Space Force 1×09 – It’s Good To Be Back On The MoonTEMPO DI LETTURA 3 min

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It’s good to be black on the moon.

Questa prima stagione di Space Force si avvicina alla conclusione e ancora risulta difficile esprimere un giudizio definitivo ed esaustivo in merito a quanto visto finora. Salvo qualche sprazzo di vera comicità, riconducibile perlopiù al personaggio di Malkovich e (soprattutto) al Tony Scarapiducci di Ben Schwartz, la serie si presenta come una comedy piuttosto ordinaria, distinguibile dalla massa quasi esclusivamente per il suo contesto peculiare.
La storia prende il via poche ore prima del lancio, regalandoci nei primi minuti le sequenze probabilmente più divertenti dell’intero episodio. La conferenza stampa con successiva indagine a distanza in merito al dubbio passato dei membri dell’equipaggio fanno ben sperare in merito al prosieguo di puntata, salvo poi attestarsi come picco massimo di comicità in un episodio che, seppur pienamente sufficiente, non riesce a brillare come dovrebbe.
Protagonista di “It’s Good To Be Back On The Moon” è il capitano Ali, prima donna, per giunta afroamericana, a mettere piede sul suolo lunare, e per questo ragionevolmente sotto pressione di fronte all’enorme importanza della sua impresa. Il peso delle responsabilità attribuitele dalla società in quanto donna di colore si manifestano nell’indecisione in merito alla sua personale frase di allunaggio, destinata a rimanere nella storia al pari del celebre giant leap for mankind di Neil Armstrong. Il risultato (prevedibilmente) è un colossale scivolone che culmina nella frase riportata ad inizio recensione, altro momento da ricordare all’interno dell’episodio e ottimo modo di stemperare l’altrimenti troppo serioso dibattito sull’aspetto femminista/razziale che comunque risulta sempre presente nella storyline di Angela.
Altro momento piacevole è sicuramente il vivace scambio d’opinioni tra il Dr. Mallory e il Dr. Zhang, sempre collocato ad inizio episodio e durante il quale Malkovich dà prova ancora una volta della sua poliedricità, attestandosi come ottima spalla comica al fianco di Carell e confermando il suo personaggio come uno dei più riusciti all’interno dello show (la sua dichiarazione d’amore a Jerome sulle note di What A Wonderful World resta ancora il momento più alto della serie fin qui). Discorso diverso purtroppo va fatto per il personaggio di Steve Carell, interpretato senza dubbio in maniera impeccabile dall’attore, ma in qualche modo sempre in ombra rispetto ai suoi comprimari, che probabilmente risultano più efficaci soltanto perché non zavorrati da un background familiare quantomeno bizzarro e di difficile empatizzazione da parte dello spettatore. La scelta completamente random di piazzare la moglie in prigione per poi concedere al marito la possibilità di uscire con la sua nuova compagna potrebbe rivelarsi una macchinazione ingegnosa per nascondere l’identità della famigerata spia che potrebbe ancora essere in circolazione all’interno della Space Force (forse Kelly?), e in questo caso quantomeno si troverebbe una giustificazione dietro alla decisione di piazzare la Kudrow in un ruolo così marginale per il quale si sarebbe potuto scegliere chiunque altro. A prescindere dai possibili risvolti di trama che scopriremo nel finale di stagione, possiamo dire con certezza che al momento la situazione della famiglia Naird risulta l’elemento più debole all’interno della serie e questo finisce col riversarsi sul personaggio di Carell, il quale purtroppo dovrà sempre fare i conti col suo iconico Michael Scott, indubbiamente uno dei migliori character comici apparsi sul piccolo schermo, e a causa del quale una performance ottima (come in questo caso) verrà sempre giudicata – ingiustamente – mediocre e non all’altezza delle aspettative.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tony Scarapiducci personaggio migliore della serie
  • Il confronto tra Mallory e Zhang
  • It’s good to be black on the moon
  • Il generale Naird di Carell personaggio un po’ sottotono rispetto ad alcuni dei suoi comprimari
  • La parentesi familiare/sentimentale di Naird
  • Troppo poco spazio a Scarapiducci

 

Puntata che alza lievemente l’asticella e che si aggiudica il Save politico. Non si può certo dire che la serie fin qui abbia brillato, anzi. Non si può far altro che sperare in qualche succoso colpo di scena che quantomeno ci faccia venir voglia di proseguire la visione per un’eventuale – ma per il momento, a istinto, non troppo quotata – seconda stagione.

 

Conjugal Visit 1×08 ND milioni – ND rating
It’s Good To Be Back On The Moon 1×09 ND milioni – ND rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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