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Dopesick 1×05 – The WhistleblowerTEMPO DI LETTURA 6 min

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Dopesick-1x05“The Whistleblower” porta in scena le criticità già evidenziate nella precedente recensione: i personaggi di Billy e del procuratore Mountcastle continuano a risultare poco incisivi e solo mere presenze; i fatti del passato procedono spediti, mentre arrancano le indagini degli anni 2000 e quindi la conseguente esposizione in tribunale dei fatti.
Criticità, tuttavia, che non intaccano eccessivamente un prodotto a metà tra la denuncia sociale e puro drama. E per quanto la narrazione continui a rimanere ben lontana temporalmente, occorre appuntare che la situazione non si è minimamente rimarginata con il passare del tempo. Fattore che sottolinea l’attualità del tema e l’importanza di questo show per fare luce su un problema spesso ignorato dal pubblico.

“I have found many discussions of misuse and abuse of OxyContin in numerous drug chatrooms, where the drug is quickly becoming more popular than cocaine or heroin. There’s an entire drug subculture surrounding OxyContin, where people teach each other how to bypass the time-release system, as they describe in detail how OxyContin is the best high of their lives.”

UN PO’ DI NUMERI


In conclusione della recensione “First Bottle” si erano presentati i dati del 2017, ma la situazione successivamente è peggiorata: nel 2020, secondo i dati raccolti dal Centro nazionale per le statistiche sanitarie degli Stati Uniti, oltre 93mila persone sono morte per overdose nel territorio statunitense. Dato che è aumentato del 29% rispetto al 2019. E circa 70.000 di questi erano i morti per overdose da oppiacei. Numeri che fanno rabbrividire per la loro crescita e che mettono in ginocchio, come già detto in precedenza e come correttamente evidenziato dallo show, intere comunità.
Così è successo per la piccola cittadina dove operava il dottor Samuel Finnix, arrivato ad assumere 400 gr di Oxycontin al giorno pur di riuscire a saziare la propria dipendenza; ma anche per Betsy le cose non sono minimamente migliorate. Le riunioni AA, infiltrate da un’improbabile donna che spaccia Oxycontin, non la aiutano chiaramente ad allontanarsi dal suo problema e, messa alle strette, si ritrova a vendere i beni di famiglia (l’anello di matrimonio della madre in particolare) pur di ottenere soldi per comprare delle dosi. E questa fame di denaro la avvicina anche alla prostituzione. Una caduta nel vuoto più totale che lascia esterrefatti soprattutto perché allo spettatore erano stati presentati i personaggi in un determinato modo e ritrovare il cast così visibilmente trasformato dopo quattro episodi lascia inebetiti, seppur questo dimostri la serietà del problema e quella di Hulu nell’affrontare l’argomento.

INDUZIONE ALL’ABUSO


Le indagini, in realtà, arrancano meno di quanto hanno fatto in precedenza anche grazie alla tecnologia che corre in soccorso di Mountcastle e compagni, aiutandoli nella catalogazione dei documenti e nel reperimento delle informazioni. In particolare, riguardo ai memo dei venditori di Oxycontin che avevano sollevato più di una volta dubbi sull’enorme abuso del medicinale che le persone stavano facendo. “Crush” e “Snort” sono due delle parole chiave più presenti all’interno dei memo e permettono a Randy di avvicinarsi a più di uno dei venditori che, chiaramente, si negano avendo firmato un accordo di riservatezza. Fattore che tarpa le ali all’inchiesta del procuratore in quanto c’è la necessità di trovare un ex dipendente (o attuale) disposto a fare una soffiata, a denunciare la Purdue Pharma e il suo sistema, una gola profonda pronta a far cadere l’intero castello di carte.
Un informatore che sembra venire allo scoperto tuttavia c’è. Maureen Sera (ex segretaria del responsabile dell’ufficio legale di Purdue Pharma), portata al cospetto di Mountcastle grazie all’intervento di Marianne Skolick. Un personaggio introdotto ad inizio puntata e che per fattori collaterali è rimasta collegata al mondo della dipendenza di Oxycontin, ma come semplice investigatrice ed osservatrice.
Maureen, tuttavia, è un animo fragile già ristabilitosi per pura fortuna. Dopo aver ricevuto l’incarico di infiltrarsi in chat online in cui si parla del medicinale ed aver riportato (anche a Sackler) l’abuso che vi sta dietro, la donna è stata pesantemente attaccata dal suo responsabile. Per pura coincidenza rimane vittima di un incidente d’auto e messa sotto antidolorifici. Quale? Ovviamente l’Oxycontin. Ridotta alla dipendenza, verrà poi licenziata proprio per questo motivo. Un susseguirsi di avvenimenti diabolici e machiavellici che, come si diceva, ha intaccato Maureen. La donna si è ripresa, sì, ma dopo aver accettato di depositare di fronte al gran giurì per denunciare la sua ex azienda ricade nel baratro dell’abuso, forse a causa dell’enorme pressione e paura che si ritrova sulle spalle.

IMPORTANZA DEL CONTESTO SOCIALE


Da annotare la delicatezza della serie nell’affrontare le varie tematiche familiari esponendo i fatti collegati all’abuso ma avendo cura di contestualizzarli all’interno di schemi sociali giustamente più ampi.
Un esempio chiaro può essere la diatriba tra Bridget Meyer e il marito che ha ricevuto i primi accenni di critiche sul lavoro perché la moglie sta indagando sull’Oxycontin, “un medicinale che ha salvato numerose vite comprese quelle di alcuni parenti”. Ma anche la famiglia Mountcastle; Finnix e la sua segretaria; Billy e la visione in prospettiva del suo lavoro; Betsy e i suoi genitori; la stessa famiglia Sackler.
Tanta carne al fuoco, tanti personaggi, ma Dopesick è un prodotto che si lascia guardare senza eccessiva difficoltà nonostante minutaggio e tematica non siano sicuramente delle più semplici.
La chiusura di puntata, nella sequenza di Billy e Finnix che si incontrano nel centro di riabilitazione dove il dottore è stato portato, rappresentano il declino sociale di intere comunità statunitensi ed un disperato grido d’aiuto a cui difficilmente si può rimanere impassibili.

Billy: “You know, at a certain point, you start to realize there’s a problem, but you can’t stop selling, because you’re addicted to the money. And we were making so much, and it’s all legal. […]
And, um, I lied to you about, um, my dad. He never had cancer. And I think I, uh… I said that because I wanted you to be comfortable with me, you know? And I’m so sorry. It’s all one big lie, and I know that now. But I… I don’t know how to stop, you know? It’s the first time in my life I feel like I’m something. I have things. I… I have everything I ever wanted, but…”

Samuel: “Hey, hey, hey. It’s okay. Life’s hard, you know? It takes some…takes some crazy turns, right? I didn’t ask you to come down here to, you know, tell you, ‘Hey, you should leave your company and get on out of there’. I didn’t ask… that’s not why I called you down here.”
Billy: “You… you didn’t?”
Samuel: “No, no… Hey. You think you can get me some pills?”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Contestualizzazione sociale della dipendenza dall’Oxycontin
  • Caduta nel baratro del dottor Finnix
  • La storia di Maureen
  • Intro dell’episodio
  • Incontro tra Billy e Samuel e il loro confronto
  • La scalata di Richard Sackler
  • Betsy e il proprio demone
  • Poca incisività di Billy e Mountcastle all’interno della trama
  • Indagini che continuano a progredire più lentamente dei fatti narrati del passato, ma l’intervento della tecnologia permette un bel passo in avanti

 

Ennesimo ottimo episodio. Poco altro da aggiungere.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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