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The Mandalorian 3×05 – Chapter 21: The PirateTEMPO DI LETTURA 5 min

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The Mandalorian 3x05La terza stagione di The Mandalorian deve confrontarsi con una sfida non da poco: trovare un senso alla sua esistenza. Può sembrare un’affermazione forte, ma se ci si ferma a pensare non si può che concordare.
Il motore che muoveva la storia era proteggere Grogu e ricongiungerlo ai Jedi: obiettivi raggiunti nel finale della seconda stagione. Con The Book Of Boba Fett Mando quest’esito era stato però messo in discussione, rendendo necessario dare al mandaloriano e al suo piccolo compagno un nuovo scopo.
La difficoltà di trovarlo spiega forse perché i primi episodi della terza stagione abbiano spaziato fra diversi filoni narrativi, dalla redenzione di Mando all’integrazione di Bo-Katan fra i Mandaloriani duri e puri, fino allo spin-off su Coruscant e il dottor Pershing. Dando inevitabilmente la sensazione che Dave Filoni e Jon Favreau non sapessero dove andare a parare.
Fortunatamente, con “The Pirate” si capisce che gli autori abbiano un’idea di quale strada percorrere. E sanno anche come inserire The Mandalorian nel più ampio affresco della lore starwarsiana.

I PROBLEMI DELLA NUOVA REPUBBLICA


Uno degli obiettivi di The Mandalorian è offrire uno spaccato della vita nel periodo di transizione dall’Impero e dalla guerra civile alla Nuova Repubblica. Quella stessa Repubblica che la trilogia sequel ha descritto in maniera molto vaga e nebulosa, lasciando diversi punti oscuri che toccherà alla serie colmare.
Se già in “The Convert” si era accennato alla demilitarizzazione del nuovo governo, qui si offrono allo spettatore ulteriori tasselli per capire come mai la Nuova Repubblica si farà trovare impreparata e imbelle di fronte all’ascesa del Primo Ordine. La richiesta di aiuto per Nevarro fa vedere quanto sia disastrosa la situazione: le forze degli ex-ribelli non sono sufficienti per risolvere tutti i problemi della galassia, e anche se lo fossero il loro invio su un pianeta in difficoltà non è così scontato. “Dobbiamo dare la priorità ai sistemi che hanno sottoscritto lo statuto, e Nevarro non l’ha fatto” dice il colonello Tuttle a uno spiazziato e deluso capitano Teva che forse inizia a rendersi conto di quanto rapidamente il tempo dell’eroismo abbia lasciato il posto al grigiore della burocrazia e dei giochi politici.

ALLA CONQUISTA DI MANDALORE!


Ecco quindi che a Greff Karga non resta che chiedere aiuto, per difendere il suo pianeta dagli spietati pirati di Gorian Shard, a delle vecchie conoscenze: i Mandaloriani. E così si torna a menare le mani, per la gioia di quanti avevano trovato fiacco e poco avvincente questo avvio di stagione.
Lo scontro non è tra i migliori visti finora nella serie, né è la prima volta che i guerrieri mascherati combattono per difendere una povera comunità in difficoltà. Era già successo proprio ad opera di Din Djarin in un episodio dal chiaro sapore kurosawiano. Qui, però, la battaglia assume un significato diverso e più profondo. Karga, infatti, offre ai Mandaloriani in cambio dell’aiuto militare un’ampia parte di Nevarro. Per loro è l’occasione per smettere di nascondersi, tornare a vivere alla luce del sole e avere una casa.
Ma c’è di più. Confermando le sensazioni avute fin dalla scorsa stagione sull’importanza di Bo-Katan, l’erede del clan Kryze viene investita della missione di riunire tutti i Mandaloriani e rivendicarne la patria, il pianeta Mandalore. In questo modo acquista più senso anche l’impresa di Din Djarin di raggiungere le Acque Viventi, funzionale a mostrare come il pianeta fosse ancora abitabile e quindi riconquistabile.
Inutile dire che un ritorno dei Mandaloriani nella loro terra natale aprirebbe scenari interessanti sia a livello narrativo sia per la geopolitica della galassia lontana lontana, perché costituirebbe la rinascita di una potenza militare non da poco. Certo, poi bisognerebbe anche spiegare che fine abbiano fatto i Mandaloriani in tutta la trilogia sequel…

MOFF GIDEON


Un altro apporto fondamentale di “The Pirate” alla trama dell’intera stagione è la riapertura del filone Moff Gideon. Anche qui si tratta di una cosa già accennata in “The Convert“, quasi di sfuggita, ma che avrà sicuramente grosse ricadute sul prosieguo della narrazione.
È innegabile che Giancarlo Esposito abbia dato vita a un villain carismatico e capace di dominare la scena, e di conseguenza sarebbe stato un peccato sbarazzarsene. Allo stesso tempo, bisognava trovare un modo per riportarlo in scena senza scadere nel già visto. E sembra che Favreau e Filoni abbiano trovato il modo perfetto: farlo evadere appena prima del processo e coinvolgere in tale evasione nientemeno che i Mandaloriani stessi.
Questo plot twist alimenterà sicuramente le fantasie e le teorie dei fan per le prossime settimane. Chi di preciso ha aiutato Gideon a scappare: un qualche clan legato all’Impero? Una fazione estremista? Oppure qualche alleato di Mando che fa inaspettatamente il doppio gioco? Did you the Armor?
Intanto la prospettiva di rivedere Esposito seminare terrore e violenza nella galassia alimenta alte aspettative per i prossimi episodi. Aspettative che Favreau e Filoni dovranno stare bene attenti a non disattendere, anche perché con tutta la carne al fuoco messa finora sarebbe un vero crimine.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Vengono mostrati i problemi della Nuova Repubblica: eccesso di burocrazia e di calcolo politico
  • Annunciata la riconquista di Mandalore!
  • L’evasione di Moff Gideon aiutata dai Mandaloriani stessi
  • Lo scontro con i pirati non è tra i più memorabili della serie

 

The Mandalorian è sulla buona strada per farsi perdonare gli scivoloni della prima parte di stagione. L’annunciata riconquista di Mandalore cambierà le carte in tavola più di quanto ci si aspettava e il ritorno in scena di Moff Gideon, ormai più che certo, sarà graditissimo. In più l’affresco della Nuova Repubblica offerto dalla scena continua a mettere bene in luce le debolezze del nuovo regime, colmando buchi che la trilogia sequel della Disney non si era preoccupata di risolvere.

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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