“La casa non poggia le fondamenta sul terreno, ma su una donna.” (Proverbio messicano)
Nel quarto episodio, mentre la famiglia Fox supera il confine col Messico, The Mosquito Coast supera il giro di boa della stagione. Cambia l’ambientazione, cambiano gli antagonisti e cambia il ruolo giocato dai singoli componenti della famiglia nella risoluzione della situazione di pericolo. Non cambia la struttura narrativa. Ancora una volta Allie e famiglia si trovano di fronte ad un nuovo ostacolo mortale che riescono a superare in modo originale, solo per ritrovarsi in una nuova condizione di difficoltà nel loro viaggio di fuga verso una nuova vita.
MADRE INCAZZATA…
Nella recensione del precedente episodio si faceva notare come The Mosquito Coast sembrasse seguire un pattern in cui la situazione precipita irrimediabilmente per essere sempre risolta dall’ingegno di Allie. E’ proprio questo episodio a stupire con un’inversione di tendenza. Questa volta è infatti Margot a portare in salvo la famiglia con un passionale scontro matriarcale con Lucrezia. La signora del narcotraffico si mostra potente quanto spietata ma deve fare i conti con un personaggio femminile altrettanto risoluto nel proteggere la propria famiglia che, piano piano, sta mostrando diversi lati di sé. Non è chiaro quanto importante sia stato il ruolo della moglie nella vicenda che ha portato Allie a essere un ricercato. E’ quindi difficile capire quanto l’impegno e il supporto di Margot al marito siano frutto di necessità o di sincera convinzione per la causa. Questo da un lato alimenta interesse per il suo personaggio che, a differenza di quello di Allie, non è ancora del tutto decifrabile (fin dall’inizio con la telefonata alla madre ha mostrato qualche lieve tentennamento ma, nonostante le “disavventure”, non sembra ancora intenzionata a fare marcia indietro). Dall’altro lato ci ricorda che non ci è ancora dato sapere quale sia questa famigerata vicenda del passato. Anzi, gli autori sembrano prendersi gioco degli spettatori, ormai pienamente solidali con Dina e la sua frustrazione nel non sapere per quale motivo preferiscano continuare a rischiare la vita in mille modi diversi piuttosto che affrontare quanto accaduto nel passato.
…FAMIGLIA SALVATA (QUASI)
A differenza dei comprimari precedenti, i personaggi di Lucrezia e Enrique sembrano più approfonditi e potenzialmente adatti a tornare prima della fine della stagione di The Mosquito Coast. Sarebbe un peccato, infatti, se tutti i protagonisti degli ostacoli dei Fox fossero solamente degli antagonisti di passaggio, utili solo a creare quel motore necessario all’azione per arrivare alla tappa successiva di questo estenuante viaggio. Sarebbe anche auspicabile che le risoluzioni dei problemi avvenissero in un modo se non realistico, quanto meno plausibile. Appare un po’ forzato, infatti, che un piano articolato che comprende anche un punto di incontro notturno sia stato organizzato con una lettera consegnata a mano e facilmente intercettabile. Allo stesso modo appare un po’ forzata l’improvvisa svolta rabbiosa e cattiva di Chuy che prima salva i Fox tradendo la famiglia di narcos (che evidentemente ha tutto il potere di fargliela pagare visti anche i conti arretrati) e poi si ritrova quasi sul punto di far fuori Allie e abbandonare tutta la famiglia che, quasi letteralmente, si attacca al tram.
BIENVENIDO A MEXICO
Per il momento il cambio di ambientazione ha avuto un effetto positivo, anche se solo di passaggio, visto che verosimilmente il prossimo giaciglio dei protagonisti di The Mosquito Coast sarà di livello ben inferiore. L’hacienda/prigione ha creato la giusta atmosfera di sontuosità e pericolo teletrasportando gli spettatori in un mondo a “La Maschera di Zorro”. Lo spettatore non si aspettava nulla di diverso dal finale positivo per i protagonisti. Nonostante ciò, la contrapposizione tra la scenografia dei due ragazzini a caccia nella natura aperta e la famiglia vestita a festa, ma chiusa tra le mura dell’opulenta sala da cena in attesa di sapere cosa sarà dell’ignaro Hugo, ha creato una buona tensione narrativa. Si nota come elemento positivo anche la colonna sonora. Le note hip hop e il ritmo veloce scandito dalle parole di “Cuando Encuentran al Toro Que Buscan” accompagnano l’ingresso al rallenty del trio capeggiato da Margot con un’ottima resa scenica che avrà ricordato a molti lo stile della nostrana Gomorra. Bella e calzante intuizione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con una struttura narrativa ormai definita in cui ad ogni episodio corrisponde un nuovo ostacolo, The Mosquito Coast supera il giro di boa con una puntata abbastanza convincente con le solite forzature di trama.
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