Documentary Now! 3×04 – Waiting For The ArtistTEMPO DI LETTURA 3 min

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Documentary Now! è una di quelle serie recensite per affetto e stima. Recensioni probabilmente lette da meno persone di quelle che guardano la serie. Per questo motivo si è deciso di procedere con un sistema dialettico completamente senza criterio. Si continua a navigare a vista malissimo.

V: Evidentemente a Documentary Now! piace vincere facile. Una serie che fa del nonsense e dell’assurdo un suo tratto stilistico, non poteva non abbandonarsi al mondo dell’arte concettuale. Per documentarmi accuratamente su questo episodio, ho aperto su youtube il documentario “Marina Abramovic: The Artist Is Present” e ne ho visto un totale di 20 secondi sparsi qua e là. A quel punto non potevo che leccarmi i baffi.
La cosa impressionante è che Armisen (che finalmente torna in scena) e soci sono talmente raffinati e colti che riescono a rendere di valore anche una parodia. Molte delle installazioni totalmente assurde hanno sullo sfondo anche un valore concettuale. Gente polemica verso questa forma d’arte potrebbe addirittura non trovare nessun tipo di parodia in un episodio simile. Il talento dei creatori poteva sì dare vita a canzoni totalmente orecchiabili come negli episodi musicali visti nell’arco delle tre stagioni, ma era difficile pensare che anche a livello artistico si potesse così combinare il buon gusto con il comico-demenziale.
L’avvento dell’assurdo personaggio interpretato da Armisen aggiunge la ciliegina sulla torta alla comicità dell’episodio, oppure demolisce quel raffinato umorismo che la tematica di episodio stava portando avanti? Per questa domanda lascio la parola al mio collega.

F: Innanzitutto mi trovo perfettamente d’accordo sul reale valore concettuale insito dietro a delle clamorose prese per il culo ad un mondo, quello dell’arte concettuale, particolarmente preso di mira dal punto di vista della parodia. Basti pensare a “Bucket Series” e al significato celato dietro al costante sorriso impresso sul secchio nonostante cadute rovinose su fili spinati dopo essere inciampati su skateboard messi lì a caso, ecco, in quel caso ho percepito per la prima volta questa intenzione autoriale di voler comunicare qualcosa di profondo nascondendolo dietro la parodia.
E proprio in quel momento entra in scena Dimo. Personaggio che nella sua totale assenza di moralità aggiunge quel qualcosa che mancava per smorzare l’atmosfera seriosa che si stava cominciando a creare. E da lì in poi, il delirio.
Armisen diventa così protagonista pur recitando il suo ruolo da comprimario, rubando la scena alla vera protagonista della storia proprio come Dimo ha fatto con Izabella.
Magari inizialmente si rimane un po’ spiazzati di fronte all’interpretazione estremamente macchiettistica di Armisen, ma proseguendo con la visione non si può far altro che elogiare la scrittura del suo personaggio, il giusto mix tra completa amoralità e lieve ritardo mentale, mix che a quanto pare porta a dei buoni risultati se in mano all’attore giusto. Anche se il plauso maggiore va alla ragazza che rotola già da una collina dentro un barile.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto, ma in particolare Dimo e la complessità celata dietro la parodia
  • Nulla

 

Alla luce di quanto visto non possiamo far altro che benedire. Documentary Now! è quella serie che guardi con leggerezza, non ti aspetti nulla e poi finisce che ogni volta ti stupisce. È quella serie che viene guardata da tre persone (i due autori della recensione e tu che stai leggendo) e che da un lato vorresti uscisse dalla sua nicchia ma allo stesso tempo ne sei geloso proprio perché sai che praticamente la stai guardando solo tu. E quando vedi Fred Armisen cadere in un copri-pene a misura d’uomo, sorridendo e commuovendosi, non puoi far altro che ringraziare di essere in quel ristretto numero di eletti.

 

Original Cast Album: Co-Op 3×03 0.1 milioni – ND rating
Waiting For The Artist 3×04 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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