“Non v’è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l’intervallo.”
(Arthur Schopenhauer)
Se si volesse riflettere su questo breve pensiero del famoso filosofo tedesco, si potrebbe affermare senza alcun dubbio che, dopo la morte di Jack, la famiglia Pearson non si sia mai goduta l’intervallo. Giunti ormai alla trentottesima puntata, è ancora una volta la scomparsa del character splendidamente interpretato da Milo Ventimiglia il vero fulcro narrativo della serie creata da Dan Fogelman.
This Is Us può vantare una scrittura di altissimo livello, che di per sé è già un evento raro visto la mediocrità che avvolge attualmente gran parte dei prodotti seriali, la quale unita ad un ottimo cast, con Sterling K. Brown una spanna sopra tutti gli altri, ha fatto sì che il nuovo prodotto di casa NBC divenisse in un paio di anni una della serie più seguite negli Stati Uniti. Tuttavia, a differenziare lo show dal classico family drama a cui si è soliti assistere è lo sviluppo della trama orizzontale tra diverse linee temporali che trovano sempre un punto di contatto nella morte di Jack Pearson. Se inizialmente si era di fronte ai classici flashback che andavano a spezzare il normale svolgimento degli eventi, con l’introduzione di alcuni flashforward si sono diversificate ulteriormente le modalità in cui vengono narrati i fatti, rendendo la serie un drama atipico.
Nonostante l’eccessivo reiterarsi di alcune tematiche, come le liti tra Kate e la madre o l’eterna natura duplice di Randall diviso tra il suo essere nero e la sua famiglia d’adozione bianca, ancora una volta l’eccelsa interpretazione di Sterling K. Brown e una scrittura che non lascia nulla al caso, confezionano un episodio sì di transizione ma che non annoia mai lo spettatore. Qualsiasi evento coinvolga Kate, Kevin e il loro fratello adottivo viene ricondotto, senza essere mai banali, alla fatidica notte dell’incendio in cui tutto è cambiato e che continua a tormentare i componenti della famiglia. Visto la dovizia di particolari con la quale la storia d’amore tra Rebecca e Jack è stata e continua a essere raccontata, è lecito aspettarsi in questa terza stagione un focus sulle due famiglie dei rispettivi personaggi che, in modo diverso, hanno segnato profondamente il loro modo di essere.
E’ opportuno poi segnalare che, nonostante la pregevole fattura dell’episodio, nei 45 minuti a disposizione di questa settimana succede ben poco, salvo i primi segnali di un Toby fuori controllo, alle prese con una forte crisi d’astinenza da antidepressivi che non fa presagire nulla di buono per il futuro. This Is Us, visto anche l’elevato numero di puntate a disposizione per ogni stagione, ha sempre sviluppato le proprie storyline molto lentamente, non lasciando mai nulla al caso e questo secondo episodio né è un’ulteriore dimostrazione. Questa peculiarità è sicuramente un punto di forza ma può far si che vi siano delle puntate con meno mordente, un inconveniente naturale visto, appunto, le 18 puntate previste ma che gli autori sono riusciti sempre a sfruttare nel modo giusto, pianificando al meglio lo sviluppo della trama orizzontale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nine Bucks 3×01 | 10.54 milioni – 0.3 rating |
A Philadelphia Story 3×02 | 8.87 milioni – 0.2 rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.