Better Call Saul 3×09 – FallTEMPO DI LETTURA 4 min

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Vince Gilligan porta avanti le sue opere in un mondo opaco e desertico, spingendo uomini comuni a compiere azioni peccaminose e vili per poter così raggiungere una sorta di realizzazione personale. Realizzazione che si compie per forza di cosa a discapito di altri, grazie al raggiro, alla menzogna, alla truffa e incutendo paura nel prossimo.
Da tale descrizione sembra che si voglia far partire un ovvio e semplice paragone con un certo Walter White che di tale viaggio di (s)formazione ne ha fatto una ragion di vita. WW era mosso dalla frustrazione della sua quotidianità, ma il punto di partenza è stato un tipo di motivazione pratica e tangibile: il voler lasciare soldi alla famiglia. In Jimmy, invece, la frustrazione agisce al 100%. Si potrebbe dire che l’intero show Better Call Saul muove le sue trame grazie alla frustrazione dei personaggi. Frustrazione che viene di conseguenza tramandata allo spettatore.
La frustrazione spinge Jimmy – ormai quasi del tutto Saul – a compiere la “caduta” definitiva, dopo la “scivolata” della scorsa settimana (vedere i titoli degli episodi per comprendere le virgolette). Se in “Slip” Jimmy si era reso protagonista di un’escalation di truffe (la caduta nel negozio) e ricatti (lo scontro dialettico con l’agente di sorveglianza), in questo caso la caduta vera e propria arriva con la manipolazione di quegli anziani che due stagioni fa aveva deciso di difendere, puntando su una genuina passione per la pratica legale. Frustrati sono gli spettatori a vedere il protagonista non in grado di praticare, ancora più frustrato è lui che non può permettersi di dare nessun consiglio legale ai suoi ex-assistiti, ri-scoprendo un talento innato nel raggiro (crudeltà estrema nel regalare le scarpe alla povera Irene, facendole rivoltare tutte contro).
Ma la frustrazione degli spettatori non finisce qui. Il personaggio di Chuck è stato costruito ad arte per essere odiato e proprio in questa terza stagione raggiunge un apice invidiabile. L’odio nei suoi confronti era facilmente applicabile anche al mondo a lui circostante, Howard e intero studio legale annessi. L’odio dello spettatore viene, con “Fall”, nuovamente scisso in due. Da un lato viene mostrato l’antagonista, che in tutti i modi sta provando a recuperare un’umanità che il suo stato psicologico tendeva a oscurare, venire messo da parte da Howard, con conseguente reazione “poco umana” (ma comprensibile), ovvero la causa contro tutto lo studio; dall’altro lato si arriva quasi a “tifare” per Chuck nel momento in cui, scoperta la sua debolezza, Howard prova a metterlo da parte. Lo spettatore perde punti di riferimento, in maniera a dir poco frustrante.
Venendo al lato maggiormente crime della serie, occorre prima una riflessione, giunti alla quasi conclusione di questa terza stagione di Better Call Saul. BCS funziona, in quanto spin-off, proprio perché il clima non è in diretta continuità con quello di Breaking Bad. Ovviamente il “DNA scenico” è lo stesso, ma la materia trattata è per forza di cose un’altra. Se alla fine di BrBa fosse circolata la voce di un nuovo show di Gilligan inerente il mondo legale e il mondo delle truffe, il risultato sarebbe stato non molto differente. Di conseguenza, il legal drama che ne risulta, caratterizzato da un clima più lento e pacato, senza lo stato di apnea dovuto all’estremismo delle avventure di Heinsenberg, risulta particolarmente azzeccato nel tratteggiare uno show con una diversa freschezza. Fatto sta che le intere sequenze riguardanti Mike, Gus, Nacho o Hector sono altrettanto utili a dipingere uno scenario di “anticipazione” verso cui lo spettatore si appoggia. Ciò che accadrà a Jimmy è solo lontanamente prevedibile e pronosticabile (in BrBa, lo si è visto in un determinato status lavorativo, ma poco si sapeva sulle sue vicende umane); per quanto riguarda gli altri, il traguardo è conosciuto da tutti. Sapere che Hector finirà su una sedia a rotelle senza capacità di parola e Nacho non verrà proprio mostrato sembra suggerire l’esito della vicenda.
Paradossalmente quindi la staticità di BCS è individuabile proprio nel ramo narrativo più “estremo” (quello criminale), vista l’inevitabilità degli eventi (nonché l’inevitabilità del coinvolgimento di Jimmy in questa sotto-trama). La costante evoluzione della serie, oltre a una certa dose di imprevedibilità, è individuabile nella linea meno adrenalinica della serie, ovvero quella legale.
La sequenza finale su Kim, ad esempio, è una chiara dimostrazione della totale imprevedibilità che accompagna lo spettatore. O meglio, prevedibile che il viaggio in macchina, il lavoro prolungato e l’assenza di sonno non portassero buoni risultati (considerando anche il focus sull’automobile con le ruote bloccate e lo scontro sventato contro il pozzo), ciò che è difficile comprendere è dove porteranno vicende come questa nella nascita del Saul che tutti conoscono.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La coralità che sta caratterizzando gli ultimi episodi toglie l’intensità garantita da episodi più “monografici”

 

Come affermato nel thumb down, e come detto in precedenti recensioni, la distribuzioni di trame continua a regalare la sensazione di una continua preparazione a qualche evento decisivo. La qualità è sempre altissima, tuttavia la valutazione massima è stata data in casi di intensità maggiore e frammentarietà minima.

 

Slip 3×08 1.63 milioni – 0.5 rating
Fall 3×09 1.47 milioni – 0.5 rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

4 Comments

  1. Su nacho non si possono fare le speculazioni suggerite dalla recensione. Infatti anche se il suo personaggio non appare in BrBa, nell' episodio in cui Walter E jessie rapiscono Saul/Jimmy, lui chiama loro con il nome di Nacho, lasciando ipotizzare qualche conto non risolto tra i due. Pertanto non credo che possa concludersi con la morte di Nacho stesso, altrimenti sarebbe poco giustificabile e riconducibile alla trama madre.

  2. Probabilmente ricordiamo male, ma saul in quel caso fa riferimento a qualcosa riguardante Nacho, a dei fatti riguardanti Nacho, e non a Nacho come persona lì presente. Ma la memoria può essere fallace…

  3. It wasn't me, it was Ignacio!. Questa è la frase che lascia supporre ( ma ovviamente non ci da certezza) che Saul ai tempi di Breaking Bad fosse in combutta con Nacho off screen. Quindi probabilmente potrebbe esser sopravvissuto agli eventi legati ad Hector. Diciamo, che con Gillian tutto è possibile, ma mi sento di supporre che Nacho possa darsi alla fuga o rimanere impunito piuttosto che..

  4. Sì beh, il "was" in ogni caso non lo colloca in maniera precisa a livello temporale. Ci può stare che fosse morto durante BrBa, così come il contrario

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