Entrata ufficialmente nella seconda metà della stagione, The Morning Show concentra tutta la sua attenzione sulla coppia Bradley/Laura, utilizzandola come puro e semplice pretesto per analizzare, attraverso il punto di vista sia delle vittime (le due anchorwoman) che dei carnefici (sostanzialmente Cory), i vari giochi di potere sottesi al network e le implicazioni umane ed emotive che essi portano con sé.
AN AWFUL, AWFUL DAY
“Oh my God. You can’t fucking win around here.“
Nonostante la suddetta frase venga detto da Yanko, personaggio in questa occasione lasciato solo sullo sfondo, risulta comunque quella più significativa pronunciata all’interno dell’episodio. In una manciata di parole, dettate dalla frustrazione ma non per questo meno veritiere, il personaggio interpretato da Nestor “bello sguardo” Carbonell riesce a racchiudere quella sensazione di costrizione, quasi claustrofobica, provata da praticamente tutti i lavoratori della UBA per motivi diversi. Che si tratti di un’invasione della privacy, di un tradimento compiuto per un profitto, di una sospensione considerata ingiusta o della difficoltà di ritagliarsi un posto in un ambiente lavorativo decisamente ostile e competitivo, ogni personaggio viene qui mostrato come se si trovasse in gabbia, circondato da sbarre impenetrabili fatte di dubbi, paure e insicurezze che per un attimo rendono umane perfino queste grandi, intoccabili star televisive.
Da grandi poteri derivano sì grandi responsabilità, ma anche grandi sacrifici. Molte volte anche grandi case vuote e silenziose, dentro i quali i protagonisti devono fare i conti con loro stessi e con le proprie vite. Discorso che non tocca però la vera protagonista della puntata, Bradley, bloccata in camera con il fratello tossicodipendente in fuga dalla madre, e costretta a rivivere il suo triste passato proprio nel giorno peggiore della sua vita. Un dialogo veramente molto intenso durante il quale Reese Witherspoon e Joe Tippett riescono a rendere alla perfezione il disagio che intercorre tra fratelli diversi, distanti e in costante disaccordo, dipingendo alla perfezione, in pochi scambi di battute, un quadro ben chiaro di quella che deve essere stata l’infanzia di Bradley. Il dialogo che avviene subito dopo in corridoio con Cory chiude poi la scena in maniera impeccabile, sfruttando il suo tradimento ai danni di Bradley come leva emotiva e mostrando una ragazza fragile e vulnerabile che chiaramente non ha ancora l’esperienza sufficienza per sopravvivere in questo mondo popolato da squali senza scrupoli.
IL LATO OSCURO DEL POTERE
“Peter Bullard, he’s making us money. He’s allowed to be full of shit.“
Il denaro vince sulla morale. Appare ormai evidente come questo assunto sia una costante nello sviluppo di questa seconda stagione. Ad un opinionista televisivo che addita un giornalista con aggettivi quali “effeminato” è consentito di parlare liberamente purché porti spettatori, mentre i meriti personali e la carriera di un meteorologo televisivo perdono di qualsivoglia valore se messi di fronte ad uno scandalo che potrebbe far perdere credibilità e pubblico al network.
Ed è proprio in questo abisso di falsità e ipocrisia che Cory, personaggio enigmatico ma senza dubbio con più di uno scheletro nell’armadio, sguazza allegramente, alternando risate e pipponi esistenziali a momenti di estrema risolutezza e cinismo. L’episodio non perde tempo e mostra allo spettatore il momento del tradimento ai danni di Bradley, con una storia che esce fuori nel momento più conveniente e che non può far altro che attirare, in un modo o nell’altro, l’attenzione del pubblico a casa, sviandolo così dalla campagna diffamatoria perpetrata ai danni della povera Hannah Schoenfeld.
Ma cosa si nasconde veramente dietro a questo profondo dispiacere sempre presente negli occhi di Billy Crudup? Il semplice senso di colpa nell’aver ferito qualcuno a lui caro o la gelosia nel comprendere che, insieme a Laura, Bradley ha trovato la felicità che lui non potrà mai darle? Molto spesso le persone fanno le cose peggiori pur di ottenere qualcosa da loro ritenuto giusto, in questo caso sembra proprio si tratti del caso contrario, dove pur di fare la cosa ritenuta giusta non si tiene conto del tragico risultato che si andrà ad ottenere. Anche se, in tutta onestà, sbandierare al mondo la vita privata e sessuale di una collega (presunta amica) pur di allontanare una campagna diffamatoria (tra l’altro solo conseguenza di un problema creato inizialmente dal network stesso) non è chiaro in quale orizzonte valoriale possa essere considerata a tutti gli effetti “la cosa giusta da fare”.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con questo sesto episodio raggiungiamo il nuovo picco stagionale, e visto che la stessa cosa era stata detta settimana scorsa per “Ghosts“, la speranza ora è che si continui a seguire questo trend in crescita fino alla fine della stagione.
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.