Dopo un finale così intenso come quello di “Back To The Finale Part II“ come poter proseguire degnamente le vicende di DC’s Legends Of Tomorrow, ancora sono a metà della sua sesta stagione in corso?
È quello che si sono chiesti gli autori, i quali hanno scelto di procedere per gradi, di fatto proseguendo nella linea orizzontale in corso e riprendendo in mano le dinamiche interne al gruppo delle Leggende. Non mancano ovviamente plot twist e qualche cliffhanger degno di nota, ma il tutto rientra in un modello prestabilito e già visto in altrettante stagioni. Il tutto all’insegna dell’accettazione di sé e dei valori dell’amicizia.
STRESSED WESTERN
SI comincia subito con un episodio dal sapore classico. Una storyline prettamente verticale che riporta le Leggende nel vecchio West, ambientazione prediletta per questo show che ha visto alcune delle sue puntate migliori ambientate proprio in questo periodo storico.
In questo senso, l’episodio non manca di riservare lo stesso fascino fra duelli in stile Mezzogiorno di fuoco, allegre quadriglie, canzoni country e un simpatico omaggio alla saga di Tremors.
Quello che purtroppo manca è un conflitto preciso su cui poggiare tutta la narrazione (e un villain davvero degno di nota dopo la scomparsa di Bishop). Mancano i personaggi carismatici in questa sesta stagione (non c’è neanche Jonah Hex a questo giro) mentre quello che rimane sono tante piccole scaramucce all’interno del gruppo delle Leggende.
THIS IS GUS
“Is this for the CW?”
DC’s Legends Of Tomorrow insegue ormai un umorismo fatto di rimandi e piccole citazioni interne, in cui i personaggi protagonisti sono eroi scanzonati e imperfetti e l’umorismo è sempre più facilone e bambinesco, inseguendo il modello marvel-disneyano (quindi paradossalmente della diretta concorrenza).
Lo dimostra l’episodio “This Is Gus”, che pure sarebbe una bella meta-parodia degli show televisivi (anche quelli della stessa The CW come dimostra la bellissima battuta di Nate al riguardo). Ma si perde nell’attenzione costante riguardo le vicende della famiglia Tarazi (a cui si aggiungono Nate e Zari versione genio-della-lampada), ancora una volta protagonista e anima di quasi tutte le storylines presenti. Vengono quindi messi in secondo piano Mick, Sara (che pure meriterebbe la storyline principale vista la sua recente trasformazione), Spooner e la coppia Costantine-Astra (quest’ultima ormai già in quota ship con Berhad).
BAD BLOOD
La linea orizzontale, dunque, sembra premiare più gli episodi a carattere puramente “storico” che non il futuro (l’ambientazione del 2049) o la fantascienza aliena.
La prova è l’episodio “Bad Blood” dove proprio la coppia Costantine-Spooner è protagonista di un viaggio nella Spagna franchista del 1939.
Una storyline dal sapore spielberghiano in cui convivono paranormale, fantascienza, avventura e numerose frecciatine al regime nazista e al suo legame con la Chiesa.
Un episodio all’apparenza perfetto dunque, con continui plot twist e colpi di scena. Peccato che anche in questo caso ci siano sempre alcune facilonerie di scrittura e buchi di sceneggiatura (come hanno fatto i nazisti a trovare la grotta?). Il che rende ancora più chiaramente come lo show sia diventato fin troppo corale, dimostrando la sua predilezione per alcuni personaggi rispetto ad altri. La speranza, a questo punto, è di avere sempre più episodi come “Bad Blood”, capace, da solo, di risollevare tutti e tre gli episodi. In questo senso il Save finale è più un invito a procedere nella visione che non una vera e propria critica negativa.
| THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Tre episodi che introducono il nuovo corso intrapreso da DC’s Legends Of Tomorrow. Alla base c’è sempre il tema dell’accettazione di sé, ma sviscerato in maniere di volta in volta diverse. A volte questo funziona, a volte no, ma l’ultimo plot twist finale sembra ridare speranze per il futuro dello show.
