più atteso dagli appassionati delle serie tv e dagli stessi recensori di Recenserie, finalmente chiamati a dire la loro con opinioni non richieste al di fuori delle “restrizioni” delle recensioni. Così come i famosi Late Night Show americani da cui traiamo apertamente ispirazione, anche questo appuntamento, previsto ogni due giovedì notte, è necessariamente costituito da alcuni “ospiti” che in quest’occasione portano il nome di Salvatore, Diana e Mattia.
Il tema di questo nono appuntamento prende spunto dalle solite previsioni/scommesse che si avanzano ogni inizio anno, presentandosi come una sorta di “Oroscopo delle Serie tv per il 2021”. Con un mondo ancora in piena pandemia, quali prodotti riusciranno ad imporsi nel panorama seriale di quest’anno e quali, invece, sono già condannati all’oblio? La parola ai nostri esperti.
- Al netto dei ritardi di produzione, delle stagioni posticipate e dei vari rilasci settimanali, quali serie meritano di portarsi a casa l’ambita statuetta come Miglior Comedy e Miglior Drama?
SALVATORE: Fermo restando che gli Emmy Awards 2020 hanno portato alle luci della ribalta serie da me sconosciute (mea culpa) come Schitt’s Creek e Succession, credo che questo “maledetto” 2020 abbia portato parecchi prodotti di qualità. Abbiamo degli abitué dei red carpet e delle statuette come The Crown che per me si scontrerà con Better Call Saul per il titolo di Miglior Drama. Per la Miglior Comedy credo si vorrà premiare la stagione finale di The Good Place, che ha sin da subito convinto critica e pubblico. Ma il premio per me più interessante sarà quello della Miglior Miniserie, perché qualcuno tra The Queen’s Gambit e We Are Who We Are dovrà pur raccogliere la pesante eredità lasciata da Watchmen nel 2019.
DIANA: Non sono una grande amante del genere comedy e la più interessante tra i nostri candidati è senza dubbio Kidding. Non avendo però visto la seconda stagione, non posso dargli il mio voto. Quello se l’è accalappiato Sex Education: bravi attori (vorrei solo ricordare che c’è Gillian Anderson) e tocca tematiche importanti trattandole con leggerezza ma non superficialità.
Il discorso diventa succulento quando si parla di Drama. We Are Who We Are è un gioiellino di sceneggiatura, trama, interpretazione, regia e soundtrack completamente ignorato quando meriterebbe molta più attenzione, soprattutto tra il pubblico teen. Fra i grandi ritorni di quest’anno ci sono Dark e The Mandalorian che si contendono il posto. Dark è perfetta e meravigliosa sotto ogni punto di vista, The Mandalorian tocca invece il mio amore per Star Wars, riscattandosi per quegli obbrobri che sono gli ultimi film.MATTIA: Considerando i ritardi delle serie a cadenza annuale dei canali generalisti, credo che, come conseguenza, verranno prettamente premiate serie presenti sulle piattaforme in streaming. È quasi scontato che The Crown, dato il favore di critica e pubblico, potrebbe collezionare molti premi. Lo stesso vale per Better Call Saul, che per l’ennesimo anno verrà certamente (e meritatamente) preso in considerazione.
Per quanto riguarda l’ambito comedy, invece, Schitt’s Creek potrebbe rivelarsi ancora una volta vincitore e trionfare su tutti gli altri.
- E quali serie invece, nonostante lo meriterebbero, si sa già che non verranno nemmeno considerate a causa della relativa notorietà con cui sono state accompagnate (esempio: Kidding)?
SALVATORE: Dark. Il gioiello realizzato da Baran bo Odar ha catturato chiunque abbia portato a termine la visione delle tre stagioni. Hanno confezionato un prodotto impeccabile da ogni punto di vista e non ci avrei scommesso un euro. Già solo riuscire ad avere un concept così intricato, riuscire a rispettarlo, riuscire a farlo comprendere (arricchendolo ad ogni nuova visione) può far gridare al miracolo. Può sembrare facile ma vi assicuro che pensare una premessa del genere, così intricata ma allo stesso tempo perfettamente sempre coerente con sé stessa è difficilissimo. Tuttavia, nonostante anche la critica l’abbia sempre elogiato, per le sue prime due stagioni non ha fatto incetta di premi, vediamo se almeno con la terza ribalterà il tutto.
DIANA: Oltre alla già citata We Are Who We Are, il grande assente è The Third Day. Le motivazioni sono varie: poca pubblicità, genere – il folk horror – semi sconosciuto e una regia che non aiuta a rendere più lineare la trama. Cosa che, a mio parere, è la vera chicca delle puntate.
Altra serie completamente dimenticata (e non vista, almeno qui in Italia anche a causa del fatto che non è stata distribuita), ma che invece meriterebbe moltissima più attenzione è I May Destroy You. Michaela Coel, autrice e attrice protagonista, ha cercato di esorcizzare un trauma di cui è stata vittima anni fa scrivendoci una serie tv. Anche solo per questo varrebbe la visione, in più lei è davvero bravissima.MATTIA: Spero che The Mandalorian venga preso in considerazione, anche se temo che il genere venga messo un po’ da parte come capita spesso anche nell’ambito cinematografico con gli Oscar.
Un altro prodotto che meriterebbe riconoscimenti è Lovecraft Country di HBO, per le musiche, la sceneggiatura e la regia, ma dubito che vincerà qualcosa, sempre se verrà addirittura nominato. Sono abbastanza convinto invece che né The Good Place né Sex Education riceveranno addirittura la nomination, anche se credo siano le più valide serie comedy di quest’anno.
- A parte il già annunciato ritorno di The Handmaid’s Tale, da Stranger Things a The Witcher, la maggior parte delle serie più attese sembra non essere ancora pronta a tornare in onda in questo 2021. Quanto pensi che influiranno i risultati del lockdown sulla stagione in corso e come riusciranno i network e i servizi streaming a colmare queste consistenti mancanze?
SALVATORE: Tremendamente. Il Coronavirus ha sortito effetti in qualsiasi ambito, non poteva ovviamente salvarsi il mondo dell’intrattenimento. Anzi, probabilmente ha subito gli effetti peggiori. Chiunque abbia anche solo semi approfondito come viene realizzato un film sa che riuscire a mantenere il distanziamento sociale su un set è una cosa alquanto proibitiva. Fortunatamente l’anno scorso per The Mandalorian Jon Favreau aveva fatto realizzare questa tecnologia bellissima che è lo Stagecraft (grazie ILM). Al momento questo tipo di tecnologia sta cercando di salvare il salvabile provando a limitare i danni e arginando i ritardi, ma più si prolunga la pandemia e più si fa dura.
DIANA: Bella domanda. I vari lockdown e le misure di sicurezza che per essere applicate non permettono di avere tutti i lavoratori di cui si ha bisogno sul set saranno la vera incognita per la serialità di quest’anno. Nonostante questo, molte piattaforme streaming si stanno rimboccando le maniche – anche perché per loro è un momento d’oro – per accalappiarsi i diritti delle serie tv, il maggior intrattenimento dell’anno appena trascorso. Amazon Prime Video mi sembra che stia arruffando il più possibile, scegliendo anche tra i film e le serie tv più particolari. Per esempio, ad inizio febbraio uscirà Soulmates, scelta interessante data anche l’indifferenza scaturita nel suo debutto americano.
MATTIA: L’avvento del COVID ha mischiato le carte in tavola anche per il mondo della serialità televisiva. In particolar modo, le serie a cadenza annuale ne stanno risentendo: gli episodi vengono mandati in onda in modo discontinuo e sporadico. Questo può avere un effetto negativo sia per quanto riguarda il processo creativo che sta dietro alla scrittura degli episodi, sia nell’attenzione del pubblico.
Per quanto riguarda la serie che escono in blocchi di episodi (in particolare quelle sulle piattaforme streaming) dovremo essere pazienti e attendere, perché le date di uscita continuano a slittare, proprio a causa di problematiche derivanti dalle conseguenze dell’attuale situazione sanitaria globale.
I risultati del lockdown saranno quindi determinanti anche per la cancellazione o il rinnovo delle serie, che a questo punto se non avranno validi ascolti verranno cancellate, come è già capitato a molte.
- C’è una serie che aspetti con ansia in questo 2021 e per cui nutri altissime aspettative o particolari preoccupazioni?
SALVATORE: Da nerd quale sono finalmente torna mamma Marvel. Un anno di interruzione si è fatto sentire, però forse potrebbe essere stata anche una boccata d’ossigeno dopo il mastodontico Endgame. La serie per cui ho più attese (oltre a Loki) è proprio WandaVision, già in onda e che personalmente non sta deludendo affatto le aspettative. Oltre queste non mi sposto da Disney+, perché dopo la magnifica seconda stagione di The Mandalorian si è risvegliato tutto il mio hype attorno alla galassia lontana lontana e non vedo l’ora che arrivi dicembre per The Book of Boba Fett. L’eccitazione è alle stelle poiché ci sarà praticamente lo stesso team creativo che c’era dietro le avventure di Mando e Grogu. Spero solo che dicembre arrivi il più in fretta possibile.
DIANA: Sono a metà tra il terrore e l’esaltazione per il prequel The Lord of the Rings e per Foundation, quest’ultima basata sui romanzi della Fondazione di Isaac Asimov che sarà anche la prima vera grande produzione di AppleTv+. Sono preoccupata perché sono dei mostri sacri, praticamente intoccabili. Sono quei progetti su cui non si può puntare al grigio, o si avrà la perfezione o sarà un fallimento completo. Invece ho grandissima fiducia per quel che riguarda la serie animata di ZeroCalcare. Dopo aver letto che tutto il progetto è nelle sue mani, credo che sarà bellissima.
Tra le altre cose che mi incuriosiscono, ma che temo saranno delle mezze delusioni, c’è principalmente Clarice, che riprende le vicende di Clarice Starling e Hannibal dopo gli avvenimenti de Il Silenzio degli Innocenti. La preoccupazione credo sia ovvia anche in questo caso. Grande curiosità anche per The Underground Railroad, tratta dall’omonimo romanzo di Colson Whitehead con il quale ha vinto il Pulitzer nel 2017. Per quest’ultima c’è più curiosità ed esaltazione, anche grazie alla presenza di Barry Jenkins (regista di Moonlight) che l’ha scritta e diretta. Non vorrei sbilanciarmi, ma non credo che snaturerà la storia originale. Il vero timore, il brivido del “perché lo state facendo” invece è dedicato a Scenes From a Marriage: nessuna rassicurazione basta quando si vuole portare sullo schermo una serie tratta da un film di Bergman.MATTIA: La nuova serie che attendo di più in questo 2021 è The Nevers, ultima creatura di Joss Whedon e prodotta per la HBO. Si tratta di un incrocio tra dramma vittoriano e fantascienza. Ho molte aspettative a riguardo e aspetto con impazienza l’estate 2021, quando dovrebbe debuttare, essendo anche un fan accanito di Mr. Whedon. E nonostante le ultime indiscrezioni dicono che abbia abbandonato il progetto, spero che il suo tocco rimanga presente perché le aspettative sono molto alte.
Attendo con ansia anche il ritorno di Stranger Things e The Boys, spero il prima possibile.
Grazie e buona notte a tutti.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
La Redazione di Recenserie è l'account con cui le alte sfere postano articoli interessanti.