Good Omens 1×02 – The BookTEMPO DI LETTURA 4 min

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Poste le basi essenziali di questo fantastico ed ironico universo narrativo, l’Apocalisse è ormai a pochi giorni di distanza e Good Omens si appresta ad entrare nel vivo degli eventi. Tuttavia, prima che la strana coppia Aziraphale e Crowley possa dare il via alle ricerche del vero Anticristo, il mondo creato da Neil Gaiman e Terry Pratchett continua ad espandersi, introducendo ulteriori personaggi, eventi ed informazioni.
Tra salti avanti e indietro nel tempo e repentini spostamenti nello spazio, grande attenzione viene posta alla sezione della caccia alle streghe che sembra riproporre, pur in misure ridotte, il sempiterno scontro tra Bene e Male che, invece, sta avviandosi alla sua conclusione in vastissima scala nel presente. La visione delle streghe viene ribaltata non tanto per quanto riguarda i cacciatori di streghe, ritratti, come c’è da aspettarsi, alla stregua di persone ignoranti e violente, bensì nei confronti delle loro prede: vanno ben oltre l’essere delle semplici vittime, al punto che su di loro sembra essere riposto il destino proprio di coloro che le perseguitano. Jack Whitehall fa la sua comparsa nella serie in due ruoli (il cacciatore di streghe del passato e l’impacciato pronipote del presente) la cui interpretazione è molto lontana dall’esuberanza esplosiva tipica del comico britannico, ma non per questo risulta meno riuscita.
Sebbene siano delle sezioni narrative utili ai fini della trama e raccontate con l’irriverenza che pervade tutta la serie, tuttavia, dopo un primo episodio decisamente scoppiettante, queste parti tendono a rallentare di molto il ritmo narrativo, il quale comincia a carburare davvero solo verso la seconda metà dell’episodio.
Comunque, la fine del mondo è ormai dietro l’angolo e la guerra tra Bene e Male è iniziata. A ricordarlo – come se ce ne fosse bisogno – l’apparizione della prima dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse: War (Mireille Enos), non a caso. Insieme a lei, viene mostrato anche quello che quasi sicuramente non è altri che la Spada Fiammeggiante data da Azipharale ad Adamo dopo la cacciata dall’Eden. Conclusa l’introduzione del primo episodio, l’arma divina non era stata più menzionata né mostrata, ma un oggetto così portentoso e legato alle origini dell’umanità non poteva non tornare proprio nel momento in cui l’umanità sta per giungere al capitolo finale.
Mentre War è presente in una sola scena (nella quale però da sfoggio delle sue abilità riaccendendo gli animi belligeranti di contendenti solo pochi minuti prima in procinto di siglare un trattato di pace), le streghe e i cacciatori sopravvivono di generazione in generazione fino ad arrivare nel presente: Newton Pulsifer, dopo aver perso il lavoro a causa di un insolito problema con i computer, segue le orme di famiglia arruolandosi come cacciatore di streghe insieme al sergente Shadwell; Anathema Device (Adria Ajrona), invece, non solo studia il libro delle profezie dell’antenata, ma le sue ricerche la portano molto vicina all’epicentro dell’Apocalisse, tanto da incontrare i due protagonisti e da lasciargli malauguratamente il prezioso manoscritto.
La coppia composta da David Tennant e Michael Sheen continua a mostrare pregevoli abilità attoriali ed una sintonia a cui solo di rado è possibile assistere. Inoltre, pur comparso per poco tempo, spicca anche un attore di comprovata bravura come John Hamm, divertente e allo stesso tempo dall’aria di avere una parte molto più grande all’interno della veloce discesa verso la distruzione totale.
Ma più che gli angeli, i demoni, i cavalieri dell’apocalisse, le streghe e i loro cacciatori, a tenere le fila di tutti loro è il caso, anche se non è chiaro se sia una forza al di sopra degli esseri umani e divini oppure un’ingegnosa macchinazione operata da Dio, sottesa alla sua narrazione esplicita da narratore onnisciente e parte del suo grande progetto, come accennava Aziraphale nel primo episodio.
In questo senso, il libro delle profezie sembrerebbe proprio un deus ex machina (neanche a farlo apposta) anche fin troppo decisivo. Tuttavia, come contraltare c’è il suo stile criptico, enigmatico, che solo una mente attenta e scrupolosa può interpretare in modo corretto. Aziraphale, quindi, già in una posizione alquanto spiacevole, ora si ritrova la possibile soluzione alla fine del mondo a portata di mano, ma sarà in grado di trovare la giusta via in mezzo a quelle profetiche parole?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Bravura degli attori e delle attrici
  • Stile ironico ed irriverente
  • Incontro delle linee narrative verso il finale
  • Ottima costruzione della suspense
  • Prima parte più lenta e densa di informazioni

 

Pur con una prima parte più lenta e densa di informazioni, i protagonisti di Good Omens finalmente si dirigono verso l’imminente capitolazione del genere umano, e non sono soli.

 

In the Beginning 1×01 ND milioni – ND rating
The Book 1×02 ND milioni – ND rating

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