DC’s Legends Of Tomorrow 6×03 – The Ex-FactorTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione DC's Legends Of Tomorrow 6x03Dopo aver viaggiato nel passato, stavolta DC’s Legends sceglie un’ambientazione futuristica per intessere un episodio che è, in realtà, un mero pretesto per rendere omaggio alle doti canore e performative di Zari.
Il che non sarebbe affatto un male, dal momento che Tala Ashe non se la cava affatto male da questo punto di vista (e lo stesso si può dire del suo “partner” Matt Ryan). Ma tutto questo non è abbastanza per giustificare 40 minuti di totale assenza di orizzontalità in cui a quasi nessuno sembra importare poi granché del destino di Sara Lance abbandonata nello spazio.

L’EARTH’S GOT TALENT (DEI POVERI)


Quasi tutta la puntata è dedicata alla storyline ambientata nella Hollywood del 2045. In questa nuova “avventura”, un misterioso “Terminator alieno” soprannominato Lord Knoxicrillion (complimenti agli autori per la fantasia dei nomi) scambia il campione di un noto talent televisivo (evidente parodia di Marshmello)  per il “sovrano della Terra” e accetta di sfidarlo nella sua stessa competizione per conquistare il pianeta.
Data questa premessa, ci sarebbero almeno mille opzioni per far concludere tale storyline il prima possibile e concentrarsi sulla ricerca di Sara Lance. Ma ovviamente gli autori scelgono l’opzione più “guilty pleasure” che ci possa essere: fare partecipare Zari Tarazi (ex fidanzata del campione in carica) alla competizione per impedire all’alieno di vincere. Il che fa subito capire come tutta la “questione Sara Lance” passerà ben presto in secondo piano.

IL PROBLEMA DELLA CORALITÀ


Come già fatto presente anche nelle recensioni precedenti, il problema principale di questa sesta stagione è di non riuscire più a dare il giusto spazio a tutti i protagonisti dello show.
Che cominciano ad essere veramente troppi (fra old e new entry) perciò è normale che ci sia da fare una scelta per far entrare tutti nei 40 minuti canonici.
Questo però, almeno negli ultimi episodi, si è tradotto in un’eccessiva attenzione nei confronti della famiglia Tarazi (che comincia ad essere veramente irritante) e di Spooner, dal momento che è l’ultima arrivata.
Rimangono sempre in terzultimo secondo piano gli ultimi “veterani” del gruppo, Sara e Mick, il che sa tanto di un possibile addio allo show da parte di questi (ma si spera di no). Non pervenuta, infine, il personaggio di Astra Logue (Olivia Swann) che sembra essersi definitivamente persa nei meandri della sceneggiatura. Sempre di più, dunque, lo show pare ormai essersi fossilizzato su quattro personaggi in croce e aver esaurito le cose da dire sugli altri. E questo non è decisamente cosa buona.

CLIFFHANGER DI SPERANZA?


A questo punto, l’unica cosa che può salvare la serie è un completo cambio di passo. A cominciare dal cliffhanger finale che riprende (finalmente) la storyline di Sara e Gary persi nello spazio. In questa sequenza si può notare un miglioramento nella CGI, per quanto riguarda il “Gary alieno”. Ma soprattutto la presentazione di un nuovo personaggio che, a prima vista, sembrerebbe essere il vero “villain” di questa sesta stagione qualcosa di cui, in effetti, si avverte la necessità.
Se così fosse, forse c’è ancora speranza per un possibile ritorno “agli antichi fasti” per DC’s Legends Of Tomorrow.
Anche perché il pianeta in cui i due si trovano necessita ancora di una spiegazione precisa per il pubblico. E questo, purtroppo, è ormai l’unico motivo d’interesse che ancora spinge a procedere nella visione degli episodi.
Ma è una motivazione molto debole tutto sommato e considerando la qualità non più eccelsa dello show!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Parodia e critica ai talent show e al loro pubblico social
  • Performance di Tala Ashe
  • Famiglia Tarazi (al completo) irritante e inutile
  • Episodio che è un mero pretesto per mettere in scena uno show verticale fine a sé stesso
  • Finale buonista in stile “About A Boy”
  • Sempre poco minutaggio per la storyline di Sara e Gary

 

Un episodio altamente skippabile che funziona solo come guilty pleasure per vedere i personaggi esibirsi in una sgangherata (ma molto realistica) parodia dei talent televisivi. Una critica più che giusta, peccato che poi anche lo show stesso non sia meno trash.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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