Billions 5×03 – Beg, Bribe, BullyTEMPO DI LETTURA 5 min

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L’abitudine a vivere il mondo dell’alta finanza mediante aggressivi strappi alternati a momenti di piattezza è, probabilmente, ciò che ha sempre caratterizzato Billions dal giorno del suo pilot. Nel caso specifico della quinta stagione gli alti però non sono ancora venuti meno, ad una prima puntata veramente interessante, con la partecipazione speciale di Becky Lynch, sono seguiti altri due episodi di alto livello compreso quello preso in analisi in questa recensione.
L’episodio si districa principalmente attraverso due tematiche fondanti: il potere e la famiglia.
Fa impressione pensare a come le due cose abbiano la possibilità di combinarsi, tuttavia c’è da tenere in mente il messaggio che lo show ha storicamente cercato di trasmettere che ogni cosa ha il suo prezzo e che perfino l’arte, l’ambiente e l’educazione hanno un prezzo, addirittura l’istituzione storicamente più importante a livello umano può ritrovarsi appiccicata un’etichetta.
Questa è stata l’evoluzione definitiva dello show, ciò che ha portato la quinta stagione ad alzare ulteriormente la posta. Impressiona infatti pensare a quanto figure come Axe passino il limite in maniera continuativa, l’esagerazione fa parte del suo io, come lo spettatore intuisce dal suo discorso sul capitalismo (pezzi di bravura eccezionale di Damian Lewis), ma chi guarda si aspetta una morale, un punto d’arrivo che non esiste, nessuno può porre uno stop alla fame del protagonista, la chiave di lettura della serie e dei suoi personaggi è proprio quella di essere affamati, di non imporre limiti che fermino la scalata al successo e soprattutto di accaparrarsi il più possibile, anche mediante i mezzi più sporchi e scorretti. Billions riprende l’ideale espresso da imprenditori come Steve Jobs ad esempio, spogliandoli del loro significato filosofico e restituendo quello realistico, nudo e crudo che l’alta finanza predilige.
Non stupisce a questo punto entrare ancora nel mondo di Bobby in tre sfaccettature diverse che mettono in risalto questa sua natura: vuole che la sua attività si apra alla gestione bancaria, vuole entrare a gamba tesa nel mondo dell’arte e vuole far uscire suo figlio indenne da una situazione scolastica non semplice.

 

Axe:[…] I’m here to give you a little bit about what this school has been holding back from you, the goddamn truth about Darwin, scarcity and the world you actually live in.
It’s not the warm, swaddled place your Headmaster and your parents have told you about. It’s populated by people like me who will tear you apart. Nature didn’t select me. I selected myself by harnessing my nature.
[…] Subjugate and conquer. ‘Cause that’s who we are. That’s what we are. Capitalism harnesses that better than any other economic model on Earth. Everything we have is because of capitalism.
[…] And you know what I’m talking about, Headmaster Kessel. It’s the dirty secret you may not want to hear but you fucking love the result. As will you soon enough.

 

Nell’ultima in particolare la natura famelica di Axe esce nella sua più cristallina manifestazione, il suo scontro frontale con il preside, che sta a tutti gli effetti “schiavizzando” dei rifugiati siriani, gli consente di ottenere una vittoria talmente schiacciante da volerla accrescere, ancora e ancora senza porsi effettivamente un freno: il suo sermone capitalista davanti al corpo studentesco rappresenta l’umiliazione totale di chi si è opposto a lui e l’impossibilità di dare un freno alla cupidigia e alla sete di potere dell’essere umano.
Interessante notare a questo punto il contrasto netto con l’altro protagonista dello show Chuck Rhodes.
Come già ribadito nello scorso episodio, Axe è stanco della facciata, la sua sfacciataggine e prepotenza deve essere mostrata quasi ostentata e non nascosta; Chuck sembra lavorare nella direzione inversa. Operando sempre sotto traccia l’ex avvocato sembra convinto di voler intraprendere una carriera lavorativa leggermente diversa, orientandosi sull’insegnamento alla sua vecchia università, cioè Yale.
Il disguido della facoltà col padre però rischia di mandare tutto all’aria ed è qui che entra in gioco Wendy: omettendo oculatamente il suo scopo (“You’re not apologizing, we’re horse trading“), infatti Chuck tenta di allentare leggermente il laccio che aveva stretto in precedenza in maniera molto ferrea al collo della moglie (curioso scriverlo pensando alla loro vita sessuale), organizzando un incontro tra i suoi figli e la nuova sorellina, il tutto opportunamente mascherando sotto forma di un’allegra riunione di famiglia. Pensare a Rhodes come un calcolatore così sapiente non è una novità per chi conosce il personaggio, al contrario della sua nemesi prediletta, tuttavia si può trovare nel suo fare una modalità più certosina, fine per certi versi, che tende più a nascondere che a mettere in risalto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’enorme performance recitativa di Damian Lewis
  • La comparsa nel finale del figlio di Wags col crocifisso al collo
  • Il discorso di Bobby che, come nella puntata precedente, ci tiene a far capire come la natura capitalista della sua persona, e dell’uomo in generale, non vada nascosta ma alimentata
  • La corruzione progressiva di Nico Tanner (Frank Grillo)
  • Le idee ci sono, il problema viene fuori piuttosto nel come si posizionano nel grande schema degli eventi, quanto Nico Tanner si rivedrà nello show ad esempio?

 

Senza dubbio con la quinta stagione Billions ha iniziato col piede giusto, alzare continuamente la posta, seppur con dinamiche già viste, sembra proprio la strada che uno show arrivato alla sua quinta stagione dovrebbe seguire. Senza dubbio ci saranno momenti di fiacca e puntate sgonfie ma le premesse per un buon lavoro non mancano.

 

The Chris Rock Test 5×02 0.63 milioni – 0.1 rating
Beg, Bribe, Bully 5×03 0.56 milioni – 0.1 rating

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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