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Si può gridare al miracolo, nonostante tutto, nel finale di questa quattordicesima stagione di Grey’s Anatomy non ci sono incidenti aerei e non muore nessuno. Finalmente una piccola gioia per questa serie: si finisce la tortura con un matrimonio, con l’amore. “All Of Me” saluta il suo pubblico con l’amore di Karev e di Jo che dopo tanti problemi, tanti periodi bui e riavvicinamenti sono riusciti a convolare a giuste nozze. Certo, non si può pensare che vada tutto liscio come l’olio per i protagonisti di uno dei medical drama più famosi della serialità televisiva: è sicuramente un matrimonio pieno di intoppi, gli sposi rimangono chiusi nel capanno degli attrezzi, una parte degli invitati sbaglia cerimonia e la madre della sposa di sente male, l’officiante arriva in ritardo (causando sia che Karev e Jo vengano sposati da Meredith sia che April sposi finalmente, dopo tante sofferenze, Matthew).
Insomma tutte questioni risolvibili se si pensa che nei precedenti finali di stagione è successo veramente di tutto: nella prima Addison Sheperd rompe l’idillio tra la Grey e Derek, nella seconda muore Denny lasciando Izzie completamente disperata, nella terza Cristina viene lasciata sull’altare, nella quinta muore George e si va avanti così fino ad arrivare alla tredicesima quando Stephanie si licenzia e abbandona la serie dopo aver rischiato la vita in un’esplosione avvenuta in ospedale.
Dunque è chiaro, quelle accadute qui non sono niente, solo bazzecole, avvenimenti per piccoli uomini e piccole donne, poco abituati agli urti della vita, infatti c’è un’atmosfera da villaggio vacanze a cui lo spettatore è poco abituato. “All Of Me” pone al centro il matrimonio e tutto si origina da esso: le uscite di scena di Arizona (ci sarà un riavvicinamento con Callie? Dal messaggio che la donna le ha inviato sembrerebbe di sì) e April, il ritorno di Teddy (quindi la conseguente domanda: che ne sarà della neo famiglia di Owen e Amelia che sembravano aver trovato pace?), il timore di Mer di perdere Karev nel caso in cui parta con Jo alla volta di Boston.
“All Of Me” si costruisce così, raccontando le difficoltà di arrivare a questo fatidico sì, eppure arriva, a fatica, con contrattempi e cadute, ma arriva – in un luogo importante per la serie su quel ferry boat che il Dottor Stranamore (e viene ancora una volta ricordato da Meredith mentre sta officiando il matrimonio del suo migliore amico) tanto amava -, e viene celebrata anche un’altra unione, quella tra April e Matthew.
Non si è salvi però dalle solite cadute di stile di Grey’s Anatomy che come al solito inciampa nel paradosso, elemento da maneggiare con cura perché se lo si conosce può diventare poesia altrimenti si rischia di cadere nel grottesco; Shonda Rhimes mescola ancora una volta lacrime e commozione con sciatta ironia (l’amplesso di Karev e Jo nella capanna degli attrezzi accanto ad uno scheletro, Amelia che continua a chiedere a Meredith, dal momento che non vuole lasciare andare i neo-sposini, prima se è innamorata di Karev poi se ha preso una cotta per Jo, il bacio che Andrew dà alla Grey), ironia che non porta al riso ma a dire semplicemente “su, andiamo avanti” (l’uscita in sordina di tutto il gruppo di invitati dalla Chiesa sbagliata perché il tomtom sbaglia percorso).
Alla gioia del matrimonio si aggrappa la malinconia per Arizona che se ne va per amore della figlia e di Callie e per April che ha deciso di lasciare il lavoro per aiutare le comunità dei senza tetto. Entrambe le donne sono cresciute, maturate, hanno capito molto di se stesse e di ciò che vogliono essere: la prima ha compreso perfettamente che la figlia non può rimanere con lei lì, il suo posto è accanto all’altra madre, ma anche che lei stessa non può stare lontano dalla bambina, la seconda, dopo la crisi che ha vissuto, è tornata ad essere la vecchia April ma mostrando una versione migliorata di sé.
Uno dei grossi nei è l’arrivo nel finale di Teddy (per rimanere dal momento che ha chiesto un lavoro) che fa pensare che all’inizio della quindicesima stagione ci sarà un vero terremoto: la donna arriva quando nessuno se lo aspetta, porta nella vita dell’uomo qualcosa che a lui manca, la paternità, notizia che distruggerà il nuovo rapporto tra Owen e Amelia. Questa novità è come un fulmine a ciel sereno soprattutto perché chi guarda sa che al matrimonio la Sheperd e Hunt si stanno comportando come una vera famiglia. Chiaramente quando l’uomo scoprirà la notizia ne rimarrà turbato, felice.
Insomma tutte questioni risolvibili se si pensa che nei precedenti finali di stagione è successo veramente di tutto: nella prima Addison Sheperd rompe l’idillio tra la Grey e Derek, nella seconda muore Denny lasciando Izzie completamente disperata, nella terza Cristina viene lasciata sull’altare, nella quinta muore George e si va avanti così fino ad arrivare alla tredicesima quando Stephanie si licenzia e abbandona la serie dopo aver rischiato la vita in un’esplosione avvenuta in ospedale.
Dunque è chiaro, quelle accadute qui non sono niente, solo bazzecole, avvenimenti per piccoli uomini e piccole donne, poco abituati agli urti della vita, infatti c’è un’atmosfera da villaggio vacanze a cui lo spettatore è poco abituato. “All Of Me” pone al centro il matrimonio e tutto si origina da esso: le uscite di scena di Arizona (ci sarà un riavvicinamento con Callie? Dal messaggio che la donna le ha inviato sembrerebbe di sì) e April, il ritorno di Teddy (quindi la conseguente domanda: che ne sarà della neo famiglia di Owen e Amelia che sembravano aver trovato pace?), il timore di Mer di perdere Karev nel caso in cui parta con Jo alla volta di Boston.
“All Of Me” si costruisce così, raccontando le difficoltà di arrivare a questo fatidico sì, eppure arriva, a fatica, con contrattempi e cadute, ma arriva – in un luogo importante per la serie su quel ferry boat che il Dottor Stranamore (e viene ancora una volta ricordato da Meredith mentre sta officiando il matrimonio del suo migliore amico) tanto amava -, e viene celebrata anche un’altra unione, quella tra April e Matthew.
Non si è salvi però dalle solite cadute di stile di Grey’s Anatomy che come al solito inciampa nel paradosso, elemento da maneggiare con cura perché se lo si conosce può diventare poesia altrimenti si rischia di cadere nel grottesco; Shonda Rhimes mescola ancora una volta lacrime e commozione con sciatta ironia (l’amplesso di Karev e Jo nella capanna degli attrezzi accanto ad uno scheletro, Amelia che continua a chiedere a Meredith, dal momento che non vuole lasciare andare i neo-sposini, prima se è innamorata di Karev poi se ha preso una cotta per Jo, il bacio che Andrew dà alla Grey), ironia che non porta al riso ma a dire semplicemente “su, andiamo avanti” (l’uscita in sordina di tutto il gruppo di invitati dalla Chiesa sbagliata perché il tomtom sbaglia percorso).
Alla gioia del matrimonio si aggrappa la malinconia per Arizona che se ne va per amore della figlia e di Callie e per April che ha deciso di lasciare il lavoro per aiutare le comunità dei senza tetto. Entrambe le donne sono cresciute, maturate, hanno capito molto di se stesse e di ciò che vogliono essere: la prima ha compreso perfettamente che la figlia non può rimanere con lei lì, il suo posto è accanto all’altra madre, ma anche che lei stessa non può stare lontano dalla bambina, la seconda, dopo la crisi che ha vissuto, è tornata ad essere la vecchia April ma mostrando una versione migliorata di sé.
Uno dei grossi nei è l’arrivo nel finale di Teddy (per rimanere dal momento che ha chiesto un lavoro) che fa pensare che all’inizio della quindicesima stagione ci sarà un vero terremoto: la donna arriva quando nessuno se lo aspetta, porta nella vita dell’uomo qualcosa che a lui manca, la paternità, notizia che distruggerà il nuovo rapporto tra Owen e Amelia. Questa novità è come un fulmine a ciel sereno soprattutto perché chi guarda sa che al matrimonio la Sheperd e Hunt si stanno comportando come una vera famiglia. Chiaramente quando l’uomo scoprirà la notizia ne rimarrà turbato, felice.
Bisogna dire onestamente che questo finale di stagione, come le ultime puntate dello show -risultano infatti più riuscite del solito “Cold As Ice” e “Fight For Your Your Mind“-, ha risollevato un’annata che sembrava completamente da buttare: è chiaro quando la più spietata donna della serialità americana spinge sull’acceleratore del patetismo e delle lacrime facili non ce ne è per nessuno. “All Of Me” si dibatte tra amore e amicizia, lacrime e baci dati per disperazione, sentimenti che si ripresentano più maturi e conseguenze dei propri gesti che distruggeranno calme apparenti. Questo episodio si fa guardare facendo storcere il naso a volte ma molto meno del solito, certo non è una puntata capolavoro e di problemi ce ne sono, però “All Of Me” chiude abbastanza bene una stagione che faceva acqua da più parti.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“All Of Me” non è un ottimo episodio, di problemi ce ne son molti però, letto nell’insieme, alla luce dell’intera stagione risulta una puntata buona che si fa guardare senza troppe pretese.
Cold As Ice 14×23 | 7.35 milioni – 1.9 rating |
All Of Me 14×24 | 7.54 milioni – 1.9 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.