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Esistono determinate serie tv decise a rimanere prodotti di nicchia e misconisciuti al grande pubblico. Potrebbe essere il caso di The IT Crowd, serie comedy britannica spesso e volentieri ignorata (forse complice anche le fastidiose risate registrate che ancora permanevano nella costruzione di questa tipologia di prodotti). Prodotti di nicchia, sì, ma perle preziose andate perdute nell’etere. E anche Two Weeks To Live sembra intenzionata a diventare un prodotto di questo tipo, specie dopo un secondo episodio di questo tipo dove oltre alla progressione narrativa (sempre coinvolgente e veloce) la serialità diventa parte attiva della storia mischiando prodotti diversi.
Nella precedente recensione infatti, mentre si presentava il cast, si è ovviamente fatta menzione dell’importante ruolo ricoperto da Maisie Williams all’interno di Game Of Thrones (Arya Stark). Per imprimere ancor più nel profondo questo personaggio (come se ce ne fosse bisogno) gli sceneggiatori della serie hanno pensato bene di inserire un macroscopico easter egg genialmente confezionato.
Kim si trova visibilmente in difficoltà nello scontro con Jimmy e con un braccio (quello sollevato e armato di bottiglia per colpire violentemente l’uomo) bloccato. Ecco quindi che la ragazza fa cadere la bottiglia nel vuoto salvo poi prenderla al volo con l’altra mano, quella libera. Deja-vù? Inutile dire che la costruzione scenica è identica a quella vista in “The Long Night”. Un plauso alla serie, ma anche (e soprattutto) a chi ha avuto l’idea di inserire questo banale (e geniale) dettaglio scenico.
Messa da parte la parentesi citazionistica che già di suo rende la visione di questo secondo episodio un vero e proprio piacere, c’è da tenere in considerazione l’elemento fondamentale per qualsiasi tipo di prodotto seriale/cinematografico: la trama.
La storia, infatti, prosegue con il suo solito alto ritmo e senza alcun tipo di rallentamenti: Kim riesce, al termine di uno scontro dettagliatamente trasposto, a trovare la propria vendetta salvo poi essere informata dell’increscioso scherzo (il mondo non sta realmente volgendo al termine). Inadeguata come è al rapporto sociale, Kim coglie questo scherzo come un chiaro segnale di disinteresse, di odio e di non rispetto da parte di Nicky. Cosa che lo spettatore sa bene non essere vera, ma purtroppo la modalità con cui Kim è stata allevata le rende impossibile cogliere il giusto spessore di ironia. Certo, si potrebbe additare il tutto come l’ennesimo scherzo finito male (considerato che ci è pure scappato il morto), ma è chiaro come Two Weeks To Live basi la sua narrativa in un equilibrio tra surreale e drammatico. Entrambi i tratti perfettamente rappresentati, questo è da sottolineare.
Nella precedente recensione infatti, mentre si presentava il cast, si è ovviamente fatta menzione dell’importante ruolo ricoperto da Maisie Williams all’interno di Game Of Thrones (Arya Stark). Per imprimere ancor più nel profondo questo personaggio (come se ce ne fosse bisogno) gli sceneggiatori della serie hanno pensato bene di inserire un macroscopico easter egg genialmente confezionato.
Kim si trova visibilmente in difficoltà nello scontro con Jimmy e con un braccio (quello sollevato e armato di bottiglia per colpire violentemente l’uomo) bloccato. Ecco quindi che la ragazza fa cadere la bottiglia nel vuoto salvo poi prenderla al volo con l’altra mano, quella libera. Deja-vù? Inutile dire che la costruzione scenica è identica a quella vista in “The Long Night”. Un plauso alla serie, ma anche (e soprattutto) a chi ha avuto l’idea di inserire questo banale (e geniale) dettaglio scenico.
Messa da parte la parentesi citazionistica che già di suo rende la visione di questo secondo episodio un vero e proprio piacere, c’è da tenere in considerazione l’elemento fondamentale per qualsiasi tipo di prodotto seriale/cinematografico: la trama.
La storia, infatti, prosegue con il suo solito alto ritmo e senza alcun tipo di rallentamenti: Kim riesce, al termine di uno scontro dettagliatamente trasposto, a trovare la propria vendetta salvo poi essere informata dell’increscioso scherzo (il mondo non sta realmente volgendo al termine). Inadeguata come è al rapporto sociale, Kim coglie questo scherzo come un chiaro segnale di disinteresse, di odio e di non rispetto da parte di Nicky. Cosa che lo spettatore sa bene non essere vera, ma purtroppo la modalità con cui Kim è stata allevata le rende impossibile cogliere il giusto spessore di ironia. Certo, si potrebbe additare il tutto come l’ennesimo scherzo finito male (considerato che ci è pure scappato il morto), ma è chiaro come Two Weeks To Live basi la sua narrativa in un equilibrio tra surreale e drammatico. Entrambi i tratti perfettamente rappresentati, questo è da sottolineare.
“No, what happened Nicky, is 15 years ago that man killed my dad in front of me. I was six years old. He ruined my life.”
L’entrata in scena della madre di Kim che rapisce quest’ultima per tornare, presumibilmente, alla vita fatta di segregazione e mancanze è lo sviluppo di cui la serie aveva necessità per mantenere alto il livello di caos e l’interesse del pubblico (specialmente ora che Jimmy è stato eliminato). Risulta molto facile attendersi, quindi, che questo “rapimento” duri ben poco vista e considerata la brevità del prodotto e, soprattutto, le problematiche che devono essere ancora affrontate (gli scagnozzi che, nel giro di poche ore, dovrebbero presentarsi a casa di Jimmy).
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Signori e signori, ecco a voi Arya Star…. ah no.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.