Un episodio che è quasi un ritorno alle origini per The Witcher.
Dopo gli avvenimenti di “Turn Your Back“, infatti, Geralt e Ciri hanno lasciato la sede di Kaer Morhen e sono tornati “on the road” sempre però con lo scopo di addestrare la ragazza al controllo dei suoi poteri.
Si ha dunque un ritorno a quella verticalità degli episodi che era tipica dello show (con Ciri al posto di Ranuncolo) fra mostri da combattere e pericoli incombenti. Certamente un ritorno gradito visto che la storyline di Kaer Morhen rischiava di rendere il tutto fin troppo statico.
IL TEMPIO DI MELITELE
Quindi, dopo una bella sequenza di combattimento con un nuovo mostro (finalmente con una CGI decente e una rinnovata intesa fra Geralt e Ciri), i due giungono presso il Tempio di Melitele, accolti dalla sacerdotessa Nanneke (Adjoia Andoh, volto noto di Doctor Who).
Qui l’addestramento di Ciri può continuare in una forma diversa, più “intellettuale” e spirituale rispetto a quella “guerresca” di Kaer Morhen. Una parentesi che si riflette anche nel tono scelto per tale sequenza, più incline al comedy che non al drama.
A cominciare dalle continue battute sarcastiche di Ciri (che qui rivela un’acidità incredibile verso tutti) fino ai doppi sensi con il povero bibliotecario-nerd che l’accompagna. In tutto questo l’episodio regala anche la tanto attesa reunion fra Geralt e Yennefer, anch’essa tutta giocata sul dramedy, fra momenti guilty pleasure e imbarazzi continui fra questa e Ciri.
Nonostante il fan service la faccia evidentemente da padrone, questa sequenza regala comunque anche momenti intensi (la scena dell’accensione delle candele) e in generale si dimostra un’ottima parentesi narrativa per lo spettatore.
CODRINGHER & FENN, SERVIZI LEGALI DAL 1000 d.C.
Anche perché tutte le altre presenti in questa puntata si rivelano molto più scarse dal punto di vista dell’intrattenimento.
Oltre alla parte del Tempio di Melitele, infatti, la puntata presenta ben due altre storyline:
- i complotti e intrighi politici da parte di Fringilla (Mimi Ndiweni) e Cahir (Eamon Farren) in quel di Nilfgaard;
- la continua ricerca, da parte di Istredd (Royce Pierreson), di una soluzione per il mistero dei monoliti.
Quest”ultima risulta la parte più debole di tutto l’episodio, sia perché relegata ad un minutaggio davvero misero, ma soprattutto perché dominata dai buchi di sceneggiatura, in cui il significato di tale mistero viene trovato completamente a caso in due secondi netti.
Oltre al fatto che vengono banalizzati i personaggi di Codringher e Fenn (Simon Callow e Lizz Carr), geniali investigatori-mercenari nella saga letteraria, qui “consulenti legali”.
Che in un universo fantasy simil-medievale, dove sovrani e re risolvono le dispute combattendo e tutti gli altri sono, in pratica, dei servi della gleba, non si vede decisamente l’utilità di una tale professione.
PIGRIZIA NARRATIVA?
Un episodio ambivalente dunque. Non si può dire infatti che il ritmo generale non sia buono. E la regia e fotografia mostrano dei passi avanti notevoli, soprattutto per quanto riguarda le coreografie di lotta (molto bella quella notturna fra Geralt e gli scagnozzi del “mago del fuoco”).
Ma, a livello di trama, lo show fatica ancora un po’ ad ingranare, perso in sequenze puramente dialogiche e rivelazioni trovate “casualmente” al posto giusto e nel momento giusto.
Una pigrizia narrativa che smorza un po’ gli entusiasmi nei confronti dello show. Si spera che i prossimi episodi migliorino da questo punto di vista, e soprattutto che venga data qualche spiegazione in più anche per lo spettatore-medio, dal momento che tutti i personaggi hanno capito quello che sta per succedere tranne lui.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episodio che si salva in corner grazie al fan service e al guilty pleasure dovuti alla tanto attesa reunion fra Geralt e Yennefer. Ma che, per il resto, lascia un po’ a desiderare soprattutto per quanto riguarda la parte dedicata a Codringher e Fenn.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!