The Walking Dead 4×15 – Us – NoiTEMPO DI LETTURA 6 min

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Meno uno. Manca una sola puntata alla fine della quarta stagione di The Walking Dead, e una cosa che tutti non possono far a meno di chiedersi è: “Come finirà? Cosa dobbiamo aspettarci dal season finale? Quali piacevoli o spiacevoli sorprese ci riserverà il futuro?”. Se in “30 Days Without An Accident/Calma Apparente
una risposta alle precedenti domande la si poteva azzardare dopo qualche episodio, in questa seconda parte quesiti del genere sono destinati a rimanere tali, o al massimo ad essere seguiti dalla non troppo soddisfacente risposta: “Bella domanda!”. O almeno, questa era l’impressione generale prima che i ritrovati ed amalgamati gruppi di Maggie e Glenn raggiunsero Teminus. Sarà, ma le sensazioni che trasmette l’ultima scena di “Us/Noi” ricordano moltissimo l’inquietudine che si è provata nello scorso episodio, quella sensazione che pizzica il nostro grillo parlante e che (a sua volta) ci suggerisce che qualcosa non va, che dietro quel sorrisino e quella fin troppo allegra e gentile presentazione si possa nascondere qualcosa di terribile e poco gradito. Dico, è solo questo recensore che vi scrive che ha l’impressione che questo Terminus sia troppo bello per essere vero? Il dubbio che sia un’altra Woodbury è una variabile che il cast di TWD non si può permettere di avere. Se anche voi, come il sottoscritto, avete provato questa sensazione: tranquilli, non siete pazzi, è solo che siete perfettamente calati nel mondo nato dalla penna di Robert Kirkman.
Utilizzare l’arrivo a Terminus come twist finale della puntata è stata una buona mossa per i seguenti motivi: 1) viene finalmente mostrato questo fantomatico santuario che sembrava troppo una meta fantasma; 2) mettendo caso che nel prossimo e ultimo episodio non vengano ulteriormente approfonditi altri aspetti di Terminus per concentrarsi su altri personaggi, se questo dovesse succedere l’arrivo del nuovo assemblato gruppo al tanto pubblicizzato rifugio diventa subito una delle nuove calde trame della già annunciata quinta stagione. Questa fantomatica oasi di salvezza appare a tutti troppo bella per essere vera in un mondo come quello di The Walking Dead, in un mondo dove esistono Governatori. Inutile quindi negare che l’attesa sia, per ora, la parte migliore di questo Terminus. Per ora.

Oltre a questo, se dovessimo trovare dei protagonisti morali della puntata, di sicuro il podio sarebbe condiviso da due personaggi che fanno i padroni della puntata: Dayrl e Glenn. Il primo zuzzurella ancora in compagnia del gruppo di personaggi che (in mancanza di un nome migliore) chiameremo: “I Cacciatori”. Questo gruppo è proprio lo stesso che ha reso “claustrofobica” la vita di Rick in “Claimed/Salvare Il Mondo“, un gruppo di persone incazzate in cerca di vendetta. Ok, a molti di voi potrebbero sembrare dei loschi buzzurri, ma tutto sommato fa piacere vedere che per vivere in pace tra di loro hanno istituito delle semplici ma precise regole. Molti di voi forse non c’hanno fatto caso ma questo è un altro esempio di cosa si deve fare per sopravvivere nel mondo di The Walking Dead, un mondo dove bisognare fare il necessario per sopravvivere; non è detto che quello che si deve fare sia giusto, bello o debba piacere, quello che è importante è che funzioni per vivere il più a lungo possibile, anche se questo vuol dire istituire regole che hanno del medievale. In questo gruppo Daryl subisce un’altra evoluzione caratteriale nata da un dubbio esistenziale sollevato da Joe, il capo del team: gatto randagio o gatto domestico? Somigliare più a Beth o al fratello Merl? Il dilemma esistenziale tra l’essere ed il sembrare e decidere quale dei due far prevalere in un uomo è uno dei grandi dubbi che attanagliano praticamente ogni essere umano esistente o meno. Sarà interessante vedere a quale risposta arriverà Mr. Dixon, anche perchè nulla ci può confermare che Daryl si trovi meglio in questo gruppo che nella sfaldata cumpa di Rick; ai posteri la risposta.
Glenn, invece, dopo una gradita scena mozzafiato ambientata in una galleria (che faceva molto survival horror da videogame) in compagnia di Tara, riesce finalmente a ritrovare la moglie Maggie, aiutato in parte dalla sorte e in parte dai premurosi indizi della stessa; l’incontro è stato gestito bene poichè, nonostante gli spettatori sapevano che i due si sarebbero prima o poi incontrati, non sapevano quando e usarlo come colpo di scena per salvare le chiappe al marito ha fatto la sua porca figura. Applausi, quindi, alla riunita coppia per antonomasia del serial, qualche risvolto positivo ci voleva! Però, si raccomandano i gentili spettatori, di non prenderla come abitudine quella di vedere risvolti positivi ne serial tratto dal fumetto della Image Comics. Come Daryl, anche per la maggior parte dei componenti del gruppo in cui fa parte Glenn l’arrivo al Terminus vede alcuni di loro prendere una scelta difficile: restare o andare a Washington, seguendo Abrham, Eugene e Rosita (che, finalmente, riusciamo a conoscere un pò meglio)? Anche qui, la risposta ai posteri.
Ora, dovrebbe arrivare la parte con i difetti della puntata ma in generale l’episodio in sè è abbastanza tranquillo (anche se apporta alla trama grandi sviluppi) e i difetti che presenta sono davvero pochi e irrisori. A qualcuno di voi potrebbe non essere piaciuto la comparsata di Rick, Carl e Michonne ridotta a quasi cameo e, non vedendoli da un pò di episodi, avrebbe preferito godersi più minuti. Ma il fatto è che, ora, la caratterizzazione del cast è diventata più omogenea e i superstiti di Prigioneville sono diventati più tridimensionali e in grado di reggere quaranta minuti di puntata senza il trio sopracitato; tranquilli però che, probabilmente, i tre conquisteranno lo spotlight nel sedicesimo e ultimo episodio. E a proposito di uno dei tre: Carl, con questa storia che in qualche modo deve vincere lui, sta diventando d’un irritante pazzesco, peggio che una tigre che morsica i vostri testicoli. Ok che deve dimostrare qualcosa, però così dimostra al pubblico di essere solo un irrante mocciosetto.
Tra le altre cose che poi non vanno bene sono c’è sicuramente il modo in cui, in qualche modo, tutti i personaggi bene o male s’incontrano, nel senso: fa piacere che prima o poi tutti i nodi arrivino al pettine, così come tutti i personaggi prima o poi interagiscano l’uno con l’altro ma non sembra anche a voi che la Georgia fosse un po’ troppo piccola? Soprattutto perchè all’improvviso sono comparsi binari a destra e a manca quando prima non se ne sono mai viste. Inoltre se analizziamo la puntata al microscopio, possiamo arrivare alla comune conclusione che non c’è molto hype per il season finale. Certo, c’è perchè è l’ultimo episodio e tutti vogliono sapere come finisce la quarta stagione ma l’eccitazione che pervade lo spettatore non è la stessa provata per l’episodio che ha preceduto “Too Far Gone/Indietro Non Si Torna“. Questo, solitamente, non è mai un buon presagio ma speriamo di sbagliarci…

 

PRO:

  • Terminus: Destinazione raggiunta
  • Daryl & Le leggi di Cacciaori
  • Glenn & Maggie: Finalmente assieme
CONTRO:
  • Carl
  • La Georgia come Hum
  • Poco hype per il season finale

 

Episodio in generale molto tranquillo e che sottolinea il tema delle scelte difficili. Difficilmente un telefilm riesce a sfornare una puntata dove vengono mostrati molti pregi, pochi difetti e un’avanzamento di trama d’un certo peso. Magari non sarà dei più particolari all’interno dell’intera serie, ma nella sua semplicità riesce a farsi apprezzare; peccato per il poco hype scatenato dalla punta che, in vista dell’ultimo episodio, poteva servire.

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The Grove – Il Bosco 4×1412.87 milioni – 6.4 ratingUs – Noi 4×1513.47 milioni – 6.7 rating

 

VOTO EMMYSponsored by Walking Dead Italia

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