The Walking Dead 10×03 – GhostsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Venti di guerra soffiano su Alexandria e non è certo la prima volta, ma la cosa che sembra ripetersi non è tanto la situazione in sé, quanto il percorso del leader; Michonne, infatti, come Rick a suo tempo, sembra voler evitare a tutti i costi una guerra, convinta che il nemico sia troppo potente, ma i dissidi interni, tra i fedelissimi e la popolazione, sono già iniziati.
Come era stato al tempo di Rick e Negan, sembra abbastanza telefonato un cambio di rotta del personaggio interpretato da Danai Gurira sotto le pressioni dei main characters e degli abitanti di Alexandria, per uno sviluppo della trama che potrebbe sapere veramente di già visto.
A fare la parte del leone, nemmeno a dirlo, è Alpha che tiranneggia senza problemi, se si esclude Carol, imponendo nuovi confini e confermandosi ancora una volta un villan degno di questo nome e personaggio più interessante della serie, come dimostrato nel precedente episodio, senza la quale lo show sarebbe destinato alla noia più totale.
A proposito di villan, fa piacere senza dubbio il ritorno in azione di Negan, di certo destinato a scopi migliori che raccogliere pomodori, per un personaggio la cui permanenza nel prodotto seriale di casa AMC per ora non ha trovato ragion d’esistere, ma si spera gli autori abbiano in mente qualcosa al riguardo e forse questo potrebbe essere un primo passo in tal senso.
Al contrario Aaron, braccio letale a parte veramente spettacolare, continua a rasentare l’inutilità assoluta e lo scontro verbale con l’ex capo dei Saviors ne è ulteriore dimostrazione, per un character che nonostante un buon screentime a disposizione nel corso delle diverse stagioni, non è mai veramente riuscito a bucare lo schermo.
Ma questo terzo appuntamento era iniziato sotto i migliori auspici, con un’interessante e insolita open cold, scritta in maniera ottimale, che ci mostra come, dopo 49 ore senza sosta, le ondate di zombie abbiano completamente sfiancato gli abitanti di Alexandria, con ripercussioni evidenti su alcuni di essi.

 

Il sonno della ragione genera mostri


Il nome della famosa opera del pittore spagnolo Francisco Goya è perfetta per descrivere al meglio quanto accaduto a Carol, Siddiq, senza purtroppo dimenticare Eugene, in seguito alla mancanza di sonno prolungata per diversi giorni.
Partendo subito da quest’ultimo, la stanchezza rimediata dal massiccio attacco zombie porta il personaggio interpretato da Josh McDermitt all’ennesima dichiarazione d’amore nei confronti di Rosita, ovviamente terminata con l’ennesima friendzone, per una situazione vista e rivista, di cui gli spettatori sinceramente avrebbero fatto a meno.
Ma il grande sforzo a cui si sono sottoposti tutti i personaggi colpisce particolarmente solo alcuni, i più fragili in questo momento: Siddiq non sembra essersi mai ripreso dai fatti della scorsa stagione, vittima di continui flashback su Alpha e una perdita di lucidità abbastanza preoccupante considerata la sua posizione di medico all’interno del gruppo; non meglio Carol, che in preda a continue allucinazioni, rimane in balia dei suoi fantasmi, non riuscendo a superare, almeno per ora, la morte del figlio e meditando vendetta contro gli Whisperers.
I suoi piani potrebbero trovare l’appoggio di una fronda interna alla popolazione, visto che non tutti sembrano favorevoli alla pax instaurata con i Sussuratori, ma resta da capire se l’ex moglie di Ezekiel sia pronta ad aggirare le decisioni del Consiglio.
Un fronte interno presente anche quando Rick, che poi cambiò idea, decise di sottomettersi completamente a Negan, generando diversi malumori tra gli abitanti della comunità.
Che la storia sia destinata a ripetersi? Speriamo di no, qualcosa di diverso e più originale sarebbe sicuramente auspicabile.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un inizio di puntata insolito e scritto bene
  • Alpha continua a essere un villan degno di questo nome
  • Il ritorno in azione di Negan
  • Il braccio di Aaron merita più del personaggio in sé
  • Michonne che sembra destinata a seguire lo stesso identico percorso di Rick
  • I problemi sentimentali di Eugene
  • Aaron continua a essere un personaggio secondario quasi inutile
  • Il crollo psicologico di Carol

 

Un buon episodio di transizione per The Walking Dead, sicuramente utile a porre le basi per i futuri sviluppi della trama orizzontale, ma che di certo non rimarrà nella memoria degli spettatori. La puntata raggiunge la sufficienza, ma nulla di più.

 

We Are The End Of The World 10×02 3.47 milioni – 1.3 rating
Ghosts 10×03 3.47 milioni – 1.2 rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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