);

Almost Human 1×09 – UnboundTEMPO DI LETTURA 4 min

/
()
E alla fine venne il tempo per un gran bell’episodio. Ho fatto una specie di esperimento guardandolo poco prima di andare a dormire, spossato da una pesante giornata. Ho capito di star vedendo un bell’episodio perché non ho mai controllato i minuti mancanti. Mettiamo in ordine alcuni elementi.
Bisogna pensare cosa chiedevamo ad Almost Human e cosa ci stava già bene. Sicuramente la mancanza di una trama orizzontale si faceva sentire. Dopo un pilot utile quasi esclusivamente a porre le basi per un’imponente mitologia, ci siamo trovati una successione di sette episodi filler e procedural. Con “Unbound” non solo viene affrontata una delle tematiche fondanti dell’universo AH (origine e caratteristiche dei simili di Dorian), ma si abbandona finalmente la formula autoconclusiva, inserendo un cliffhanger spettacolare. Piccola parentesi: forse dovrò andare a riguardare i primi episodi, ma purtroppo non sono riusciti a destare la dovuta attenzione a questo Wall che sembrano tutti quanti temere assai (se qualcuno dovesse ricordare un precedente riferimento e la sua specifica funzione, potrebbe commentarlo sotto la recensione allegando insulti verso la mia cattiva memoria). Potrebbe anche trattarsi di una nuova aggiunta che ci era stata tenuta nascosta, però sarebbe anche peggio. La sorpresa più anti-climatica di sempre.
Di Almost Human apprezzavamo tanto, invece, l’umorismo a tratti demenziale che contrastava perfettamente la seriosità del linguaggio di “fanta-polizieschi” simili. Trovandoci di fronte ad un episodio di tale importanza narrativa e cosparso da tanta azione e “spiegoni”, inevitabilmente si è andati a sacrificare i brillanti (più o meno) dialoghi. Una “rappresentanza” è però riportata all’inizio, nella divertente scena della scolaresca in gita alla centrale di polizia o nei monologhi di Rudy. Alcune volte avevo anche avuto da ridire sulla “morbidezza” di certe soluzioni, ho apprezzato invece in questo caso le sequenze splatter che la bella androide metteva allegramente in atto in giro per la città. Se alla fine risulta un po’ telefonato che lo scienziato Vaughn fosse un poco di buono (Person Of Interest docet), c’è anche da dire che è risultato un interessante fuori programma eliminare subito Danica che già puzzava di big bad ricorrente. Devo anche dire di aver avuto sentimenti molto contrastanti sull’idea di un “tracciato genetico dell’anima” per gli androidi “pazzi” come Dorian e Danica (scaricabile in una pennetta USB, vabbè…). Da un lato è brillante l’idea che ciò che costituisce il nostro carattere e la nostra indole e umanità sia un insieme di sequenze come quelle che determinano il colore dei nostri capelli, d’altro canto, AH non è ambientato nel 3000, un certo tipo di tecnologia mi sembra abbastanza impensabile in un futuro così prossimo (se qualche lettore che se ne intende volesse smentirmi può continuare ad utilizzare lo spazio commenti).
Ultima perplessità: perché la spietata Danica, killer a sangue freddo, si prende il disturbo di fare a botte con John invece che freddarlo immediatamente? E’ un cliché comune quello del cattivone che, proprio nel confronto con l’eroe, la tira per le lunghe. In questo caso però ho trovato la differenza troppo marcata perchè se con Dorian può avere un senso, con Kennex non ce l’ha.
Tutto sommato, ci troviamo di fronte ad un grande episodio, non tanto per i 42 minuti in sé, quanto per la strada che gli sceneggiatori hanno tracciato e la svolta che hanno intrapreso (sia narrativa che di linguaggio). E dire che era ora non rende bene l’idea.

 

PRO:

  • Cliffhanger efficace in tutto e per tutto
  • Bimbo che vomita
  • Sorpresa sul ruolo di Danica (“My sacrifice is necessary”)
  • Timore di Dorian sul suo potenziale lato oscuro
  • Nessuna paura di mostrare la crudezza di alcune scene
  • La grande minaccia finale di tante Danica da dietro il Muro.
CONTRO:
  • Chi non sospettava almeno un po’ di Vaughn?
  • Poco verosimili certe tecnologie per essere solo una cinquantina di anni nel futuro
  • Un The Wall che spunta dal nulla, ci è sfuggito qualcosa? In ogni caso poco hanno fatto per ricordarci di questo elemento
  • Perché Danica, solo con John, ha perso l’istinto da killer?
4 Emmy è il voto più giusto, a mio modesto parere, perché è ancora discretamente distante dal top che sono certo questa serie potrebbe raggiungere se solo si applicasse un po’. Effettua però anche un notevole balzo rispetto alla mediocrità dei precedenti episodi e quindi è giusto premiare il gap.
You Are Here 1×08 6,88 milioni – 2.0 rating
Unbound 1×09 6,41 milioni – 1.9 rating

 

Sponsored by Almost Human – Italia

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

2 Comments

  1. neanche io ricordo nessuna menzione a The Wall. E mi sembra di averlo seguito con attenzione. Certo un nome poco originale.. per me The Wall è La Barriera di Game of Thrones. Comunque, si vede che un muro va chiamato muro e basta!

  2. Mi consola che io e il mio collega di AH non siamo stati gli unici a perderci questo particolare. Aggiungerei che oltre alla somiglianza con il Wall di GoT, quando si è parlato di Other Side, proprio all'inizio dell'episodio, la mia mente è subito andata a Fringe.

Rispondi

Precedente

The Following 2×03 – Trust Me

Prossima

Person Of Interest 3×14 – Provenance

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.