“All you need to is betray someone you love with a kiss…as I did.”
Essere regina dell’inferno porta con sé i suoi bei grattacapi, non puoi fermarti un attimo a seppellire tua zia che gli eredi al trono si raddoppiano e tuo padre torna ad occupare il posto che, a quanto pare, non ti spetta più di diritto.
Ormai il cast della serie Netflix è una grande famiglia e mentre da un lato facciamo la conoscenza del defunto Edward Spellman, dall’altra appendiamo il fiocco blu all’entrata del Pandemonium.
Messa alle strette dalle circostanze, Sabrina ha quindi il compito di procurarsi l’ultima delle tre reliquie infernali per porre fine alla competizione con Caliban e assicurare il trono alla famiglia Satan. La parte di episodio dedicata alla lotta per il regno degli inferi potrebbe considerarsi quella meglio riuscita, un po’ per merito della stessa storyline, ma in larga parte per demerito delle trame che si alternano sul suolo terrestre.
“Did you not choose this quest over your family?”
Mentre Sabrina vince il premio avanti il fesso per essersi fatta perculare da Caliban (a un certo punto te la meriti la detronizzazione se ti fai rubare le caramelle con la proverbiale facilità) i pagani sulla terra stanno facendo strage di morti e feriti, depauperando la serie televisiva di tutti i suoi main character e facendo temere tutti noi per il peggio (resteranno solo Harvey Roz e Theo a mandare avanti il carrozzone?)
Complice il coinvolgimento dei tre insopportabili adolescenti e di due villains che più che incutere paura sembrano usciti da un video degli Equipe 84, la storyline sulla terra non funziona affatto. I pagani come nemico della stagione non hanno alcuna verve: non si intuisce la loro pericolosità, non si conoscono le loro origini, la storia e, a dirla tutta, non si sono ben compresi nemmeno i loro scopi. Essi non sono né più né meno che un riciclo dei cacciatori di streghe della scorsa stagione. La loro presenza è funzionale solamente alla messa in pericolo di tutti e all’emersione di Sabrina e della sua potente magia; il che ci sta anche bene, è una normale struttura narrativa villan-eroe, ma sarebbe bastato un piccolo sforzo in più per sviluppare meglio la trama in termini di credibilità.
A tutto questo c’è da aggiungere il ritorno del triangolo Roz-Harvey-Sabrina; il recupero dei poteri tramite la sinergia di una coreografica performance delle cheerleaders; l’amico di Theo che si rivela una storyline inutile; Ambrose che vaga un po’ a caso nell’episodio. Insomma tutta una serie di porcate scelte narrative che non necessitano di commenti, spiegandosi benissimo da sole.
In conclusione l’andazzo di questa seconda stagione delle avventure della bionda streghetta oscilla tra il troppo teen e il poco horror con una serie di scelte non azzeccate che appesantiscono una trama già di per sé molto complessa. La linearità di poche narrazioni ma portate avanti in maniera coerente e strutturata sarebbe stata preferibile all’accumulo casuale di eventi, gettati tutti nel grande calderone della stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Chapter Twenty-Six: All of Them Witches 2×06 | ND milioni – ND rating |
Chapter Twenty-Seven: The Judas Kiss 2×07 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.