The Loudest Voice 1×06 – 2015TEMPO DI LETTURA 3 min

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Nella prima scena con cui The Loudest Voice si è presentato al pubblico di Showtime, la sagoma di un Roger Ailes giace priva di vita davanti a tutti, a testimonianza del fatto che non è tanto il finale l’importante, quanto piuttosto come l’uomo è arrivato a morire. Dalla series premiere a questa puntata, come enfatizzano sempre molto bene i titoli degli episodi, sono passati circa dieci anni ed è questo il tempo che ci è voluto per vedere la completa evoluzione di Ailes una volta creata FOX News. Dieci anni in cui il suo potere è andato via via rafforzandosi fino a trasformarsi in un mix di paranoia, intolleranza e tradimenti. Perché di tradimenti si tratta quando si guarda alla storia di uno dei suoi fedelissimi, Brian Lewis, e alla reazione avuta dal big boss.
Così come le scorse puntate si erano focalizzate su una “vittima” in particolare (“2009” era dedicata a Laurie, “2012” a Brian), anche questa “2015” trova un suo protagonista e, per chi conosce già le notizie di cronaca, non può che essere Gretchen Carlson.

Gretchen:Hey, Roger.
Roger:Sit. Stop pushing your book on air.
Gretchen:Bill pushes his books on every show.
Roger:You are not Bill O’Reilly. You’re not even close. Hell, you’re not even Dana Perino. Her book went to number one on the New York Times Best Seller List. First week. You didn’t even crack the Top 20.
Gretchen:You got me there, Roger.
Roger:I’ll give you some real. You come across as fake. As stiff. Always performing, never natural, never yourself. And that is in real life. On camera, a teleprompter with a fucking wig would connect better with the audience than you do. You keep saying you’ve had a hard time. I mean, please, please, come on. I don’t buy it, your audience doesn’t buy it. Your looks got you the world, and you should thank your lucky stars, because there’s not a lot of women of your age still on TV.
Gretchen:Okay.  So, uh no more pushing my book on air. I got it. Is there anything else?
Roger:Yeah: go to the gym. You’re getting bat wings.

Pur essendo fittizio nonostante i messaggi vocali realmente registrati dalla Carlson, il dialogo qui sopra riportato basta ed avanza per mettere sotto accusa Ailes per mobbing a lavoro. Gretchen all’epoca non lo sapeva ma è stata, di fatto, la precorritrice del movimento poi diventato anche hashtag: #metoo. La solitudine della giornalista vissuta sia a casa che a lavoro, ed espressa benissimo da Naomi Watts, gioca una parte molto importante nell’episodio, soprattutto se si mette in risalto il quasi totale asservismo psicologico enfatizzato dal marito/compagno della donna che dava serenamente per scontato (“I was thinking it was gonna be even worse“) che la sua partner avesse vissuto (e accettato) approcci e molestie sessuali da Ailes. Quasi come se fosse scontato. Quindi complimenti a Laura Eason, la sceneggiatrice dell’episodio, per essere riuscita a renderlo così vivido.
Lo stesso Roger rimane comunque protagonista indiscusso della puntata anche se a “risparmio energetico” vista la disfunzione erettile causata dalle medicine e dalla vecchiaia. Eppure, il suo appetito sessuale e le sue mani continuano a rimanere attivissime, tanto da enfatizzare ancora di più la differente personalità che dimostra di avere con e senza la moglie (una sempre succube Tilson Ailes qui interpretata senza infamia e senza lode da una irriconoscibile Sienna Miller). Chiaramente ci sono diversi segnali della fine di un’era, ora bisogna solo capire come tutti i proiettili nodi verranno al pettine.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Al solito, ottimo trucco e parrucco
  • Naomi Watts qui finalmente in risalto
  • Ritmo e realismo sempre molto buoni
  • Niente da notare

 

Alla vigilia della fine, The Loudest Voice sforna l’ennesimo episodio praticamente impeccabile che garantisce alla serie di essere ricordata come una delle migliori rivelazioni del 2019.

 

2012 1×05 0.35 milioni – 0.1 rating
2015 1×06 0.42 milioni – 0.1 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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