Quasi impossibile non fare spoiler per questo secondo appuntamento con il revival di Sex and The City. Il mastodontico plot-twist con il quale si è conclusa la scorsa puntata, infatti, influenza in maniera totalizzante la storyline di questo episodio.
I fan della serie hanno dovuto dire addio ad uno dei protagonisti principali con una scena strappalacrime, ma già annunciata. L’ipotetico terzo film (poi cestinato per varie problematiche), avrebbe dovuto iniziare proprio con la dipartita del personaggio e la vita di Carrie nell’era post Mister Big.
Tanto di cappello a Michael Patrick King, dunque, per aver osato proporre questo new development e per aver depistato tutti con le immagini circolate in rete, che tutto avrebbero fatto presupporre tranne questa conclusione.
Con “Hello It’s Me” si chiude un’epoca e se ne apre un’altra in cui Carrie dovrà fare i conti con la sua nuova condizione di vedova/single. D’altronde, una “settima stagione” senza melodramma sarebbe stata davvero inutile.
FUNERAL FOR A FRIEND
L’intera puntata ruota attorno al funerale di Big e alle conseguenze psicologico-emotive che la sua morte porta con sé. Sex and The City, pur essendo un comedy-drama, ha dimostrato di saper trattare anche argomenti più seriosi e pesanti, come la morte e la malattia.
I migliori episodi dello show, infatti, sono proprio quelli che, tra mille sorrisi e risate, sono riusciti a sferrare un pugno nello stomaco degli spettatori, dimostrando di essere ben più di una serie sul sesso e sulla moda.
Basti pensare al toccante momento del funerale della mamma di Miranda, con una vulnerabile Samantha (quanto ci manca il talento di Kim Cattrall) che abbassa le sue difese e si lascia andare ad emozioni tenute sempre nascoste.
“Little Black Dress”, dunque, è un episodio completamente atipico dove si ride poco e si sospira molto, anche se i difetti non mancano.
Degno di nota è, inoltre, il tentativo dello showrunner di tenere aperta la porta per Samantha, con il bigliettino dolce-amaro ricevuto da Carrie da parte proprio della sua ex-amica. Ci vorranno tutti gli sforzi di questo mondo per convincere la Cattrall a partecipare alla seconda stagione e, forse, Kim ha fatto la scelta migliore.
TO BE OR NOT TO BE
Dall’annuncio di questo revival, ovvero dal gennaio scorso, il dubbio che potesse essere un’operazione puramente commerciale e, quindi, non necessaria, ha attanagliato la mente dello zoccolo duro dei fan.
Dopo sei stagioni brillanti che hanno fatto la storia della serialità e dopo due film che sarebbe stato meglio non venissero girati, vale la pena chiedersi lo scopo di questo ulteriore capitolo.
Carrie, Miranda e Charlotte ormai hanno ampiamente superato sia la fase di ricerca dell’amore che quella della realizzazione personale, pilastro sul quale la serie si è sempre basata. Le tre protagoniste, infatti, rappresentano tre donne diverse tra loro, ma appagate da tutti i punti di vista e senza più nessuno motivo per ritrovarsi a sparlare di uomini, sesso e complicazioni.
Purtroppo, Miranda e Charlotte soffrono di questa situazione e le loro storylines virano verso il macchiettistico, risultando abbastanza inverosimili e fuori contesto, oltre che fuori personaggio (almeno per Miranda).
THE END OF AN ERA
In luce di quanto detto in questa recensione, sembra abbastanza scontata ed inevitabile la sorte toccata a Mister Big. Solo così, infatti, il revival acquista la sua ragion d’essere.
Carrie, nonostante il grande dolore e la grande perdita, ritorna nuovamente single a cinquant’anni suonati ed inizia per lei un nuovo viaggio verso un territorio già conosciuto, ma che potrebbe riservare ancora delle sorprese.
Una menzione di disonore meritano i personaggi secondari che non sono riusciti a bucare lo schermo, almeno per ora. And Just Like That sembra discostarsi dalla “serie originale”, presentando più comprimari. Il risultato non è quello sperato e la mancanza della leggerezza, del brio e della spavalderia di Samantha Jones si fa più opprimente che mai.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sufficienza risicata per il secondo episodio di And Just Like That. Un revival che poteva essere evitato, ma che deve necessariamente rimescolare le carte in tavola per trovare un suo scopo.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.