Gomorra 4×06 – Episodio 6TEMPO DI LETTURA 3 min

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Numerose le sfaccettature individuabili, giunti al giro di boa della quarta stagione. La dimensione meno corale e più “individualizzata” è ormai un fatto conclamato, così come è indubbio che la figura di Patrizia stia avendo uno spazio maggiore, sia in fatto di minutaggio che in fatto di caratterizzazione e introspezione.
Patrizia allo stato attuale appare come un boss debole, con molti conflitti interni ed esterni. Gli sceneggiatori dello show hanno insegnato agli spettatori a non dare nulla per scontato quindi, volendo provare a immaginare un bivio per il suo personaggio e per le evoluzioni che avrà, è facile pensare alle seguenti opzioni.

 

  • Patrizia è destinata ad avere una lunga vita nello show e il periodo che sta attraversando è semplicemente parte di un percorso di “formazione criminale” in cui la si vedrà rimuovere gli ostacoli che ha davanti e acquisire sempre più potere, creando un evidente parallelismo con Gennaro Savastano e con la sua attività parallela. Inevitabile, in questo caso, aspettarsi una seconda metà di stagione con epiche uccisioni, epiche sparatorie e conflitti dal sapore romantico.
  • Patrizia finisce nel calderone delle scelte “realistiche” che serie come Gomorra hanno abituato a sorbire. Semplicemente la donna non è Scianel, ha troppi conflitti interiori e forse non ha la sicurezza che dovrebbe avere. Di conseguenza è presto destinata a soccombere, lasciando spazio a chi è più spietato e più squalo di lei. La mossa finale di Michelangelo certo non le spiana un’autostrada nell’affermazione del potere. Ah, è anche incinta, non dimentichiamolo.

La 4×06 è anche una puntata che, se da un lato mostra un’effettiva evoluzione di Gomorra, dall’altro raffigura un nuovo anno 0. Il sesto episodio riprende quel crudo realismo di cui si parlava nel secondo punto soprastante. L’approfondimento su Nicola, la lente di ingrandimento sul suo privato e sulla sua personalità sono elementi che rendono ancora più sconvolgente (ma prevedibile, sempre seguendo una bipartizione come quella sopra riportata) la fine che poi fa. La vera sorpresa è la modalità dell’uccisione di Nicola. Trovarsi nella tana del lupo di certo non lo mette in una condizione favorevole, ma la figura di Michelangelo poteva essere di garanzia. Il fatto che quest’ultimo scelga di ucciderlo come decisione momentanea, di convenienza, è un disegno ancora più evidente di ciò che uno show come Gomorra vuole rappresentare.
Dedicare un episodio ad un personaggio, con gli approfondimenti citati, significa mettere negli occhi dello spettatore la vita intera del Nicola di turno. Lo spettatore non assiste all’uccisione di una figura anonima, ma improvvisamente diventa cosciente che tale figura di finzione ha in realtà una vita e che tale vita viene spezzata in un attimo, come già detto, per una decisione fulminea e basata sulla convenienza del momento.
In generale l’impressione è che, con episodi così “da prima stagione”, si stiano ponendo nuove basi per Gomorra. Il continuo rinnovamento, anche contrario agli istinti primari di un fan, del parco personaggi, delle modalità di narrazione e dell’effettivo contesto narrativo (in questa stagione abbiamo visto Bologna e Londra, non solo la periferia di Napoli), porta da un lato ad un evidente rischio. Lo spettatore nostalgico può tranquillamente abbandonare la baracca ed attaccarsi ad un presunto calo di qualità, solo perché non sta vedendo elementi di familiarità con cui ha iniziato ad amare lo show. D’altra parte però tutto ciò è garanzia di continua evoluzione e rinnovamento. Serie come Boardwalk Empire o The Wire hanno insegnato proprio che, spostando continuamente il focus su differenti personaggi e contesti, senza allungare troppo il brodo, è possibile creare un prodotto di unica e continua qualità.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Incertezza sul personaggio di Patrizia e sul suo destino
  • La scelta di Michelangelo
  • Il focus su Nicola e la sua fine
  • Le prospettive conflittuali che si prospettano
  • Ormai forse vedere troppa attenzione ad un personaggio fa scattare il totomorte nello spettatore

 

Sicuramente un buon episodio che lascia prospettare interessanti sviluppi per il futuro, verso un ritorno ad uno show più basato su spari e morte e un po’ meno su questa introspezione che tutto sommato non dispiace.

 

Episodio 5 4×05 0.66 milioni – 2.4% rating
Episodio 6 4×06 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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