Fughiamo ogni dubbio: l’episodio ci è piaciuto. C’era dannatamente bisogno di staccare dal clima teso della prigione e di Woodbury, un clima che, alla lunga e visti i ritmi lenti della narrazione, ultimamente pesa un po’ sulle spalle. Quindi cosa c’è di meglio che andare in cerca di munizioni e armi per la Georgia? Per la precisione a King County, luogo da cui è iniziata la sopravvivenza di
Rick e compagni.
Neanche il tempo di festeggiare il ritrovo con uno dei pochi amici rimasti sulla faccia della Terra che ecco che si cominciano a creare i primi dubbi sulla stabilità mentale di un uomo che è decisamente cambiato rispetto a quello conosciuto l’anno prima. Le scritte sui muri sono palesi di una crisi psichica che ha cambiato profondamente quello che prima era un padre di famiglia e poi un amico fidato, e se le scritte potevano risultare un valido indizio per il supporto di questa tesi, al risveglio di Morgan non vi sono più dubbi sulla sua sanità mentale.
I lettori del fumetto già lo sapevano che i due si sarebbero reincontrati e, sebbene le circostanze e le tempistiche non siano le stesse così come non lo è la decisione finale di Morgan di rimanere lì a “ripulire”, la situazione famigliare di entrambi è la medesima della serie tv. Entrambi con mogli morte e Morgan senza Duane, si reincontrano ma nulla è o può tornare come prima. Pugnalate di Morgan a parte, l’uomo è ormai impazzito, brama la morte ma al tempo stesso non la cerca e vive in un limbo psicologico difficile da decifrare. E così quella che poteva essere una nuova e sorprendente aggiunta nel cast dei “prigionieri” è invece solo una toccata e fuga importante per la psicoanalisi interiore di Rick che si rende conto in fin dei conti che il suo stato mentale potrebbe essere ben peggiore di quello in cui già è.
- 40 minuti senza Andrea e fantasmi di Lori: sufficienza garantita!
- Reunion tra Morgan e Rick
- Il tizio sulla strada.
- “Le divertenti avventure di Carl & Michonne”
- Michonne chiacchierona
- Dispiace vedere come Morgan sia stato preso e gettato via nuovamente, però mai dire mai…
- Carl alterna momenti da adulto a momenti da bambino
Senza dubbio il miglior episodio di questa seconda tranche di episodi, un episodio atipico che fa bene alla serie facendola rifiatare e al tempo stesso approfondire diversi aspetti e relazioni trai personaggi. E soprattutto rende possibile l’approfondimento e l’empatia con la finora relegata a mera esperta di katana Michonne.
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
Finora è uno dei miei preferiti questo 🙂